I danni che l’italiano subisce in sede europea

Caro Francesco,

E’ da un po’ che volevo scriverti nella tua veste di Ministro dei Beni Culturali e nella mia di presidente di Athena, associazione per la difesa e la promozione delle lingue ufficiali della Comunità Europea, poiché sono convinta che la nostra lingua è il bene più importante dei Beni Culturali, matrice di tutta la nostra creatività.

Il messaggio che vorrei trasmetterti è che non possiamo continuare a permettere alla Commissione e alle altre istituzioni europee, il massacro dell’italiano e con esso la svalutazione globale dell’Italia. Non riesco a capire l’atteggiamento della stragrande maggioranza dei nostri politici i quali non vogliono comprendere che essere l’unico dei quattro grandi Paesi dell’Unione a non avere la propria lingua tra le lingue di procedura, mette l’Italia, in ambito europeo, in una posizione di inferiorità ingiustificata e ingiustificabile rispetto ai parametri fissati dai Trattati quanto alla ponderazione di tutte le forme di partecipazione al processo di integrazione in corso.

Questa situazione, della quale Romano Prodi è personalmente responsabile dal momento in cui è sotto la sua presidenza che è stato compiuto il misfatto di scegliere come lingue di procedura francese, inglese e tedesco, lasciando da parte l’italiano, incide negativamente sull’immagine dell’Italia, sul suo prestigio, sul suo peso in seno alle istituzioni europee, sul numero di funzionari, sulle nomine di alto livello, su quelle nei gabinetti non italiani e su quelle di portavoce, sull’importanza dei servizi di traduzione e di interpretariato che, per l’Italia, sono stati ridotti, in termini numerici, al livello della Lettonia dell’Estonia e di Malta.

Ora che Prodi è il nostro Presidente del Consiglio, capo del Governo italiano, deve mettere tutto in opera alfine di raddrizzare questa situazione prima che marcisca definitivamente e diventi irreversibile.

Mi dispiace farmi viva solo per protestare ma purtroppo la situazione è drammatica e nessuno se ne rende conto. Spero vivamente che vorrai intervenire presso il Presidente del Consiglio e presso qualsiasi altro responsabile che sia in grado di risolvere questa situazione.

Molti affettuosi saluti, tantissimi auguri per il tuo lavoro di fondamentale importanza per il nostro Paese,

Anna Maria Campogrande

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