“Dalla politica, più attenzione alla ricerca e alla formazione. Anche se si tratta di moda”

Franceschini (CNA Federmoda): “Spero che il governo Renzi cominci a prestare attenzione alla moda e al made in Italy, ponendo quelle condizioni per lo sviluppo che creano posti di lavoro e fanno muovere l’economia”.

“Mi auguro che Matteo Renzi, adesso che è a capo del governo, si interessi al comparto moda così come ha fatto quando era sindaco di Firenze, e che con lui finalmente cambi l’ottica con cui la politica ha sempre guardato al settore: con tanto interesse di facciata e tanti proclami ma poche azioni concrete”: così Antonio Franceschini, presidente di CNA Federmoda, durante il secondo appuntamento del terzo ciclo di seminari con i Professionisti della moda, organizzato dal corso di laurea in Scienze della moda e del costume dell’ università La Sapienza, che si è tenuto giovedì 13 marzo 2014 presso l’Aula Levi della Vida delle Vetrerie Sciarra a San Lorenzo.

Il dibattito, dal titolo Giovani e pmi: un futuro possibile, ha spaziato dalla presentazione della prossima edizione di Riccione Moda Italia, primo concorso per giovani stilisti in Italia- è stato istituito nel 1990- alle nuove iniziative di CNA Federmoda, da quelle pensate per promuovere la tradizione artigianale italiana nel mondo a quelle per creare linee di abbigliamento specifiche per i disabili a quelle per bambini. Ampio spazio è stato dedicato anche al progetto che prevede la possibilità- per quei titolari di aziende che non hanno la possibilità di veder continuare l’attività da figli o familiari- di non chiudere, ma di entrare in contatto con giovani che vogliano imparare la professione ed eventualmente rilevare l’azienda, con contratti facilitati e a condizioni economiche agevolate.

Non sono mancate le proposte per il rilancio di un settore, quello delle aziende che fanno modo, estremamente frammentato e competitivo, ma che fattura- stando ai dati di CNA Federmoda- 60miliardi di dollari ogni anno solo per l’Italia (su 1800 di fatturato mondiale) e che ha bisogno di considerazione e attenzione da parte della politica, sia a livello nazionale sia locale: “Mi auguro che, almeno con questo governo, il ruolo fondamentale delle aziende di moda per l’economia italiana, con le sue 80mila imprese e i suoi 700mila addetti, non venga banalizzato, ma sia preso seriamente in considerazione”, ha continuato Antonio Franceschini.

Per maggiori informazioni:
www.modasapienza.it
modacostume@uniroma1.it

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