Mascherin: “Recuperare il sistema della giustizia civile è possibile. Ma la Politica deve cambiare visione: l’accesso al giudice e alle tutele è un diritto e non un bene di lusso; e non si possono fare riforme senza l’Avvocatura”

Intervista al consigliere segretario dopo la Conferenza di Napoli. “A queste condizioni, l’Avvocatura c’è e farà la sua parte”.

Recuperare il sistema della giustizia civile è tutt’altro che impossibile. Ma occorre che “la politica faccia opera di onestà intellettuale a partire da due punti fermi: l’accesso al giudice e alla giustizia è un diritto e non un bene di lusso; non si possono fare riforme senza l’Avvocatura”.
Il consigliere segretario Andrea Mascherin fa il punto sulle iniziative promosse dal Consiglio Nazionale Forense, e da lui illustrate anche in occasione dell’VIII Conferenza nazionale che si è svolta la scorsa settimana a Napoli.
A Napoli il CNF ha proposto tre interventi puntuali quali: nuovi sistemi alternativi al processo; presenza obbligatoria degli avvocati nell’ufficio legislativo del Ministero della giustizia; la possibile partecipazione degli avvocati allo smaltimento dell’arretrato civile, attraverso la stesura di sentenze, liberando così risorse da impegnare utilmente nei tribunali.
Proposte sulle quali tutta l’Avvocatura convenuta a Napoli si è ritrovata.

Domanda. Il sistema della giustizia civile può considerarsi un malato incurabile?
Risposta. Per il CNF non è così. A condizione che la Politica recuperi onestà intellettuale e riparta da due punti fermi: ovvero che l’accesso al giudice ed al processo è un diritto e non un bene di lusso; e che non si possono fare riforme senza l’Avvocatura.

Domanda. Posti questi due punti fissi, qual è il metodo da seguire?
Risposta. E’ un metodo lapalissiano: bisogna cercare di favorire l’accesso del cittadino al sistema giustizia piuttosto che impedirlo creando ostacoli; e bisogna che gli avvocati diventino “organici” alla formazione delle norme processuali e sostanziali.

Domanda. Ma come è possibile garantire un effettivo accesso del cittadini alla giustizia se il problema del processo civile è dato dall’ingolfamento dei tribunali?
Risposta. Il CNF ha chiaro che per risolvere il problema della giustizia civile si deve agire su meccanismi che valorizzino il ruolo e le competenze dell’avvocato e che rendano superflua l’instaurazione della causa. Per questo spingiamo per l’approvazione di un disegno di legge che attribuisca agli avvocati il compito di “negoziare” tra le parti in conflitto soluzioni stragiudiziali, da fissare in atti formali ai quali riconoscere, sostanzialmente, valore di decisione giudiziale. E proponiamo di attribuire agli stessi avvocati analoghe competenze in materia di separazione tra coniugi, trasferimento di beni entro determinati valori, ecc…
In secondo luogo, deve essere favorito con norme ad hoc il trasferimento delle controversie giudiziali dal giudice a camere arbitrali costituite dagli Ordini forensi. Ricordo a me stesso che la nuova legge professionale forense prevede espressamente la possibilità di costituire tali organismi.
Questo pacchetto di proposte, assieme ad interventi organici sulle regole del processo, al processo telematico, alla razionalizzazione degli investimenti, porterebbe alla realizzazione di una pluralità di forme di soluzione delle controversie, che vedrebbe sempre al centro avvocati e giudici, cioè i soggetti della giurisdizione, con conseguente garanzia di una tutela effettiva dei diritti dei cittadini.

Domanda. Spesso gli interventi legislativi sulle regole del processo civile paiono improvvisati e disarmonici.
Risposta. Altroché. Negli ultimi anni si contano almeno una decina di interventi, peraltro del tutto inefficaci come dimostrano i risultati. Basta fare l’esempio del processo societario, introdotto nel 2003 con grandi aspettative e abrogato nel 2011, oppure i continui, incessanti interventi volti a fare della motivazione della sentenza-atto dovuto in uno Stato di diritto-una merce a pagamento.

Domanda. C’è senz’altro un grave gap di confronto su questi temi….
Risposta. Per il CNF, infatti, una delle cause di questi risultati disastrosi è sicuramente la mancanza, in fase di predisposizione delle norme, del contributo tecnico degli avvocati. La consultazione a posteriori, non serve quasi a nulla, anche perché in genere effettuata dai ministri di turno con superficialità.
Perciò, ad avviso del CNF, è necessario che l’ufficio legislativo del ministero della giustizia sia obbligatoriamente composto non solo e ovviamente da magistrati, ma anche da avvocati.
Rilevo come attualmente la legge preveda la facoltà del ministro di nominare avvocati; ma tale discrezionalità non viene mai esercitata. Questo il motivo per cui il CNF ha predisposto una bozza di proposta di legge che rende obbligatoria tale nomina, prevedendosi che eventuali costi derivanti da tali nomine siano a carico del CNF stesso, e dunque senza oneri per lo Stato.
Sono curioso di vedere se politica, esecutivo e magistratura ci diranno di no; fra l’altro il ruolo che la nostra riforma professionale attribuisce agli avvocati all’interno della giurisdizione rende necessaria questa soluzione.

