“In Germania non ci sarebbe mai stato una parte politica che al Parlamento europeo avrebbe mai preso la parola per denigrare il suo primo ministro: questa é una cosa tipicamente italiana.
Errare é umano: io aspetterei, c’é anche la Corte di Strasburgo che si dovrà pronunciare su Berlusconi. Io avevo iniziato nel ’94 a fare politica e avrei potuto presentarmi con Segni o con Forza Italia. Io partecipai a quelle elezioni perché volevo partecipare all’Italia che cambiava, volevo dare un mio contributo. Il competitor politico a queste europee é Renzi, é la sinistra, e al momento é la maggioranza al governo in Italia, perç secondo me il vero avversario da sconfiggere, e che é comune a tutta la politica, é il partito dell’astensionismo, che oggi potrebbe essere il primo partito. Non ho mai puntato sulla bellezza e non lo farei adesso. Il lavoro che si fa al Parlamento europeo é molto più tecnico rispetto a quello che si fa in Italia: lì conta molto l’esperienza. Come in tutte le liste europee degli altri Paesi, c’é una continuità e qualche innesto nuovo però il nuovo per il nuovo non vuol dire niente. In Italia non c’é la consuetudine a rapportarsi con le istituzioni europee”.