IL PUNTO di Marco Zacchera n. 480 del 22 febbraio 2014

SOMMARIO:– RENZI – ADDIO EDUARDO – PANSA, OSSOLA E “BELLA CIAO” – ITALIANI DIMENTICATI ALL’ESTERO – VIA I MARO’ – VENEZUELA – VERBANIA: SBAGLIA IL CENTRO-DESTRA

RENZI PARTE MALE

Non è corretto giudicare Renzi prima che si confronti con i fatti, ma la composizione del nuovo governo mi lascia molto perplesso. Vedo soprattutto una sapiente alchimia tra le diverse anime del PD che esprime il 75% dei ministri e – mentre furoreggiano gli applausi per le tante donne e i giovani di governo – mi permetto di osservare che la “qualità” non sembra davvero eccelsa. Tutti i “big” sondati hanno dato forfait e alla fine all’Economia è andato un Padoan discutibile nei suoi rapporti con le banche d’affari e agli Esteri la graziosa (e sconosciuta) on. Federica Mogherini responsabile esteri del PD di pressoché nessuna esperienza internazionale anche se – leggiamo – fa addormentare le due figlie ogni sera al suono della musica di “Bella Ciao”.

Se penso che per farle posto è stata cacciata senza neppure un “grazie” Emma Bonino unanimemente apprezzata in tutto il mondo, ottima interprete della crisi siriana, persona integerrima e di grande esperienza (che serve nelle difficili partite di politica estera!) mi sembra che veramente siamo fuori strada. Auguri comunque al Matteo nazionale, ma io su 4 anni di durata di questo governo non ci scommetterei 10 centesimi e soprattutto non vedo nulla di sostanzialmente diverso dal governo Letta se non un nuovo accordo con Berlusconi per un sistema elettorale che riempirà ancora una volta il Parlamento di “nominati”.

Certo c’è l’ “immagine”, sempre questa “l’immagine” che segue passo passo il correre di Renzi, ma visto che con l’immagine alla fine non ci si inzuppa il pane né si risolve la crisi vedremo come Renzi effettivamente se la caverà su queste cose serie.

IL SUICIDIO DI EDUARDO

Nell’ultimo anno 149 persone si sono suicidate per motivi economici, ultimo il panettiere napoletano Eduardo De Falco che si è tolto la vita due giorni fa a Casalnuovo (NA) dopo che gli ispettori del lavoro l’avevano denunciato per la collaborazione “non in regola” di sua moglie nella gestione della sua panetteria-pizzeria e – leggiamo dalle cronache – il conseguente spettro di 10.000 euro di multa, terza pendenza con Equitalia in pochi mesi..

Mi chiedo se quegli inflessibili ispettori (che hanno lo stipendio assicurato) si siano posti anche nei panni di quel poveretto e di milioni di italiani che hanno una qualsiasi attività e non sanno dove sbattere la testa.

Le leggi vanno osservate, si dirà, ma COME vengono rispettate e DA CHI? Quegli ispettori hanno mai fermato e multato qualche extracomunitario che nelle vie di quello stesso quartiere vendeva merce di contrabbando o taroccata? Hanno minimamente infastidito una delle centinaia e centinaia di aziende legate alla camorra, al riciclaggio, al contrabbando, all’importazione illegale di tutto che pullulano a Napoli? Hanno letto i giornali che dicono come nella stessa Napoli NON vengono pagati il 50% dei tributi comunali e il comune dell’ex p.m. De Magistris è alla bancarotta?

Quegli ispettori (o i loro colleghi toscani) sono mai passati a verificare le centinaia di imprese-ombra di Prato e delle varie Chinatown, oppure hanno quasi sempre fatto finta di non vedere?

Forti con i deboli e deboli con i forti?

Ogni giorno assistiamo impotenti a centinaia di aziende che vorrebbero lavorare ma sono tiranneggiate da norme vessatorie, incomprensibili, costose, spesso impossibili da seguire. Tra spresal, NAS, ASL ,ispettori del lavoro, Guardia di Finanza ecc.ecc,. tutto si stringe sempre intorno a chi cerca legalmente di lavorare e magari non ce la fa a rispettare qualche norma ma non contro la miriade di chi invece continua impunemente non segue le leggi, ma la fa sempre franca.

