Palingenesi verso il nulla

Via via che si avvicina la fatidica data la campagna elettorale si infiamma e procede senza esclusioni di colpi, anzi. Belusconi ricorda a Grillo che è lui ad averla inventata la comunicazione di massa e propone un nuovo attacco al collo dell’ex comico, affermando che “ha scampato la prigione ma è un assassino. E faceva spettacoli solo se pagato in nero. Le persone che lo votano cercano la vendetta e vogliono il sangue”. Grillo replica che è “un pover’uomo” , ma intanto Berlusconi su La7 continua affermando: “lui è uno esperto sul non entrare in prigione. Con colpa ha ucciso 3 amici. È condannato per omicidio plurimo colposo è pregiudicato e assassino ha scampato la prigione e non dovrebbe tornare su questi argomenti”. Il gergo è furioso perché tra FI e 5 Stelle si gioca la parttita del secondo partito e mentre enzi continua a difenddre l’Expo ed il suo governo (che le riforme le farà, basta dargli tempo e libertà di manovra), dice che domenica 25 si gioca “un derby tra chi evoca il terrore e chi prova a cambiare” e rilancia sugli 80 euro che però si vedrano dal giorno dopo le europee, aggiungendo che, dal 2015, l’incremento riguarderà anche i pensionati.
Questi ultimi sono più attrati dal minimo di 800 euro dell’ex cavaliere che su ogni rete (ieri su Rete 4), ripete di essere stato vittima di un complotto curato dalla Germania e favorito da Napolitano.
Ma Beppe Grillo attacca e dice che lui, il capo di FI “è allo sbaraglio e insegue le piazze”, perché “per lui sono gli ultimi giorni di Pompei”. Poi chiede di votare alle politiche col Porcellum e, tanto che c’è, minaccia di “andare sotto il Colle” dopo le elezioni per cacciare il capo dello Stato Giorgio Napolitano.
A La7 Berlusconi è intervenuto anche in tema di immigrazione: “L’Europa deve assolutamente riconoscere che il fatto immigrati riguarda tutti gli stati europei, noi facciamo questa operazione Mare nostrum su cui non sono d’accordo perchè le nostre navi dovrebbero respingerli e rimandarli indietro e invece li accogliamo e li teniamo qui e ci costano 800- 1000 euro ciascuno al giorno”.
Ma la notizia del giorno è la performance di Grillo da Vespa, con toni dimessi ed inattesi, con giustificazione “politica” e molti che hanno parlato di “vespizzazzione di Grillo” o “grillizzazione di Vespa”.
“Vado a Porta a Porta per rivolgermi a quella gente di una certa età che ha un pregiudizio su di me e per dirgli che non sono né un violento né un esagitato”, ha detto giustificando la sua scelta Grilo, che ha ripetuto che rappresenta una “rabbia buona”, mentre si dice commosso entrando nello studio per poi correggere subito la rotta ed affermare che il pubblico lì presente “ è la coreografia del Paese, pagato per non dire nulla”.
Aldo Grasso sul Corriere dice che i motivi di Grillo per Porta a Porta sono altri e fanno riferimento alla necessità di ribadire la sua leadership, dal momento che Casaleggio è stato ospite di Lucia Annunziata e, ancora per cercare uno sondamento a destra, di prendere voti anche dai moderati che non hanno più fiducia in Berlusconi ma sono interessati a certi temi su cui l’ex comico ha molto insistito.
E scrive ancora grasso, che di televisione se ne intende e molto, che si è mostrato abile e ha tirato fuori il meglio della sua “pancia d’attore” che è capace di cavalcare tutti i mal di pancia del Paese, ottenendo così molto seguito anche se non indica mai una soluzione che non sia un’avventura.
C’è un sinistro cupio dissolvi in lui, il desidero di una palingenesi con annientamento, desiderio di estenuazione e volontà didistruzione.
Nel 2013 nove milioni di italiani hanno dato il loro voto al movimento di Grillo, convinti chec sarà lui a portare palingenesi e resurrezione catartica. Ed ora che guardo i sondaghgi che tornano a mostrarne l’ascesa, ricordo che mentre la Bibbia dice che Dio ha creato l'uomo a sua immagine, il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach considera che, guardando a certi fatti, sembra invece che e' l'uomo ad aver creato Dio a sua immagine.
Il termine greco apocatastasi indica la ricostituzione di ogni cosa creata alla fine di una distruzione, ma temo che, nel grillismo, la distruzione sia l’unico scopo.
“La sposa nel vento”, più nota come “La tempesta”, fu realizata da Oskar Kokoschka nel 1914, mentre infuriava la Prima Guerra Mondiale, durante una tragedia planetaria che avrebbe dissolto l’impero asburgico di cui Vienna era la capitale, incidendo anche sul ruolo che la città viveva come grande centro europeo della cultura.
Una delle grandi suggestioni del quadro è l’unione di un paesaggio notturno (fatto di monti, nubi, luna, vento) con le figure nude dei due protagonisti. Questa proiezione delle passioni umane nell’ambito di una natura che sembra partecipare al dramma esistenziale dell’uomo, carica il quadro di un simbolismo allegorico molto universale.
L’ho scelto come immagine di questa riflessione perché, temo, ricodereanno questi anni come la “tempesta finale” della nostra cultura e Nazione.

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