L’11 marzo esce “Hai paura del buio? degli Afterhours

Milano. “Hai paura del buio?” é l’edizione speciale dell’album storico degli Afterhours del 1997 che fu definito dalla critica musicale come il miglior disco della musica indipendente italiana degli ultimi vent’anni.

“Non abbiamo mai avuto l’esplosione con quel disco – ha detto il cantante Manuel Agnelli – Dopo quel disco la vita è cambiata parecchio, avevamo avuto un sacco di recensioni. I discografici cercvavano i nuovi Litfiba per il successo che avevano, ma noi non avevamo talento per gestire una situazione simile, e dopo il contratto con la Mescal abbiamo cominciato ad avere più pubblico ai concerti”.

A questo progetto hanno collaborato, fra gli altri, Edoardo Bennato, Negramaro, Piero Pelù, Samuel Romano, Eugenio Finardi, Marta Sui Tubi, Ministri, Cristina Donà con Robert Wyatt.

“Si sono messi in gioco perchè non siamo i Rolling Stones – ha confessato Manuel – Hanno avuto un grande segno di rispetto ed é per noi un motivo di orgoglio. Tutto è nato in ‘work in progress’ e abbiamo scelto i nomi in base a come erano caldi al momento”.

“Hai paura del buio?” ha ritrovato una nuova vita.

“Era un disco morto da tempo e questa è l’occasione di ripoortarlo in vita – ha rivelato Manuel – Avevamo fatto dei dischi con altre urgenze creative e non professionali, come la nostra partecipazione al Sanremo di qualche anno fa, una scelta che ci ha condizionati e fatto vivere anche male perché eravamo in competizione. Ci teniamo a riportare in vita le cose che ci piacciono. Usciamo con un disco ogni tre-quattro anni quando abbiamo delle cose da dire”.

Quando sono usciti gli Afterhours qualcosa è cambiato nel panorama musicale italiano.

“Siamo stati testimoni dei cambiamneti degli ultimi 15 anni e la scena musicale è migliorata tanto – ha sostenuto Manuel – Suonano tutti meglio con meno provincialismo professionale ed estetico, mentre dal punto di vista creativo si sono involuti, c’è molta più omologazione e non c’è ne sono tanti in giro che osano”.

Qual’è la paura del buio, oggi.

“Non conoscere veramente se stessi e non dire la verità – ha precisato Manuel – Avere paura del buio per cosa vogliamo essere e cosa vogliamo fare, stimolati a fare delle cose non scontate”.

Gli Afterhours e internet non vanno tanto d’accordo.

“Internet è apparantemente rivoluzionario come l’eroina che deve farci scappare dalle gabbie della società – ha osservato Manuel – Non c’è più la cultura dell’aggregazione fisica e non siamo più pericolosi se non prendiamo posizione. Internet ha livellato moltissimo le cose anche se ha dei vantaggi incredibili”.

Gli Afterhours presenteranno l’edizione speciale di questo album negli store delle maggiori città italiane, e poi anche in tour.

Franco Gigante

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