Quanti di noi non hanno dato una mano ad una propria azienda famigliare (o la danno tuttora) nel disperato tentativo di poter risparmiare sacrificandosi per tenere aperta una saracinesca, un’aziendina, una ditta artigiana?

E’ un reato? Certo! Ma è anche per uno stato di necessità perché tutte le tasse devi pagarle “comunque” e indipendentemente dai servizi (non) ricevuti o dal reddito che spesso non c’è.

De Falco è il simbolo di un’Italia perbene che si schianta, che non ha la sicurezza di milioni di dipendenti pubblici, è l’altra faccia di una Napoli dove l’80% degli esercenti risulta non emettere regolarmente gli scontrini fiscali, ma continuano a farlo impunemente.

Ma come si può pretendere che il paese si rilanci se ogni iniziativa è bloccata, tartassata, abbattuta prima dalla burocrazia e poi dalle tasse? Forse il primo gesto di Renzi poteva essere quello di partecipare al funerale di questo povero panettiere napoletano per dare una speranza e dire semplicemente agli italiani “Mi impegno per più equità, rigore ma comprensione, leggi che si possano osservare e non fatte per abbattere, strutture pubbliche più snelle, responsabili, umane”.

Un programma sobrio,semplice e comprensibile, ma Renzi – e con lui tantissimi altri politici – per persone come Eduardo De Falco non hanno mai tempo.

PANSA, OSSOLA E LA CONTRORESISTENZA

E’ uscito nei giorni scorsi edito da Rizzoli il nuovo volume di Gianpaolo Pansa “Bella Ciao – controstoria della Resistenza” cui ho potuto collaborare al capitolo dedicato alla Repubblica dell’Ossola.

Un volume che consiglio anche ai miei lettori perché seriamente e con molta documentazione ricostruisce fatti ed episodi legati alla guerra civile che una visione retorica “ufficiale” dimentica o nasconde. E’ il caso proprio della Repubblica ossolana sulla cui nascita scrissi una tesi universitaria nel 2004 (mai smentita da nessuno) in cui spiegavo e documentavo come fu una scelta presa dai partigiani “cattolici” ed anticomunisti, d’intesa con il locale comando fascista, proprio ai danni delle bande Garibaldi e per tutelare la popolazione civile.

Tesi interessante e documentata anche a proposito dell’eccidio di Megolo (VB) dove caddero da eroi Filippo Maria Beltrami e 12 suoi compagni in attesa invano di soccorsi.

Passati gli anni del nostalgismo e senza che più nessuno ne metta in dubbio la prospettiva storica credo che tutto il periodo della guerra civile vada però riletto criticamente e questo sarebbe il compito dei vari Istituti storici resistenziali che invece hanno da sempre tenuto posizioni apologetiche e di parte guardandosi bene anche solo dall’aprire un dibattito.

A Verbania, per esempio, abbiamo la Casa della Resistenza (che si vanta di essere la più grande d’Europa) ma in diversi decenni MAI vi è stato un incontro, un dibattito, una discussione anche solo accademica su tesi contrapposte, solo apologia o ricordi a senso unico. Quando ne parlavo con il suo presidente, il compianto (e galantuomo) Vittorio Beltrami che era mio collega in consiglio regionale a Torino mi diceva sempre “Marco lascia perdere, sono passati tanti anni, meglio dimenticare”.

Per chi ama la storia questo atteggiamento è la negazione acritica della verità che invece, proprio perché ormai è sedimentata nel tempo, andrebbe conosciuta, riscoperta, criticamente analizzata.

In questo senso il libro di Pansa è veramente un lavoro importante e va letto anche perché una società in crisi come la nostra se non è capace di capire e conoscere l’importanza delle proprie radici conferma tutta la sua intrinseca debolezza.

