Un noto adagio affermava:”ultimo nella scuola,primo nella vita”. Oggi questa massima è provata dai fatti.
I grandi fisici Einstein e Poincarè ebbero a scuola molte difficoltà,come anche l’inventore dell’algebra moderna Galois che fu respinto per ben due volte agli esami di accesso al Politecnico francese.
Giuseppe Verdi non venne ammesso al Conservatorio per la scorretta posizione delle mani sul pianoforte.
Nella vita valgono qualità che a scuola non vengono valutate,come la capacità di rapporti o la comunicativa.
La scuola elabora giudizi molto mirati sulle abilità nell’apprendimento e noi diamo poi una rilevanza molto seria ai risultati scolastici,mentre la valutazione vera viene dalla scuola della vita.
Senza contare che spesso una frustrazione innesca una reazione positiva.
A questo punto una considerazione seppur empirica si pone da parte di chi scrive. Il sistema di istruzione ed educativo viene oggi svolto dagli insegnanti uniformemente verso tutti gli alunni senza tener conto,per evidenti motivi di tempo,delle attitudini degli studenti verso una disciplina in particolare per poterla così affinare.
La scuola dovrebbe,quindi,cercare di dare a ciascuno secondo le proprie attitudini intellettuali e culturali e pretendere da ogni alunno secondo le proprie possibilità.
Bisognerebbe tenerlo presente da chi elabora i programmi della scuola.
Per concludere,un consiglio ai meno bravi:state tranquilli per il vostro futuro,siete in buona compagnia insieme a tutti gli illustri personaggi citati in questo articolo.