Audizione di Maryma Rajavi alla commissione dei diritti umani del Senato

Audizione di Maryma Rajavi alla commissione dei diritti umani del Senato
Mahmoud Hakamian
Resistenza Iraniana
Cell: 3776850726
www.ncr-iran.org/it
Legislatura 17ª – Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani – Resoconto sommario n. 28 del 18/12/2013
COMMISSIONE STRAORDINARIA PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI
MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE 2013
28ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
MANCONI
Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, la presidente del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, Maryam Rajavi.
La seduta inizia alle ore 8,35.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente MANCONIcomunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale: audizione della presidente del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, Maryam Rajavi.
Prosegue l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 17 dicembre scorso.
In apertura di seduta il presidente MANCONIringrazia brevemente la personalità presente in audizione sottolineandone l'importanza.
Maryam RAJAVI, presidente del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, nel ringraziare la Commissione per l'opportunità offerta, ricorda che il regime iraniano dei mullah è caratterizzato da forte illiberalità, dal mancato rispetto di tutte le convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani, come denuncia sistematicamente Amnesty International, e da una costante attività repressiva il cui venir meno o la cui semplice attenuazione porterebbe al suo stesso rovesciamento. Non è un caso che l'attenzione repressiva del regime si rivolga in particolare alla libertà di comunicazione attraverso l'oscuramento della rete internet e la distruzione delle parabole. Nulla è cambiato dopo l'avvento di Rohani quale Presidente della Repubblica: questi, anzi, a fronte di un'apparente maggiore disponibilità al dialogo a livello internazionale, ha inasprito la repressione di ogni dissenso interno, anche attraverso il ricorso alla tortura e alle esecuzioni capitali, che sono in costante aumento. La condizione dei detenuti è peggiorata negli ultimi tempi provocando un loro sciopero della fame in tutto il paese, sciopero che mette a rischio le loro vite. Nel mostrare alcune immagini fotografiche delle esecuzioni capitali e nel consegnare alla Presidenza un volume con i nomi delle 120 mila vittime della repressione del regime negli ultimi tre decenni, Maryam Rajavi sottolinea che il rispetto dei diritti dell'uomo e l'osservanza dei principi di libertà e di eguaglianza, anche di genere, fanno parte della cultura e della storia iraniane, a partire da Ciro II di Persia, ben 538 anni a.C., e della religione islamica. Proprio per questo il Consiglio nazionale della Resistenza iraniana ha potuto far propri tali principi, in particolare con una propria nutrita rappresentanza femminile, pari al 52 per cento, nonostante la pervicace attività repressiva del regime. Tale attività ha portato il regime ad attaccare attraverso le forze armate irachene, più volte negli ultimi mesi – l'ultima come è noto lo scorso 1° settembre – i campi Ashraf e Liberty in Iraq, dove si trovano i membri del gruppo di opposizione iraniano “Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo”, causando numerose vittime. L'attacco del 1° settembre ha portato al sequestro di 7 persone, di cui sei donne, tuttora prigioniere nonostante l'estesa mobilitazione internazionale in loro favore. E' importante – afferma la signora Rajavi – che anche la Commissione per i diritti umani del Senato italiano voglia impegnarsi per la loro liberazione, così come per l'accoglimento in Italia come rifugiati politici del maggior numero di persone che si trovano nel campo Liberty, nonché, più in generale, per l'attenuazione dell'attività repressiva del regime iraniano.
Il presidente MANCONI, nell'esprimere l'apprezzamento per l'ampia rappresentanza femminile nel Consiglio nazionale della Resistenza iraniana e per il fatto che esso si batte per l'affermazione dello Stato di diritto proprio a motivo della sua coerenza con la tradizione civile e religiosa dell'Iran, ricorda di avere presentato una interrogazione ai Ministri degli affari esteri e dell'interno sulle medesime, rilevanti questioni richiamate dalla signora Rajavi.
La senatrice AMATI (PD) sottolinea positivamente il fatto che, al contrario della precedente visita in Senato della signora Rajavi, questa volta la Commissione per i diritti umani abbia avuto modo di ascoltare direttamente la sua testimonianza e, nell'esprimere orrore per gli attacchi portati ai campi Ashraf e Liberty, ricorda l'appello del presidente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie, Malick El Hadji Sow, per la liberazione dei sette ostaggi catturati in seguito all'attacco del 1° settembre scorso.
Il senatore CORSINI (PD) chiede se la questione dell'inserimento dei Mujaheddin del Popolo nella black list delle organizzazioni terroristiche sia stata definita e se vi siano paesi che riconoscono in tale organizzazione la rappresentanza autentica delle istanze di libertà e uguaglianza della popolazione iraniana. Chiede inoltre quale sia il raccordo del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana con le altre organizzazioni dell'opposizione al regime iraniano.
La signora RAJAVI, nel rilevare che l'inserimento dei Mujaheddin del Popolo nella black list delle organizzazioni terroristiche è stata un'operazione del tutto strumentale del regime iraniano, ricorda che tale organizzazione è uscita dalla lista nel 2009 per i paesi europei e nel 2012 per gli Stati Uniti, sottolineando il pieno inserimento del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, di per sé ampiamente rappresentativo, nel contesto delle organizzazioni che si oppongono al regime iraniano.
Il presidente MANCONI, nel ricordare che alle ore 13 avrà luogo l'audizione del ministro Kyenge e che successivamente sarà esaminata una proposta di risoluzione concernente l'attuazione della strategia nazionale per l'integrazione di Rom, Sinti e Caminanti, ringrazia la signora Rajavi e i senatori presenti per la partecipazione all'audizione.
Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 9,40.

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