Con la spending review niente più doccia per i vigili, il commento della Cinti

La responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna: “Il monitoraggio degli eventuali comportamenti scorretti, o poco appropriati, vanno necessariamente inseriti in un complessivo e organizzato piano di revisione della spesa, lungi da direttive e forme di intervento isolati che restano sospesi in un mare di polemiche non controbilanciate dal dialogo, in quanto questi non fanno altro che incentivare atteggiamenti di scontro che rischiano seriamente di offuscare i reali, e perchè no, positivi intendimenti, delle direttive sui tagli alla spesa”

Bologna, 13 marzo 2014 – Nuove proteste e polemiche tra i componenti della Polizia municipale. In questi giorni è stata diffusa una circolare indirizzata agli ufficiali (una cinquantina), nella quale oltre ad indicazioni che raccomandano controlli più attenti sui sottoposti, il Comandante Carlo Di Palma ha ordinato di non utilizzare più le docce di Via Ferrari, e nel contempo di chiedere il permesso ogni volta che si senta l'esigenza di darsi una rinfrescata sotto l'acqua. Le disposizioni contenute nel testo in oggetto sono chiare e precise, tanto che lo stesso Comandante, suscitando numerosi malumori, ha dichiarato: “Debbo raccomandare ancora una volta l'obbligo di controllare che il personale assegnato a taluni uffici o reparti non effettui alcun utilizzo delle docce, in orario di servizio come al di fuori degli stessi, se non per occorse e improcrastinabili necessità, debitamente illustrate al superiore che le autorizzerà sulla base della loro effettiva congruenza”. A far infuriare gli agenti è stata l'imposizione generale: “Senz'altro qualche abuso può esserci stato ma si dovevano individuare i responsabili e chiedere loro il conto”. E ancora:”Dovremmo chiedere il permesso anche per lavarci le mani?”, dicono i vigili parecchio indignati. Le docce sono pertanto vietate, salvo autorizzazioni specifiche. L'obiettivo della circolare non è di fatto chiaro, e Di Palma si è affrettato a ricordare che si tratta di una “semplice raccomandazione”. I Sindacati, dal canto loro, stanno valutando la situazione per vedere come reagire, anche perchè in ambito di spending review, vi è pure l'esclusione dall'orario di lavoro del tempo necessario ad indossare la divisa. “Se il punto sono gli sprechi – ha osservato un agente – qualcosa andrebbe detta anche sul riscaldamento, che questo inverno è stato acceso giorno e notte con consumi elevatissimi”.
Luana Cinti, responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna, in merito all'argomento trattato ha dichiarato: “Certamente in prima lettura una circolare del genere non può che suggerire reazioni di disagio, se non di aperta opposizione ai contenuti della stessa, sopratutto se, come nel caso in oggetto, da più parti si domandano chiarimenti in merito ai reali obiettivi cui il testo mira e alle effettive modalità di attuazione delle disposizioni comunicate tramite circolare, dunque le direttive così disposte, vengono percepite semplicemente come calate dall'alto, una imposizione generalizzata e perciò incomprensibile, mentre sarebbe auspicabile, nell'opinione degli agenti interessati e non solo, un confronto che chiarisca se il divieto (o calda raccomandazione che dir si voglia) parta dalla necessità di combattere gli sprechi, e se sì, come mai non riguardi anche questioni come quella del riscaldamento, e magari altre che non sono state direttamente o ancora menzionate. Il monitoraggio degli eventuali comportamenti scorretti, o poco appropriati, vanno necessariamente inseriti in un complessivo e organizzato piano di revisione della spesa, lungi da direttive e forme di intervento isolati che restano sospesi in un mare di polemiche non controbilanciate dal dialogo, in quanto questi non fanno altro che incentivare atteggiamenti di scontro che rischiano seriamente di offuscare i reali, e perchè no, positivi intendimenti, delle direttive sui tagli alla spesa. E' giusto, nel caso specifico delle docce, mirare ad un controllo più attento riguardo a spazi e strumenti messi a disposizione del personale, ma che ciò non penalizzi tutti indistintamente, e all'opposto si rivolga a predisporre strategie costruttive di risparmio, diversamente i toni si faranno ancor più accesi e renderanno sempre più sterile il confronto tra le parti”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
italaiadeidiritti@yahoo.it
http:/www.italiadeidiritti.it

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