L’album “Racine carrée” di Stromae è il più venduto in Italia

Milano. L’Italia premia la grande musica e dopo aver conquistato le classifiche europee e aver raggiunto il n. 1 in Italia su iTunes, Amazon e Spotify, l’album “Racine carrée” di Stromae occupa ora anche il primo posto della classifica ufficiale degli album più venduti nel nostro paese ed è presente con tre singoli nella classifica dei brani più scaricati: “Tous le memes” è infatti al quinto posto, “Formidable” al sedicesimo e “Papautai” al novantesimo.

Un risultato ottenuto grazie al sostegno del pubblico italiano che in queste settimane ha imparato a conoscere questo giovane artista belga dopo averlo visto ospite prima alla finale del festival di Sanremo, dove ha presentato una toccante versione di “Formidable” (http://shar.es/FYOHc), e il giorno successivo a Che tempo che fa, dove oltre a “Formidable” (http://shar.es/FYO4N) ha interpretato il singolo attualmente in rotazione radiofonica “Touslesmemes” (http://shar.es/FYO7L).

Stromae è stato protagonista di una vera e propria scalata in queste settimane, sia della classifica ufficiale dei dischi più venduti, sia nei principali store digitali, iTunes, Amazon e Spotify, dove anche in questo caso “Racine carrée” ha raggiunto la vetta degli album più venduti e ascoltati.

Nella musica di Stromae si fondano insieme la chanson française, il suono dell’hip hop e dell’electrodance, le percussioni africane e le melodie più romantiche, il tutto accompagnato da testi che raccontano storie di migliaia di meticci della sua città, Bruxelles, storie d’emigrazione, povertà, colonie, differenze, storie di ieri e di oggi, utilizzando un linguaggio sempre curato e lontano da certe sguaiatezze hip-hop.

Nell’album ci sono influenze nordafricane, come nel brano “Ave Cesaria” dedicato alla cantante capoverdiana Cesária Évora, french touch come nella toccante “Papaoutai” sull’assenza dei padri e canzoni politiche di protesta nell’inequivocabile “Bâtard”.

Il vero nome di Stromae è Paul Van Haver e, grazie soprattutto al suo secondo album “Racine carée” (oltre due milioni di copie vendute e numerosi premi vinti), si è conquistato di diritto il rispetto di pubblico e critica come erede di chansonnier come Charles Aznavour e Jacques Brel.

Questo ventinovenne cantautore belga parla alla e della sua generazione come nessun altro: si definisce un artigiano della musica, appassionato di suono (ha studiato per diventare fonico), di immagini (quando pensa ad una canzone non riesce a non pensare allo stesso tempo alla musica, al testo e al video che la comunicherà) e di immagine (la moda che da solo disegna e crea).

La musica, e tutto il mondo visivo che la circonda, sono il suo mezzo d’espressione più congeniale: unisce Daft Punk (band che in Francia è stata battuta da lui nelle classifiche) e Brel, ma anche Bizet e Miriam Makeba, trasformando il tutto in un sound ricollegabile solo a lui, e a nessun altro.

Stromae (le sillabe invertite di “maestro” inverlan, il gergo francese, scelto perché, come racconta lui stesso, maestro suona pretenzioso mentre stromae suona più ridicolo) canta il mondo che vorrebbe e il mondo non solo lo comprende ma gli affida il ruolo di porta bandiera di una nuova generazione pronta a cambiare tutto quello che non va più bene (forse anche per questo la Francia lo ha appena eletto Artista dell’anno.

Franco Gigante

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