Domanda. Intanto però l’arretrato civile rimane una emergenza. Cosa si può fare?
Risposta. A fronte del coinvolgimento dell’avvocatura nei termini di cui sopra, e di un riposizionamento al centro del sistema giustizia dei diritti dei cittadini, piuttosto che degli interessi di natura prettamente economica, sarà possibile ipotizzare una “discesa in campo” diretta degli avvocati per smaltire in tempi assai brevi i carichi esistenti; anche per questa ipotesi abbiamo pronto un progetto definito nei dettagli.

Domanda. Si può essere ottimisti per il futuro della giustizia in Italia?
Risposta. Un’avvocatura responsabile e positiva, che continui a farsi carico della difesa dei diritti dei cittadini più deboli, anche e soprattutto con proposte concrete e a costo zero per lo Stato, come quelle illustrate, è certamente motivo di ottimismo, non solo per il sistema giustizia ma anche per il sistema Paese.

Osservatorio permanente sulla giurisdizione/Giovedì 23 gennaio presentazione presso la Camera dei Deputati

Per una giustizia efficiente occorrono analisi imparziali e condivise, che tengano conto non solo dei vincoli di bilancio ma anche di altri elementi finora trascurati dagli analisti, come le risorse in concreto destinate al sistema, lo stato delle cancellerie, il livello di informatizzazione degli uffici, il peso in termini di inefficienza della congerie di norme processuali, ondivaghe quando non inaccettabili.
Con l’obiettivo di contribuire a un dibattito finalmente non ideologicamente orientato, il CNF ha istituito l’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense come strumento per la raccolta ed elaborazione di dati riguardanti il sistema giudiziario e l'avvocatura e per la predisposizione di analisi obiettive finalizzate a proposte concrete di intervento.
Il presidente del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa presenterà questo importante organismo alle autorità politiche, alle istituzioni che vi hanno già aderito e ai giornalisti, giovedì 23 gennaio, presso la Camera dei deputati, alla vigila dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione.

Il presidente Alpa interviene alla Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte di Cassazione

Il presidente Guido Alpa interverrà, in qualità di rappresentante istituzionale dell’Avvocatura, parte necessaria della giurisdizione, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2014, che si terrà venerdì 24 gennaio alle ore 11.00 presso la Corte di Cassazione alla presenza del Presidente della Repubblica. Alpa sarà accompagnato dal vicepresidente Ubaldo Perfetti.
L’intervento del CNF, lungi dal rappresentare un adempimento formale, testimonierà alle più alte cariche dello Stato l’accorata preoccupazione di tutta l’Avvocatura rispetto all’attuale stato della Giustizia in Italia ed il suo disagio per alcuni interventi di riforma, ribadirà l’esigenza di un confronto del Governo con l’Avvocatura realmente costruttivo, rappresenterà all’autorità le proposte concrete che l’Avvocatura ha responsabilmente formulato.
L’introduzione dell’intervento, inoltre, sarà comune agli interventi che i presidenti degli Ordini forensi faranno sabato 25 gennaio presso le Corti d’appello.
E in occasione delle cerimonie locali di inaugurazione dell’anno giudiziario, il consigliere segretario Andrea Mascherin sarà a Cagliari in segno di vicinanza del CNF agli avvocati e alla cittadinanza sarda per i danni subiti a causa della grave inondazione.
A Cagliari sarà presente anche il ministro guardasigilli Cancellieri.

Riconoscimento pubblico del CNF a due Avvocati che hanno fatto della loro toga una testimonianza di coraggio e integrità: il 24 gennaio cerimonia per la consegna di targhe alle famiglie di Alberto Musy e Giuseppe Paladino.

Interpretare la toga come missione di vita e agire, non solo nella professione, seguendo i valori etici e civili che quella toga rappresenta, fino all’estremo sacrificio.
E’ quello che, in circostanze diverse ma a scapito della loro stessa vita, hanno fatto gli avvocati Alberto Musy e Giuseppe Paladino.
Il primo ha perso la vita in un agguato a Torino; il secondo gettandosi in mare per salvare la vita di alcuni bagnanti in difficoltà.
Per ricordare la memoria di questi due Avvocati, esempio di coraggio e integrità per tutti i colleghi, venerdì 24 gennaio presso il CNF si terrà una cerimonia per la consegna alle rispettive famiglie di due targhe, segno di partecipazione al dolore che le ha toccate e di vicinanza di tutta l’Avvocatura.

