Italiani d’Italia e all’Estero, Amate la Patria Nostra, Sovrana del Territorio Nazionale, Libera e Indipendente.

A coloro che immanginano l’ Europa simile agli Stati Uniti d’America, probabilmente non hanno letto la Storia Americana e l’evoluzione dell’Unione Europea!!!!
Premesso, che coloro folgorati e ammaliati dell’immaginaria Nuova Europa, ad illudersi a condizionare la politica italiana ad sottomettersi a quella europea. Infatti, quell’ idea fu oggetto di discussione e di approfondimenti ed i primi passi iniziarono nel lontano 1952 e piu’ volte vi furono incontri fra politici francesi e tedeschi, poi allargatasi coinvolgento l’Italia ed altre piccole Nazioni, che promossero nuove iniziative mirate ad un progetto politico internazionale.
Le prime Nazioni interessate a disegni ed obiettivi politici furono la Francia, Germania e Italia tra i promotori furono il Ministro degli Esteri della Repubblica Francese, Robert Schuman, il Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca, Konrad Adenauer ed il Presidente del Consiglio dei Ministri, del Governo Italiano’ Alcide De Gasperi, coinvolte ad un’operazione politica, l’imitata alla creazione della Comunita Europea del Carbone e dell’Acciaio.
Certamente fu il primo passo positivo che coinvolsero la Francia e la Germania e successivamente l’Italia, 3 Nazioni che furono anche nemiche tra loro nella II Guerra Mondiale, quindi fu uno dei primi obiettivi politici e consapevoli di proporne altre ed estenderle a Nazioni europee. Ma il progetto politico piu’ ambizioso fu possibile soltanto dopo la riconciliazione tra la Francia e la Germania che firmarono un Trattato d’Amicizia nel 1963. Ed e’ in quel periodo che fu concepito come l’evento storico piu’ eclatante, perche’ le 2 menzionate Nazioni non solo nemiche nel conflitto conclusasi con il Trattato di Pace a Parigi il 10 febbraio 1947 , ma rivali anche nei confronti dell’Italia. L’integrazione europea, fu percepita nel 1963 e d’allora sono trascorsi 60 anni e per fortuna per gli italiani e per l’Italia non s’e compiuta.
Infatti, fu l’augurio di tutti gli italiani,che si promuovessero altre successive iniziative ancor piu’ ardite ovvero l’idea di mirare alla Istituzione della Comunita’ Europea e dopo un breve periodo di tempo e di collaborazione comunitaria sperimentale e se condisa dalla volonta’ dai popoli pronti, maturi e consapevoli che si compisse un altro ambizioso disegno politico, mirato a una Nuova Europa, con l’unita’ politica e di Nazione a esempio: simile alla Confederazione Elvetica nell’ambito dell’Europa e dopo un determinato periodo di assestamento strutturale, l’istituzione di una Banca Centrale Europea qualificata a stampare la moneta unica che circolasse nell’ambito di ciascuna Nazione Membri della Confederazione Europea e riconosciuta l’Euro moneta di scambio nel resto del Mondo.
Quindi, l’entrata in vigore dell’Euro”, ancor prima che si fondasse la Nuova Europa e non ancora firmata la Costituzione, questo vuol dire, che non si e’ voluto percorrere strade e criteri logici ed ora l’Unione Europa costituita con apparati buracratici avvalendosi da una simbolica rappresentanza politica con le singole Nazioni Membri che eleggono i loro Parlamenteri destinati al Parlamento Europeo, nelle loro Nazioni. Attualmente non e’ dotata di una struttura Diplomatica con Ambasciate e Consolati Generali, cio’ significa che non e’ una Nazione ed e’ sostenuta dalle Banche Europee e si regge con gli accordi internazionali nell’ambito delle Nazioni Europee e vari trattati internazionali con piu’ Nazioni e con accordi bilaterali con il resto del Mondo.
E’ mia percezione che l’Unione Europea non sapra’ mantenere l’equilibrio e gli inevitabili interessi di ciascun Stato Membro e mia convinzione che non sara’ possibile adottare la struttura di uno Stato Federale con un Governo Autorevole e Sovranazionale.
