Ho visto il bel film di Margarethe von Trotta, Hannah Arendt, uscito l’anno scorso, ma distribuito in Italia recentemente solo per un paio di giorni. E ho pensato ai nostri tanti piccoli (in confronto a quelli grandissimi dei quali parlava Arendt) mali, così banali, da diventare spettacolo. La sentenza per l’omicidio di Meredth Kercher ha dato il via alle ennesime trasmissioni di approfondimento. Trasmissioni che non andrebbero in onda se per l’appunto il male non fosse diventato banale. E così, sorridendo, magari tra una battuta e l’altra, si può parlare di coltellate inferte ad una ragazza, di strangolamento, e via di seguito. Così, può accadere che un giornalista, tra un sorriso e l’altro, possa tenere in mano presunti strumenti con i quali fu fracassata (provo fastidio nello scrivere queste parole, ma è necessario) la testina di un bambino, e parlarne tranquillamente, senza battere ciglio. Può accadere che un giornalista in televisione si chieda con disinvoltura se una ragazzina dopo essere stata uccisa è stata violentata subito o dopo qualche ora, e parlare della tragedia ogni giorno per mesi. Può accadere che moltissime persone ascoltino questi giornalisti senza provare nessun disgusto, nessuna emozione. La banalità induceva l’uomo “normale” Eichmann a compierlo il male, induce noi persone normali a restare indifferenti davanti al male.
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Google Analytics è un servizio di analisi web fornito da Google Ireland Limited (“Google”). Google utilizza i dati personali raccolti per tracciare ed esaminare l’uso di questo sito web, compilare report sulle sue attività e condividerli con gli altri servizi sviluppati da Google. Google può utilizzare i tuoi dati personali per contestualizzare e personalizzare gli annunci del proprio network pubblicitario. Questa integrazione di Google Analytics rende anonimo il tuo indirizzo IP. I dati inviati vengono collezionati per gli scopi di personalizzazione dell'esperienza e il tracciamento statistico. Trovi maggiori informazioni alla pagina "Ulteriori informazioni sulla modalità di trattamento delle informazioni personali da parte di Google".
Gravatar è un servizio di visualizzazione di immagini gestito da Automattic Inc. che permette a Automattic Inc. di integrare tali contenuti all’interno delle proprie pagine.
Google Fonts è un servizio per visualizzare gli stili dei caratteri di scrittura gestito da Google Ireland Limited e serve ad integrare tali contenuti all’interno delle proprie pagine.
Google AdSense è un servizio di advertising fornito da Google Ireland Limited. Questo servizio usa il Cookie “Doubleclick” per tracciare l’utilizzo di questo sito ed il comportamento dell’utente in relazione agli annunci pubblicitari, ai prodotti e ai servizi offerti.