Non passa giorno che dei cittadini pedoni vengano investiti, trattati come sagome senza vita e tra questi bambini, anziani, disabili e donne incinte, proprio su quei segnali pedonali, una sorta di roulette russa, che invece dovrebbero garantire loro una certa sicurezza dai mezzi a motore. Ma quanti automobilisti che non si sono fermati davanti ai segnali pedonali mentre il cittadino attraversa, nel rispetto del codice della strada e del codice penale, vengono contravvenzionati irresponsabilmente dalle forze dell’ordine? Forse uno su un milione? Se non vi è di fatto alcuna difesa dei cittadini che attraversano i segnali pedonali (spesso inesistenti o invisibili in quanto manca la manutenzione, oltre ai segnali verticali, ai semafori intelligenti a richiesta e sonori e sottopassaggi inesistenti, ai dossi pedonali, etc) chi dovrebbe difendere l’incolumità e la vita di questi se non gli stessi pedoni che si vedono arrivare addosso un mezzo pesante con le conseguenze immaginabili? La loro reazione verbale allo scampato pericolo (e capita pure che l’automobilista reagisca invece di ammettere le sue responsabilità, augurandoci che non si trascenda) non è da considerare un diritto di autodifesa legittima ai soprusi dei tanti che alla guida di un mezzo di trasporto si trasformano in potenziali ‘killer su ruote’? Che si aspetta ad aumentare seriamente le pene, ad accentuare i controlli, a migliorare le infrastrutture a difesa dei cittadini, oltre che obbligare gli automobilisti a frequentare periodicamente corsi di educazione stradale e civica?
Alfio Lisi
FREE GREEN SICILIA
Catania