Per i motivi che suppongo molto negativi, ritengo utile la dovuta e ponderata riflessione all’indirizzo dei responsabili della democrazia e della politica ed in primis al Parlamento Italiano, ai partiti ed al governo che ha il dovere di delegare al popolo che e’ sovrano a decidere formalmente il suo destino con un’altro “referendum”. Infatti, nell’ultimo decennio, nell’ambito dell’U.E. sono emerse in Italia a piu’ riprese insoddisfazione nel dovere accettare strategie politiche economiche e monetarie adottate da questa Unione Europea che e’ pronta a delineare politiche di rigore e non concede spazio come risolvere la crisi acuta, relegando l’Italia nella recessione che blocco’ in tal modo ogni azione mirata alla ripresa dell’economia Italiana.
Quindi, senza poter rivendicare l’identita nazionale di ogni singola Nazione Membri dell’U.E. si manifesterebbe di fatto l’azzeramento delle loro identita’ nazionali, che da milleni tali Nazioni si contraddistinsero con le loro tradizioni, le loro madrelingue, ed ancora piu’ grave destinate ad essere declassificate da Nazioni a Regioni con l’inevitabile parziale rinuncia delle loro sovranita’ nazionali, territoriali condizionandone le politiche. Le sovranita’ monetarie, gia’ cedute alle Nazioni Membri dell’U/E., quindi l’Unita’ Europea com’e’, e’ un’ utopia, anzi….farebbero meglio a desistere coloro promotori folgorati e convinti dell’immaginario progetto.
Oggi, che l’Italia e le altre Nazioni, circoscritte nell’Euro-zona, sfortunatamente percepisco segnali piu’ negativi che positivi, che dopo lunghi periodi di gestione economica e monetaria dell’U.E. sara’ impossibile creare gli Stati Uniti d’Europa e poi, perche’ dovrebbero gioire, i popoli dell’U.E., se fossero coinvolte a tale progetto, soprattuto se tenessero conto che in questo periodo sono paradossalmente in grosse difficolta’.
Detto cio’ e contrariamente a quanto affermato dall’europeisti credo che le loro tesi sono piu’ teoriche che pratiche, ed e’ mia opinione che intravvedono una cosa tutt’altro che positiva. Ed e’ giusto che raffiori un’ argomento finanziario legato all’Euro, moneta unica, che penalizzo’ l’Italia e che alcuni uomini politici italiani dimenticarono che la conversione della Lira in Euro fu stabilita con 1 Euro per 1.500 Lire, poi fu modificata a danno della Nazione nostra, in quanto il rapporto fra Euro e Lire quest’ultima venne ulteriormente svalutata ad altre Lire 480, quindi tale rapporto sali’ da 1.500 a 1980 Lire per 1Euro. Quindi, uno scossone finanziario subito dall’Italia per avere voluto entrare nel nuovo vortice monetario. Ed in questo particolare momento di crisi l’Euro condiziona l’economia nostra perche’ ricadono i costi piu’ alti su tutti i prodotti italiani destinati all’esportazione e soprattutto la menzionata U.E. non ha soluzioni come affrontare la crisi esonomica che afflige non solo l’Europa, ma anche il resto del Mondo!!!
Come descritto in Italia, oggi, economicamente non gode ottima salute e soprattutto per avere subita la dieta di solo rigore ed altri i richiami dai politici europei ed in indirettamente anche dalla Germania e non solo, perche’ l’Italia e’ in recessione e non emergono segnali di ripresa.
La nazione nostra e’ troppo legata alla politica economica europeistica che l’ha condizionata a rallentare la produzione industriale compromettendone di fatto l’conomia, che e’ la conseguenza del rigore imposta alla Nazione nostra, dilaniata dalla crisi acuta ininterrotta da oltre 5 anni che inerosabilmente aggiunti ad altri errori tecnici e politici, provocarono la recessione, che e’ il prezzo piu’ alto pagato dai cittadini italiani imposta dall’U.E. affinche’ si riequilibrassero i conti della pubblica amministrazione.
Quindi, l’Italia, conti alla mano si e’ piu’appesantita a causa del debito pubblico, ovvero un’ eredita’ passiva che eredito’ nei periodi antecedenti, causati dalla politica italiana da attribuirla non solo al periodo specifico del “berlusconismo”, ma anche ai governi di centro destra e centro sinistra, come e’ altrettanto vero, che tale macigno e mi riferisco al “debito pubblico”, che in verita’, nacque in altri periodi, tanto per intenderci generato anche dai governi di centro nel lontano periodo storico del 1970 che cotribuirono notevomente a fare salire il livello della passivita’ dello Stato.
