Cient niente accirettero ‘o ciuccio

E’ una bufala. Lo dicono tutti che è una bufala e quindi significa che è una bufala. Quotidiani autorevoli insistono nell’affermare che si tratta di una bufala, e quindi essendo quotidiani autorevoli, significa che solo di bufala si tratta. Altri quotidiani, poiché di bufala si tratta, non ne vogliono neppure parlare. Il che significa che è proprio una bufala. Solo una bufala. Sulla Rete riportano persino le date precise delle interrogazioni parlamentari sulla bufala, sia all’estero sia in Italia. E’ la bufala della bufala. Scrivono anche che Domenico Scilipoti un’interrogazione sulla bufala la presentò il giorno 22 febbraio 2011 (seduta n. 437). Ma anche questa sarà la bufala della bufala. Dicono anche che Silvio Berlusconi gli consigliò di lasciar perdere, poiché si trattava di segreto militare: bufala della bufala della bufala. Una bufala equivale a niente. Niente di niente di niente. Niente sono le mille strisce bianche lasciate dagli aeroplani nel cielo di Roma. E’ una bufala che siano esperimenti americani, è una bufala che siano tossiche. Sono nuvolette innocue, zucchero filato, fiato d’angeli, tele tessute da mani divine, niente di niente… Però, poiché cient niente accirettero ‘o ciuccio, faccio una proposta: gli aeroplani nel cielo di Roma non potrebbero viaggiare un paio di giorni la settimana a targhe alterne? E qualche domenica, blocco della circolazione? Così i romani una volta ogni tanto potrebbero rivedere il cielo azzurro di una volta. Ovviamente si tratta di una proposta-bufala.
Elisa Merlo

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