Chi volesse leggere la mia tesi sulla nascita della Repubblica dell’Ossola può richiedermela e volentieri gliela invierò via mail

ITALIANI NEL MONDO ?

Non risulta nel nuovo governo né un ministro né un vice-ministro ma al più vi sarà solo il solito sottosegretario ad occuparsi “part-time” degli Italiani nel Mondo che rischiano di contare sempre di meno, ormai prossimi allo zero. Dura e assurda realtà e va sottolineata l’iniziativa di protesta di “Cicero” che per martedì 25 vorrebbe raccogliere a Roma la protesta delle associazioni e dei portavoce dei nostri connazionali all’estero per questa sottovalutazione dei loro problemi.

MARO’

Ma secondo voi se l’Italia fosse un paese serio, al 37° rinvio del processo ai nostri due marò non potrebbe organizzarsi per “prelevare” i nostri due militari in India e riportali in Italia con un po’ di furbizia e discrezione? Pensate se fosse successa una cosa simile a due militari di qualche altro stato, magari soldati soldati israeliani…

Quando poi i nostri due fucilieri fossero stati riportati a casa li si metteva comunque a disposizione della Magistratura indiana, ma intanto tenendoli qui (che era poi l’opinione del ministro Terzi due anni fa, ma fu costretto a rinunciare). Una soluzione “pratica” che forse farebbe comodo pure agli indiani che, dopo qualche strepito, metterebbero il silenzio sulla questione seppellendola nella polvere anziché portarsi indietro un problema controverso e che tale comunque resterà per anni perdendo la faccia a livello internazionale

Ma noi siamo così “buonisti” da farci prendere per i fondelli a tempo indeterminato:che paese… Ecco il primo caso in cui vedremo la “stoffa” della neo-ministro Mogherini

I BUONI E I CATTIVI: MADURO E IL VENEZUELA

Per la nostra informazione i “buoni” sono di solito i progressisti e i “cattivi” quelli contro la sinistra.

Così in Italia minimo spazio viene dedicato al VENEZUELA che dopo anni passati sotto il tallone di un pazzo furioso come Chavez (ma che aveva almeno un proprio personale carisma) va ora al disastro con il suo delfino Maduro. Ci volevano i morti per le strade di Caracas per far emergere le notizie venezuelane in fondo ai TG italiani di minore audience dimenticando che il Venezuela è da sempre un paese legato all’Italia e dove vivono tanti nostri connazionali.

Un paese sull’orlo della guerra civile, ricco ma economicamente distrutto, scosso da dimostrazioni di protesta in ogni città contro la dittatura bolivariana.

Immaginate se Maduro fosse stato un gringo destrorso quanti interventi e quanti pianti si sarebbero levati da quel certo mondo melenso tutto pace & libertà (ma sempre a senso unico)

ELEZIONI A VERBANIA: GLI ERRORI DEL CENTRO DESTRA

Sostenere Marco Parachini come “candidato unico” a sindaco di Verbania porterà il centro-destra ad una brutta sconfitta alle prossime elezioni comunali.

I fatti sono cosa a parte delle opinioni e se la mia critica a questa scelta è nota, per rendersene conto i leader locali dovrebbero semplicemente avere l’umiltà di fare un sondaggio sul gradimento di questo candidato.

Volere Parachini a tutti i costi, rifiutare da mesi le primarie, non cercare altri candidati (che già si sarebbero detti disponibili) impone a ciascuno di assumersi le proprie responsabilità.

A proposito di sondaggi è noto che ne è stato fatto uno in città la settimana scorsa ed i cui risultati saranno sul prossimo numero de IL PUNTO. Non li pubblico oggi solo perché non voglio interferire con le elezioni primarie del PD di domani, ma anche perché spero in un soprassalto di autocritica costruttiva, in un ravvedimento. Mi auguro che i responsabili regionali di Forza Italia vogliano verificare seriamente quanto da settimane vado dicendo.

UN SALUTOA TUTTI !

Marco Zacchera

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