Introdurre l’omicidio stradale come reato autonomo, il commento della Cinti

La responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna: “Il tema delle tragiche morti sulle strade sopravvenute per colpa di automobilisti incuranti delle regole indispensabili ad assicurare la piena sicurezza di tutti, e sicuri di non incorrere in adeguate sanzioni stabilite dal codice penale in casi gravi come quello di omicidio, deve necessariamente essere affrontato ed approfondito con la consapevolezza che un flebile, o non costruttivo intervento, da parte da parte di chi ne ha la piena responsabilità e gli strumenti per farlo, non basta”

Bologna, 3 gennaio 2013 – A parlare è stato Valter Giovannini, Procuratore aggiunto presso la Procura di Bologna, il quale ha accolto come una notizia positiva l'annuncio della Ministra Annamaria Cancellieri riguardo l'introduzione, nella forma colposa, dell'omicidio stradale come reato. Giovannini è di fatto impegnato da molti anni in materia, soprattutto a partire da quando, nel 2007, contestò l'omicidio volontario (con dolo eventuale) ad un uomo nel cui sangue era presente un tasso di alcool cinque volte superiore al limite consentito, insieme ad oppio e cannabis, che a bordo di una Mercedes uccise in un frontale un altro automobilista a Castel San Pietro Terme. Il Procuratore aggiunto ha voluto a tal proposito dichiarare: “Peraltro una norma base è già inserita al terzo comma dell'art.589 del codice penale (omicidio colposo ndr.) da circa quattro anni, quando il Parlamento decise un serio aggravamento della pena per il reato commesso da chi si trovava in stato di ubriachezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Tuttavia – ha proseguito – il creare una nuova fattispecie aumenterebbe, e di molto, l'impatto mediatico che effettivamente l'introduzione dell'aggravante non ha avuto”. E poi ha concluso:”Insomma, occorre dare un segnale fortissimo e definito a chi, incredibilmente, continua a ignorare le più elementari regole di prudenza e rispetto verso l'incolumità delle persone”.

Luana Cinti, esponente dell'Italia Dei Diritti e responsabile per l'Emilia Romagna, in merito a tale argomento ha affermato: ” Affrontare in maniera chiara e concreta il tema scottante dell'omicidio stradale, attraverso l'introduzione di uno specifico ed autonomo reato, quindi superando la sfumatura poco incisiva rappresentata dall'aggravante, sarebbe quanto mai doveroso. Si tratterebbe innanzitutto di dare finalmente spazio alla trattazione di un argomento che di fatto non è stato sinora delineato in maniera univoca e specifica come è giusto che sia, pertanto focalizzando l'attenzione sugli aspetti più delicati che lo caratterizzano, sugli effettivi e gravissimi danni alla collettività ed in particolare alle famiglie delle vittime, sulle conseguenze in merito alla tutela legittima degli automobilisti onesti e prudenti e di tutti gli utenti della strada, i quali sino ad oggi, di fronte ai numerosissimi fatti drammatici riportati sistematicamente dalle cronache e che possono aver colpito un loro congiunto, non hanno avuto la possibilità di appellarsi ad una norma definita ed individuale del codice penale. Il tema delle tragiche morti sulle strade sopravvenute per colpa di automobilisti incuranti delle regole indispensabili ad assicurare la piena sicurezza di tutti, e sicuri di non incorrere in adeguate sanzioni stabilite dal codice penale in casi gravi come quello di omicidio, deve necessariamente essere affrontato ed approfondito con la consapevolezza che un flebile, o non costruttivo intervento, da parte da parte di chi ne ha la piena responsabilità e gli strumenti per farlo, non basta. L'impatto mediatico di una tanto prioritaria quanto decisa presa d'atto sarebbe certamente evidente, ma non è questo il punto, poichè in realtà il fatto importante resterebbe la decisione di dare seguito, con volontà e sistematico impegno, alla trattazione di un reato che sinora non ha avuto il giusto riguardo in termini di commisurate sanzioni, e quindi non ha garantito fondamentali risposte alle famiglie che domandavano di essere ascoltate, ripagate almeno in parte di un terribile danno subito, dunque di vedersi riconosciute un importante diritto”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna

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