I vari governi di centro-sinistra che si sono avvicendati innegabilmente produssero effetti poco positivi e di piu’ quelli negativi per avere voluto adottare la politica assistenzialista e soprattutto ridimensionandone il potere centrale della Nazione che all’epoca del Regno d’Italia, fu concepito lo Stato Centrale. I politici della Repubblica Italiana con la loro politica post- bellica fu contraria al potere di un governo forte, centrale e decisero di spezzettare il potere che eredito’ la Nazione.
La Democrazia Cristiana, dopo anni di attesa e riflessione, propose una nuova politica per il bene della Nazione e non e’ da escludere, che abbia subito pressioni politiche dell’allora Partito Comunista Italiano, che esclusi dal gestire il potere espresso del govereno centrale, insistette per le singole Regioni, fermo restando se avessero vinte le elezioni nelle rispettive Regioni, che allora non erano state ancora costituite. L’allora governo democristiano di turno di quel periodo storico, decise a riformare la struttura dello Stato, istituendone altre 15 Regioni e l’Italia formalmente cedette una quota del potere territoriale e delego’ le singole Regioni determinate autonomie di carattere amministrtivo con la facolta’ di legiferare nell’ambito della loro Regione.
Cio’ che intendo descrivere e’ credibile nei fatti successivi, perche’ il Partito dell’allora Democrazia Cristiana, ritenne opportuno creare maggiore equilibrio Nazionale e Regionale, La D.C.si convinse, che per ottenere piu’stabilita’politica era opportuno promuovere la politica di compromesso, quindi come gia’ detto il Parlamento Italiano, decise di costituire le Regioni Italiane. Quella determinata politica bilanciata fra i due partiti piu’ rappesentati in Italia non fu condivisa a pieni voti dalle correnti politiche tradizionalmente di destra e da non escludere che lo spezzettamento del potere territoriale fosse stato concordato od infleanzata dall’allora Comunita’ Europea che molto bene si lega al principio espresso da Macchiavelli: “dividi et impera” e fu da quel momento che il Partito Comunista Italiano ebbe l’opportunita’ di gestire una quota sostanziale del potere espresso dalla politica regionale.
Come e’ vero, che nell’insistere a sostenere la politica bilanciata tra i due partiti nazionali, ma non vi furono i presupposti per promuovere una politica assistenziale nazionale e secondo il ,io punto di vista fu un grave errore. Comunque, tale iniziativa assistenziale non creo’ positivita’ sociale ed alzo’ il livello del debito pubblico e puntuale come sempre, il tempo galantuomo verifico’ e verifica tutt’ora, che la politica regionalista non fu positiva e sostanzialmente s’ avvantaggio’ il P.C.I., ma negativa per il governo centrale.
Di fatto vi e’ la prova che dal 1970 al 1976 tale partito di sinistra si rafforzo’ al punto che manco’ poco al sorpasso nei confronti della D.C., ma l’avanzata in termimi strettamente elettorali nei confronti dei partiti di sinistra, per la Democraazia Cristiana tali risultati furono segnali di cedimento, al tempo stesso si registrarono periodi di crisi congiunturale economica e finanziaria e fu da quel periodo, che accumolarono insolvenze a carico dello Stato e naturalmente il debito pubblico sali’ alle stelle.
Comunque, dallo scenario politico tutt’altro che tranquillo, quindi la D.C. successivamente fece aperture a sinistra per assicurarsi una nuova stabilita’ di governo, ma le turbolenze provocate dagli scioperi furono tali, che dovette nuovamente coalizzarsi con altri partiti per formare governi o governicchi targati di centro-sinistra ed il pallino del potere fu gestito anche dal Partito Repubblicano, che si coalizzo’ con la DC.e da altri partiti, poi il turno per i socialisti, all’epoca tra il 1983 al 1986 il ruolo di Capo del Governo lo affidarono a Bettino Craxi.
Allora e mi riferisco al periodo sopra citato si manifesto’ un’altra crisi politica ed economica tamt’e che i governi che si avvicendarono ebbero vita breve e compromessa dagli scandali e corruzione. All’epoca fu una situazione politica negativa ed insostenibile e da quel momento l’inevitabile intervento della magistratura che passo’ all’azione giudiziaria denominata “mani pulite”. che a torto o a ragione, tolse di mezzo la parte malata della politica.
