IL PUNTO di Marco Zacchera n. 488 del 19 Aprile 2014

Cari Lettori,
sul PUNTO di questa settimana un bilancio sulle iniziative di Renzi dal molto
fumo e di poco arrosto e una valutazione sulla mano libera che troppe volte
hanno i violenti nelle manifestazioni di piazza.
Ricordato il 20° anniversario del genocidio in centro Africa – di cui non
parla nessuno – venendo a Verbania alcune riflessioni a seguito delle mie note
di settimana scorsa.
A tutti un saluto
MARCO ZACCHERA

SOMMARIO: LE PROMESSE DI RENZI – ORDINE PUBBLICO? – BURUNDI 20 ANNI DOPO –
VERBANIA: IL CORVO E I “FRATERNI CONSIGLI”– MIRELLA CRISTINA CANDIDATA A
SINDACO

LE PROMESSE DI RENZI
Renzi parla bene, benissimo. Coltiva prima di tutto la sua immagine, piace
alla gente, preannuncia soluzioni condivise che entusiasmano e molti pensano
“finalmente!”.
Ad essere obiettivi va anche detto che è sorretto da un coro monocorde di
elogi di stampa e TV dove appare ovunque, altro che “par condicio”. Provate ad
immaginare una presenza così massiccia del Berlusconi dei tempi d’oro:
sarebbero state polemiche e proteste, ma per Renzi tutto è dovuto, i media si
inchinano negli applausi.
Oddio… non proprio tutto è ok se consideriamo che all’ “effetto annuncio” e
all’ “operazione immagine” non segue spesso la realtà.
Qualche esempio? La vendita “on line” delle auto blu va lentamente e non rende
quasi nulla, i “bravo e gli “evviva”che secondo la nostra stampa hanno
accompagnato le applaudite visite di Renzi in Germania, Francia, Gran Bretagna
ed a Bruxelles avrebbe dovuto “rendere” qualcosa e invece – a parte qualche
pacca sulle spalle – l’Europa continua a dire “nein” ad allargare la borsa.
La promessa degli 80 euro prelettorali in busta paga era ormai obbligatoria
dopo essere stata strombazzata così tanto, ma costa strappi e tagli da altre
parti, compresa la spesa sanitaria che è importante soprattutto per gli anziani
ed i più deboli.
Intanto il premier abbatte il risparmio – che viene supertassato – e alla fine
anche la tanto sbandierata cancellazione delle province si è rilevata una
bufala con nessun vantaggio effettivo per la spesa pubblica.
Se Renzi “vende” come risultato le quote rosa imposte negli Enti di stato a
grattare la vernice si vede subito che è soprattutto questione di facciata
visto che comunque a comandare sono gli amministratori delegati – sapientemente
lottizzati dal PD – e non i presidenti, così come contano poco le “capolista
rosa”democratiche per le elezioni europee dove si vota comunque con la
preferenza.
Renzi è furbo e si guarda bene, per esempio, di applicare le stesse quote rosa
nell’ “Italicum”, il nuovo sistema elettorale con il trucco dove saranno invece
i (bloccati) minicapilista di collegio ad essere poi i veri futuri eletti in
parlamento, tutti di nomina dei leader di partito e alla faccia del parere
della gente..
Ma i guai veri per Renzi sono altri: l’economia non cresce, il bilancio non
pareggia, la disoccupazione incalza. “Una riforma al mese” aveva annunciato, ma
quella del senato è impantanata così come quella elettorale. I giorni corrono e
sicuramente l’immagine renziana “renderà” al PD soprattutto per le imminenti
elezioni, ma poi?
Peccato che, purtroppo, dall’altra parte il centro-destra sia spappolato e
diviso, incapace di trovare nuovi leader credibili e fili conduttori di una
politica comune, mentre Grillo insiste con la quotidiana demagogia teso allo
spasimo a raccogliere proteste e consensi sapendo che ci guadagna dal derby
quotidiano con il premier e con il grande vantaggio di non essere mai
verificato alla prova dei fatti..

