Trasparenza e grandi opere

di Marco Ponti*

Una grande opera è stata finalmente avviata, con pochissime proteste e un sostanziale silenzio mediatico: si chiama “Terzo Valico”. E’ un tunnel ferroviario tra Genova e la pianura padana, pensato per le merci del porto di Genova, e che in futuro potrà anche divenire una linea Alta Velocità fino a Milano.
“Terzo valico” perché di linee ferroviarie ce ne sono già due, fortemente sottoutilizzate, persino l’ing. Moretti, amministratore di FS, in un convegno, l’aveva incautamente valutata un’opera inutile. L’appalto è stato assegnato molti anni fa senza gara – così non si perdeva tempo con inutili scartoffie – al COCIV, gruppo pilotato dall’impresa Gavio.
Ci si aspetterebbe che al pubblico, agli amministratori locali e ai politici, fossero state fornite analisi economiche e finanziarie che dimostrino che non solo l’opera serve molto in relazione al suo elevato costo, ma che sia prioritaria rispetto ad altre, soprattutto in una situazione di scarse risorse pubbliche. Nulla è stato trovato.
Recentemente, è emersa l’ipotesi di finanziare l’opera con un finto intervento di capitali privati (cioè in “project financing”, si dice in termini tecnici). L’impresa destinata a gestire la linea, FS appunto, avrebbe pagato ai costruttori un “canone di disponibilità” fisso, cioè non dipendente dal traffico (che magari poi era poco, chissà). Il canone annuo sarebbe stato ovviamente tale da ripagare interamente l’opera. FS è una impresa al 100% pubblica, ma giuridicamente una SpA, quindi formalmente trattasi di un privato.
Bene, sembra che anche con questo “schema creativo” i numeri in gioco fossero così tragici (ricavi da traffico previsti meno di un decimo della rata annua che FS avrebbe dovuto pagare), che non se n’è fatto nulla.
Allora il ministero di Passera (nella persona del suo viceministro Ciaccia), ha preso una decisione eroica: basta perder tempo, non occorre nessuno schema finanziario (scartoffie!), pagherà il 100% lo Stato, cioè noi.
Il Sole 24ore, nello stesso periodo, pubblicò un celebre articolo di lodi ad una proposta di sconti fiscali dedicati alle “Grandi Opere”, articolo che conteneva questa perentoria affermazione: “in questo modo si potranno anche realizzare opere molto costose e con poco traffico”.
Intanto i cantieri sono partiti, che è quello che davvero interessa a costruttori e politici. Non si sa se ci saranno i soldi per finire l’opera, cosa che vale per quasi tutte queste iniziative. Alcuni gruppi locali protestano per possibili danni ambientali. Ottima cosa, i costi per risarcirli generosamente, e con molta pubblicità, sono assolutamente irrilevanti rispetto al valore dell’appalto. E così alla fine tutti saranno contenti.

* Professore Politecnico di Milano

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7 gennaio 2013

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