Dopo quell’arroventato clima politico e poco edificante, gli italiani tornarono alle Urne per la formazione di un’altro governo, che a quell’epoca moltissimi esponenti della sinistra si convinsero che la corazzata inaffondabile del Partito Comunista Italiano, di Ochetto, Segretario Generale dell’allora P.C.I. fosse destinato ad assumere il potere della Nazione ed invece no’, perche’ nel 1994 la maggioranza dei voti degli italiani voto’ a favore della coalizione politica formata da Forza Italia, Movimento Sociale Italiano., dall’Unione della Democrazia Cristiana. e dalla Lega Nord.
Nel 1994, a formare il nuovo governo fu affidato nel ruolo di Presidente del Consiglio al Cav. Silvio Berlusconi (leader della coalizione di Centro Destra e del Partito Forza Italia). E d’allora si parlo’ e forse troppo del Cavaliere e della sua coalizione, poi seguirono dibattiti rozzi ed ai limiti della violenza verbale che a suon di parole ed insulti pronunciati da coloro eletti nei singoli partiti e da quel determinato ciclo storico, molti politici in Italia ed all’Estero sono convinti, che si sia concluso il periodo politico, noto con il “ventennio” berlusconiano”.
Quanto citato da questo articolo lo testimoniano le Regioni chiamate in causa, per avere inciso politicamente poco in positivo e questo in politica e’ un fattore senza appello molto negativo a carico di tutti i partiti coinvolti e presenti all’epoca nelle rispettive legislazioni, perche’ coloro persone politiche responsabili, produssero notevoli danni per eccesso di spesa e non solo, ma addebitando le loro spese private e personali a carico della pubblica amministrazione provocando una lunga seria di scandali a catena.
Si citano alcune Regioni coinvolte: Abruzzo, Lazio, Campania, Sicilia, Lombardia e Piemonte ecc. ecc. che fatalmente contribuirono ad alzare il livello della spesa pubblica. Tutto cio’ favori’ un contagio prolungato di azioni sostanzialmente criminose, soprattutto se coinvolti e consapevoli di essere corrotti o corruttori. Ed ancora altri innumerevoli contrasti futile tra lo Stato c le citate Regioni, Province e Comuni, quindi provocarono e provoca una lunga serie di contenziosi che si sarebbero potuti evitare, se non ci fossero state le Regioni.
Questo governo che da qualche giorno ha incassato l’ennesima fiducia si appresti a porre rimedio con una opportuna riforma mirata ad abolire tutte le 20 Regioni, riduca il numero dei Parlamentari, riduca il numero delle Province e quelle al di sotto di 100.000 abitanti e con un disegno di legge obblighi al raggruppamento di tutti i Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti. E’ d’obbligo l’impegno del governo e quello prossimo e se non dovessero ridurre le spese in uscita tali governi presenti e futuri farebbero meglio andare a giocare a dama o a scacchi, e se vogliono governare per il bene dell’Italia, a nulla valgono gli spostamenti delle risorse in denaro come fossero delle pedine ed il giuoco e’ sempre lo stesso, una cosa e’ certa che la ricchezza la si ottiene con le strutture industriali impegnate a pieno regime e l’indispensabile forza lavoro.
La Nazione nostra, che adotto’ ed adotta l’Euro moneta unica, eesendo volontariamente agganciata all’Europa, non puo’ farlo, quindi sara’ costretta a dovere sin da subito a varare le prime riforme essenziali e prioritarie: la giustizia, il radicale snellimento della burocrazia, la riduzione delle tasse, l’abolizione delle Regioni, la riduzione delle Province e dei Comuni. Il risparmio lo si ottiene xon una campagna contro gli sprechi ed in poco tempo avere a disposizione miliardi di Euro necessari per lo sviluppo industriale utile a fare ripartire l’economia. Tali obiettivi si possono raggiungere se ci sara’ la volonta’ di ogni singolo cittadino italiano ed un razionale controllo del Bilancio della Pubblica Amministrazione
Quindi come gia ditto per recuperare altro denaro e’ possibile con la promozione della campagna educativa nazionale contro gli sprechi ed al tempo stesso, rigidamente oculati per gli acquisti relative agli aprovvigionamenti necessari alla struttura della Pubblica Ammiistrazione. Quindi, per ottenere lo stop della recessione, vi e’ una solo logica, fare di tutto perche’ si avviano i motori della grande, media e piccola industria onde fare tornare gli operai disoccuti nei vari settori produttivi ed in conseguenza diminuira’ la disoccupazione e piu’ rapidamente ci sara’ la ripresa nel mercato interno e l’atteso rialzo dei consumi. Detto questo un’altro piano strutturale come bonificare tutto e meglio il territorio della nostra penisola e quella insulare, la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle scuole, strade e ponti nonche’ migliorare la struttura della rete ferroviaria, soprattutto nel meriodone ed insulare.d’Italia.
