Anni fa la mia bambina trovò una mosca in una merendina di una notissima azienda produttrice di dolciumi. Scrissi alla direzione manifestando la mia preoccupazione non tanto per l'insetto scoperto, quanto per tutti quelli che non venivano scoperti perché ben mescolati all'impasto. Ovviamente mi rassicurarono, e si premurarono d'inviare alla mia figlioletta un generoso omaggio. Non vorrei preoccuparmi alla stessa maniera per le così dette mele marce che ogni tanto si scoprono nelle Forze dell'Ordine. Quante sono quelle che non si scoprono? Quando vado al mercato a comprare le mele, le guardo una per una con molta attenzione, ad evitare di portarne a casa una marcia, e scarto persino quelle sane in apparenza, ma che mi danno l'impressione di poter marcire. Così, vorrei consigliare a coloro che assumono i giovani aspiranti carabinieri e poliziotti e agenti di custodia, di fare come faccio io con le mele. Di non fidarsi neppure dell'apparenza. E infine vorrei rivolgermi alle tantissime mele sane delle Forze dell’Ordine: perché non denunciate i vostri colleghi che mettono in cattiva luce anche voi persone oneste? Perché aspettare che il caso venga fuori, quando le mele marce perdono il controllo, esagerano con i maltrattamenti, e magari non volendo arrivano ad uccidere? Le botte e gli insulti e le umiliazioni che non uccidono o non mandano all’ospedale, non vengono fuori semplicemente perché nessuno denuncia. E nessuno denuncia semplicemente perché alle vittime non conviene.
Francesca Ribeiro