Aria con livelli irrespirabili, traffico illimitato, piste ciclabili 0 km, autobus pubblici ai minimi termini, aree pedonali esclusive inesistenti, zone limitate al traffico non rispettate, segnali pedonali resi invisibili e non considerati, piazze e marciapiedi posteggio, pedoni e ciclisti a rischio incolumita’, assenza di sottopassaggi pedonali e pochi semafori acustici a richiesta, parchi e verde poco curati e vigilati, gas di scarico non controllati, bollino blu e domeniche ecologiche soppresse, rumori oltre i decibel consentiti (giorno e notte), piani evacuazione e prevenzione dai terremoti dimenticati (con tutto che Catania secondo la protezione civile è la città più a rischio a livello nazionale), costa e mare sempre più privatizzati e cementificati, per non parlare della fantomatica raccolta differenziata ferma da anni all’8%, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Si potrebbe continuare l’elenco ma forse meglio non drammatizzare oltre misura. Se non fosse che in tutto questo bailamme chi ci va di mezzo è la qualità della vita per ognuno di noi ed in particolare per coloro che già soffrono di problemi fisici e coloro che sono più sensibili, bambini e anziani in primis, a tale stato di decadenza civile e culturale. Sì, anche e soprattutto culturale perché è un fatto di imperscrutabile cultura il rispetto per se stessi, per ogni cittadino, per la propria città e per l’immagine esterna di essa, ma anche per i monumenti e le chiese e i palazzi storici (ricchi e meno ricchi, scuole comprese) in quanto anche loro hanno subìto e continuano a subire i danni ambientali da smog e rumori oltre alla mancanza di restauro e riqualificazione con rischio di distacchi e crolli (altro che prevenzione sismica!).
Spero sia finito il tempo degli alibi! E’arrivato il tempo che l’amministrazione comunale dimentichi e non si giustifichi più con quello che non è stato fatto dalle precedenti amministrazioni comunali e dia una vera svolta radicale e inderogabile (chiedendo la collaborazione di cittadini singoli o associati senza lucro con l’istituzione di un regolamento sull’amministrazione partecipativa condivisa) alla pessima e incompetente gestione e cura della città, della sua vivibilità e armonia urbana, e della sicurezza sociale a beneficio dei cittadini di ogni quartiere, da quello più vicino al centro storico a quello più distante.
Alfio Lisi
Free Green Sicilia