DISORDINE PUBBLICO
Impazzano sui media la foto e le polemiche per un poliziotto in borghese che a
Roma ha preso a calci una manifestante. Fatto senza dubbio da biasimare, ma
nessuno sembra porre analoga attenzione all’evidenza che sabato scorso, per l’
ennesima volta, centinaia di violenti – come peraltro abbondantemente previsto
– abbiano potuto bloccare il centro della capitale, pestare e ferire
carabinieri e poliziotti, distruggere tutto il possibile, terrorizzare la gente
e i turisti barricati negli alberghi di Via Veneto con il bilancio finale di
solo 4 fermati.
Evidentemente, nonostante foto e filmati, i soliti violenti che un paio di
volte l’anno si recano in gita di protesta a Roma da tutta Italia possono e
potranno continuare a farlo impuniti.
Ben diversa la faccia feroce mostrata dallo stato contro i 24 “Serenissimi”
veneti che risultano tuttora in galera, non si è capito alla fine neppure
perchè.
Due pesi e due misure tra violenti veri e secessionisti presunti, che non
fanno onore né al governo nè al ministro dell’interno Alfano che si congratula
sempre con tutti (ormai è una sua litania) ma poi non mi pare risolva i
problemi di ordine pubblico.
Circa poi la proposta demenziale di “numerare” i poliziotti perché non la si
applica invece al contrario ovvero diffidando i più violenti dal partecipare a
nuove manifestazioni, NUMERARANDOLI per poterli riconoscere più facilmente e –
ove fossero nuovamente coinvolti in scontri e sprovvisti di “numerazione” –
automaticamente arrestarli. Viene fatto per i tifosi di calcio che vengono
diffidati ad assistere alle partite, con squalifiche pesanti alle società anche
solo per gli slogan razzisti di una minoranza (anzi, adesso anche solo per
slogan “territoriali”!) e non si applicano le stesse misure per i violenti di
piazza, magari già schedati? Mi sembra davvero un assurdo.

RWANDA E BURUNDI
Nel silenzio di tutti voglio ricordare che proprio 20 anni fa iniziava nel
centro dell’Africa quello che è stato forse il più spaventoso massacro etnico
da decenni con centinaia di migliaia di morti tra hutu e tutsi in un angolo
dimenticato del mondo.
Un genocidio che ancora oggi vede come conseguenza milioni di profughi e che
si poteva evitare con un po’ più di attenzione da parte dei media mondiali e
dell’ONU, incapace perfino di difendere i suoi uomini disarmati e che infatti
furono massacrati in Rwanda. Chi scrive era là in mezzo e non può dimenticare,
ma non dovrebbe dimenticarlo tutta l’umanità che troppe volte invece ricade
nelle lotte etniche che creano poi solo disastri, morti, odi e distruzioni.

VERBANIA: CORVO E DINTORNI
Vorrei ringraziare i tanti lettori de IL PUNTO e le persone semplici che,
anche solo incontrandole per strada, questa settimana mi hanno espresso
solidarietà e amicizia in merito alle vicende che l’anno scorso mi portarono a
decidere di dimettermi da sindaco di Verbania.
Ho però notato anche l’atteggiamento di altre persone che invece sono rimaste
silenziose e lontane ed alludo ad alcuni componenti della mia ex maggioranza.
Spiace notare che i preconcetti o le ricostruzioni di parte interessino a loro
evidentemente di più della verità, anche perché forse è scomoda da accettare
soprattutto per alcuni, soprattutto quelli hanno scelto di appoggiare nelle
imminenti elezioni quel Marco Parachini che ritiene come le minacce da me
ricevute fossero solo dei “fraterni consigli” tanto che si è autonominato capo
della sua “Congiura degli onesti”.
Mi auguro solo che la Giustizia faccia presto il suo corso, credo di avere
almeno questo diritto e poi (anche se non mi illudo) forse alla fine qualcuno
verrà pur a chiedermi scusa.

ELEZIONI A VERBANIA: MIRELLA CRISTINA
Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia – A.N. ed Indipendenti per Verbania
hanno indicato nell’avv. MIRELLA CRISTINA il candidato a sindaco del centro-
destra per le prossime elezioni comunali.
IL COMITATO ELETTORALE HA SEDE IN VIA 25 APRILE n.7 A VERBANIA INTRA
Chiunque volesse collaborare alla campagna elettorale o aiutare nella stesura
del programma comune può contattarmi su marco.zacchera@libero.it oppure
scrivere a mirellacristina@sindacodiverbania.it

Buona Pasqua a tutti!
Marco Zacchera

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