Progetto di monitoraggio dei micromammiferi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Studiare i "piccoli abitanti" del Parco

É stato avviato nel mese di aprile un progetto di ricerca per studiare la presenza e distribuzione dei micromammiferi nel Parco, ovvero indagare sulla comunità dei “piccoli abitanti” dei boschi e non solo.

Se in un primo momento la parola micromammiferi non vi dice nulla, non preoccupatevi, questi piccoli mammiferi sono poco conosciuti, e ancora più sono difficili da osservare. E sebbene con molti di loro come topolini o talpe non vorremmo avere nulla a che fare, quanti di voi non si inteneriscono davanti alle immagini di uno Riccio o di un Ghiro?

Ma soprattutto queste specie, rivestono un ruolo fondamentale nelle catene ecologiche del Parco dove recitano il ruolo di preda, ma anche di consumatori di invertebrati e di frutti e vegetazione. Dai serpenti ai rapaci, dai mustelidi alle cicogne tutti si nutrono di questi piccoli mammiferi e spesso sono l'unica fonte di alimentazione di molte specie di grande importanza conservazionistica.

Nel Parco sono potenzialmente presenti circa 25 specie, si va dal Mustiolo – il più piccolo mammifero terrestre- dal peso di poco più di 2 grammi, al Moscardino: uno scoiattolino di colore arancio rossiccio. Molti vivono come popolo silenzioso accanto a noi e ne percepiamo la presenza solo quando ci creano problemi, basti pensare a ratti, talpe, arvicole, altre ancora sono arrivate nel Cilento grazie o meglio sfortunatamente introdotte dall'uomo come la Nutria o lo Scoiattolo variabile.

img2Il progetto sviluppato con Geographica srl (www.geographicasrl.it) mira a definire la presenza e distribuzione dei micromammiferi nei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) del Parco.

La ricerca assume un ruolo interdisciplinare. Oltre a migliorare le conoscenza della biodiversità del Parco, si acquisiranno maggiori informazioni sulla fauna dei Siti di Importanza Comunitaria e sulle relazioni tra micromammiferi e loro predatori.

L'indagine sarà attuata con trappole innocue per gli animali oppure studiando i loro predatori, in particolare gufi e barbagianni. I rapaci notturni sono infatti dei formidabili cacciatori di micromammiferi.

A tal proposito sono gradite le segnalazioni dei casolari dove questi animali trascorrono il giorno o la raccolta delle loro borre (dei boli di colore scuro composti da parti di cibo non digerito) all'indirizzo di posta elettronica: micro@geographicasrl.it

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