L’Information tecnology al servizio del sistema giustizia: le iniziative del CNF con il progetto interministeriale GOL e con il Politecnico di Milano

Il CNF vicino a Ordini e avvocati per promuovere la informatizzazione degli uffici giudiziari e l’utilizzo consapevole della Information tecnology.
Nella consapevolezza che lo sviluppo dell’ICT nel settore giudiziario sia una delle chiavi ormai essenziali per ridare efficienza al sistema, il Consiglio Nazionale Forense collabora con diverse istituzioni per promuovere il loro utilizzo.
Innanzitutto, in attuazione del partenariato con i ministeri per la Coesione Territoriale, della Giustizia, dell’Economia e con il dipartimento della Funzione Pubblica del Ministero per la PA e la semplificazione, sul progetto Gol (Giustizia on line), il Consiglio, con il contributo della Commissione per l’informatica, ha convocato a Roma il prossimo 31 gennaio (Circolare n. C-2- 2014) una riunione con i presidenti e i referenti informatici degli Ordini forensi delle otto regioni coinvolte nel progetto (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
Obiettivo è quello di verificare lo stato dell’arte nelle singole sedi, verificare con i Presidenti degli Ordini le necessità e metterli “ in rete” i rappresentanti delle amministrazioni statali.
Con l’occasione, saranno presentate le migliori pratiche sviluppate in altre sedi giudiziarie, dove il processo civile telematico e? gia? da tempo una realta?.
Il progetto Gol prevede una riprogrammazione dei fondi strutturali nell’ambito del Piano di Azione per la coesione di circa 7 milioni di euro da investire nella informatizzazione della giustizia nelle otto regioni del Sud.
L’informatizzazione riguarderà le notifiche e le comunicazioni di cancelleria in 80 uffici giudiziari e i decreti ingiuntivi nei 23 maggiori.
La seconda iniziativa vede impegnato il CNF in un progetto avviato dal Politecnico di Milano, che con il suo Osservatorio ICT & Professionisti della School of Management, ha avviato una ricerca per “misurare” lo stato di adozione degli strumenti di Ict da parte dei professionisti (avvocati ma anche commercialisti e consulenti del lavoro) e di indagare i modelli di sviluppo emergenti.
per raccogliere dati presso il Avvocati, il CNF ha inviato una segnalazione agli iscritti, invitandoli a rispondere al relativo questionario, rinvenibile al seguente link.
Link alla Segnalazione CNF-Politecnico Milano.Questionario ICT

Incontro del CNF con l’Avvocatura tunisina: lavorare insieme per l’affermazione dei principi dello Stato di diritto

Una delegazione del Consiglio Nazionale Forense, composta dal vicepresidente con delega agli affari internazionali Carlo Vermiglio e i consiglieri Bruno Grimaldi e Aldo Morlino, ha partecipato venerdì 17 scorso alla cerimonia per la Rentreé du barreau de Tunisie , organizzata dall’Ordine nazionale degli avvocati tunisi ad Hammamet.
In occasione della cerimonia si è svolto un seminario dedicato alle problematiche del diritto penale “Con la sua partecipazione, il CNF ha voluto testimoniare ancora una volta la sua vicinanza e colleganza all’Avvocatura di uno dei paesi della “Primavera araba”, nella convinzione che i principi dello Stato di diritto, il diritto alla difesa e l’indipendenza dell’Avvocatura siano valori che accomunano il nostro impegno istituzionale”, ha dichiarato Vermiglio.
La delegazione italiana ha incontrato, nell’ occasione, l’attuale presidente del CCBE, Aldo Bulgarelli, Bertrand Debosque, delegato agli Affari esteri del Consiglio nazionale forense francese e il presidente del Consiglio nazionale tunisino, Mohamed Fadhel Mahfoudh, al quale è stato rivolto l’invito di prendere parte a una sessione del prossimo Congresso di aggiornamento giuridico-forense, dedicata alle questioni dell’affermazione dei principi della difesa nei paesi del Nord Africa.
Invito esteso anche al presidente dell’Ordine di Algeri Abdelmadjid Silini.

Appuntamenti /22 gennaio Conferenza di Francois Ost- Giurista e drammaturgo- su Ruolo dei giudici e nuove lealtà

Il giurista belga Francois Ost sarà a Roma il 22 gennaio per alcune conferenze nella capitale.
Nel pomeriggio, dalle 15 alle 17, si terrà presso al sede del Consiglio Nazionale Forense-via del Governo vecchio, 3- una prolusione dedicata al Ruolo dei giudici e prospettive etiche nel mutamento degli ordinamenti giuridici.
Ost è attualmente vicerettore dell’Università Saint-Louis – Bruxelles, e ordinario di diritto e di filosofia del diritto.
Saranno presenti il presidente Alpa e il consigliere Bruno Grimaldi.
La conferenza si terrà in lingua francese e sarà disponibile la traduzione simultanea.
L’ingresso è libero.

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A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media

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