Sequestrati venti milioni di euro al clan Capello-Carateddi


di Dario De Luca

Ci sono alcuni terreni, ma anche beni immobili e società nella lista nera redatta dalla Divisione di Polizia Antricrimine di Catania che ha portato a un nuovo maxi-sequestro milionario alle falde dell’Etna. I titolari sono due coniugi: Massimo Leonardi e la moglie Daniela Strano già sottoposti agli arresti domiciliari dopo l’operazione antimafia Revenge IV dell’estate 2012. Entrambi, secondo gli inquirenti, sarebbero pienamente inseriti nel clan mafioso catanese dei “Cappello-Carateddi” anche in virtù della parentela eccellente con il presunto capomafia Alessandro Bonaccorsi di cui sono cognati. Della vicenda Bonaccorsi si è più volte occupato anche il mensile «Narcomafie» (cfr. “Cosa Nostra in rosa”, ottobre 2012). Per quest’ultimo è stata avanzata, nel processo che è in corso con le modalità del rito abbreviato, una richiesta di condanna a venti anni di carcere.
L’ipotesi degli inquirenti è quella che dietro terreni, beni immobili e società a cui sono stati posti i sigilli vi sia un enorme riciclaggio di denaro proveniente dalle piazze di spaccio di Catania controllate dal presunto capomafia Alessandro Bonaccorsi. Dopo il suo arresto, ipotizzano gli investigatori, a prendere il suo posto all’esterno sarebbe stata la moglie Bruna Strano con il supporto operativo della sorella Daniela e del cognato Massimo Leonardi. La donna stipendiata mensilmente con somme che andavano da duemila a quattromila euro, si sarebbe occupata sia di custodire la droga ma anche di tenere la contabilità degli affari che si aggiravano su numeri da capogiro, provenienti dalle fiorenti piazze di spaccio catanesi, le stesse che nell’ultimo decennio hanno consentito al clan Capello di spodestare la leadership della storica famiglia di Cosa nostra dei Santapaola . Nel 2010, durante un controllo i due coniugi intestatari dei beni sequestrati, vennero anche denunciati dalla Polizia perché trovati con quasi un milione di euro in contanti. Proprio grazie alle enormi disponibilità di banconote i due avrebbero acquistato i terreni finiti nel mirino dell’Anticrimine di Catania. Il riciclaggio di denaro sarebbe proseguito immettendo liquidità anche nella Metal Ferrosi srl, al cui vertice siedono rispettivamente il padre e uno zio di Leonardi. I sigilli sono stati posti anche alla Giada Immobiliare srl, società costituita nel 2012 e direttamente controllata dalla Metal Ferrosi. Riconducibili a quest’ultima è anche la Futura Ambiente srl e le quote societarie intestate, anche in questo caso, al padre e allo zio di Leonardi.
Dai riscontri contabili delle tre società, come emerso anche dalla relazione stilata dall’amministratore giudiziario, il volume d’affari annuo ammonta a circa 12 milioni di euro. Il valore ipotizzato di appartamenti, terreni, auto e moto sequestrati, al fine di una conseguente confisca, è invece di 5 milioni di euro.

Tags: Alessandro Bonaccorsi, Bruna Strano, Capello-Carateddi, Daniela Strano, Massimo Leonardi

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