Se non c’e’ ripresa tutto rimane com’e’ con l’aggravante che inesorabilmente l’Italia prima o poi destinata ad assere ancora piu’ povera dell’era anteguerra che all’epoca c’era la consapevolezza che la societa’ civile fu piu’ povera delle altre Nazioni, ma le famiglie si prodigarono come draghettare l’economia famigliare e resistettero perche’ vi era almeno la speranza di un possibile migliore futuro. La famiglia italiana, dei giorni nostri, dopo un periodo critico e nessuno lo sa quanto tempo dovra’ trascorrere prima che si possa affermare la fine della crisi, quindi tali famiglie virtuose corrono il rischio di dissolversi economicamente perche’ giorno dopo giorno sempre piu’in difficolta’ a causa della compromessa situazione negativa in tutta l’Italia.
Infatti se le famiglie desistessero e’ come se si demolisse la diga che ha la capacita’di arginare le acque impetuose pronte ad innondare la Nazione che eredito’ un’ economia profondamente ammalata dovuta da moltissimi fattori negativi, non ultima il colossale indebitamento pubblico con una classe politica incapace a reagire all/innumerevoli difficolta’. Ma soprattutto i governi non ascoltano abbaztanza il Popolo Italiano e sottovalutano le risorse che l’Italia possiede e se lo fa’ non sono sfruttate a sufficienza tali risorse che sono le garanzie utili a rimediare i guasti dell’ultimo periodo di 40 anni subiti dalla Nazione nostra.
Se si dovesse procedere con questo passo e cio’ che si manifesta in quest’ultimi giorni ed allo stato delle cose, temo che non ci sara’ piu’ quella forza costituta e sostenuta dalle famiglie italiane formate e consolidate. Quindi i governi di oggi e di domani, devono avere soprattutto il dovere d’impegnarsi e responsabilizzarsi per sviluppare serenamente una costruttiva politica economica e sociale per fare ripartire la produttivita’ e nuove assunzioni di tutte le persone abilitate al lavoro. Per questo motivo e’ necessario ridurre le tasse per creare piu’ lavoro e piu’soldi in tasca ai lavoratori che fara’ ripartire il mercato interno ed aumenteranno adeguatamente i consumi con la prospettiva di superare questo doloroso periodo storico.
Egregi Onorevoli e Senatori, Responsabili della Politica fate ogni giorno una preghiera in questo giorni prenatalizi in memoria di Gesu Cristo, Salvatore dell’Umanita’ ed al tempo stesso leggetevi quotidianamente il testo dell’Inno“Fratelli d’Italia” la sintesi della storia dell’Unita’ d’Italia. Questo Raccoglimento Spirituale e Nazionale vi aiutera’ a pensare di piu’ alla Nazione nostra e poi, all’Europa, non quella conosciuta da oltre 60 anni che non ha ne Costituzione ed ancor piu’ grave l’essere senz’anima ed in irremovibile nel continuare la politica di rigore. Il governo presente o futuro dovrebbe ritrattare con urgenza il Trattato di Lisbona e altri datati nei periodi sucessivi, necessari per riequilibrare l’U.E. con l’Italia, affinche’ottenga condizioni sopportabili per la nostra economia, e se maluguratanente respinte, l’unica cosa da fare e’ di uscire dall’ Europa e successivamente anche dall’Euro che non si manfesto’ come i politici e gli italiani d’allora, credettero si potesse vivere meglio.
Riepilogando, questa Italia potrebbe percorrere un altra strada oltre a quella sopra descritta, e’ superare questo momento difficile, anche in un clima piu’ sereno e con sacrifici piu’ sopportabili per il Popolo Italiano. Quindi, e’opportuno che il Governo Italiano, decidesse di riapropriarsi la sovranita’ nazionale e monetaria, perche’ l’Europa che l’Italia desiderava non esiste’. Quindi se la politica continuasse a eludere e deludere il Popolo Italiano, non solo una parte, ma tutte le autorita’ politiche nell’ambito del Parlamento Italiano, rischierebbero cio’ che ogni italiano non vorrebbe che l’Italia, precipitasse nel caos ad un punto di non ritorno.
Boston, 19 dicembre 2013
On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italieni nel Mondo, Inc. .

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