GLI ITALIANI NON NE POSSONO PIU’ DEI PAGLIACCI DELLA POLITICA !

Mi lascerei tagliare tutte e due le mani se dovessi davvero credere che la politica italiana dell’ultimo ventennio sia stata portatrice, anche da parte di un unico soggetto, dell’onestà intellettuale. Sia a destra che a sinistra, e non parliamo del centro che io ho sempre considerato, ed oggi ancor di più, un…osservatorio di studio per vagliare se fosse convenuto allora (o se conviene adesso) passare da una parte o dall’altra: non faccio nomi, anche perché ciò è agli occhi di tutti.

Oggi purtroppo, alla faccia della lealtà, è necessario “passare sopra a queste cose” facendo una scelta che è questa : scegliere il male minore. Che, a mio avviso, (il che è tutto dire) sarebbe anche l’incostituzionalità sancita dalla suprema corte, su cui le opposizioni cercano di farsi forza, facendo finta di non tener conto che l’equazione costi-benefici privilegerebbe. in maniera massacrante le sorti del paese, e cioè il default, con conseguenze imponderabili anche per un minimo di convivenza. E non parliamo delle risorse per sopravvivere…

Ometto pertanto di considerare le opposizioni in quanto appaiono solo demagogiche per parlare invece di Renzi e Grillo sui quali sembra giocarsi (sic !) il destino dell’Italia dato che, anche Enrico Letta, almeno a mio avviso, sembra andar a traino del sindaco di Firenze cercando egli di contemperare, in qualche modo, la tenuta del governo con le novità messe in campo dallo stesso Renzi, che ha impresso una accelerazione talmente forte alla politica da lasciare i…copertoni per terra. E per copertoni (usati come esempio mutuato dalle automobili) intendo anche e soprattutto riferirmi ai vari mal di pancia all’interno dello stesso partito democratico. Con questo non voglio dire che Letta non stia facendo bene, anzi, ma mi pare che le proposte giuste di Renzi, seppur traumatiche per la loro velocità, possano creare qualche problema anche al capo del governo che è dello stesso partito..

Su questa situazione che non è facile perché, come chiede Renzi, la nuova legge elettorale deve essere votata da “chi ci sta”, c’è da immaginare quale “transumanza” politica potrebbe verificarsi fra destra e sinistra (e non è detto che nuovi franchi tiratori non possano fare qualche brutto scherzo anche al Pd come è già successo con i 101) si aggiunge poi il caso Grillo che ora comincia a stufare, dopo aver carpito, anche al sottoscritto, un certo interesse nel chiedere il “via tutti” dalla politica. Infatti, a mio avviso, ora Grillo sta tirando troppo la corda e non propone qualcosa di serio e di utile per il paese, ma si sta producendo in una sorta di…amarcord da teatro comico che comico non è, ma pagliaccio sì, traendo linfa da una massa di italiani che, non all’altezza di capire, si allineano a questo teatro.

Renzi ha cercato il dialogo, improntandolo su cose serie e da sempre enunciate anche dallo stesso Grillo, ma quest’ultimo dice no anche al…respiro che gli serve per vivere per cui, ora avrei qualche dubbio anche sulla sua intelligenza ed onestà. C’è però da tener conto che, ove egli dovesse mantenere una percentuale di elettori come lo dicono i sondaggi, sarà davvero difficile imbastire un governo.. Ed allora ?

Alle pagliacciate (tanto per usare un eufemismo) da parte di quelli che c’erano prima. ora si aggiunge una nuova tipologia della politica che ha in se però tutti gli ingredienti di un infantilismo da asilo in cui si baruffa perché i bambini si sono rubati le caramelle. Oppure, si è davvero scemi ed irresponsabili !

Con questo, non voglio dire che Grillo sia uno squilibrato, anzi, ma mi par di potergli addebitare a pieno tiolo la oggettiva constatazione che gli Italiani sono davvero stufi di pagliacciate; se poi si accompagnano a dette pagliacciate le intemperanze di un galletto (senza offesa), alias Renzo, che sembra voler “andar sopra” le già grasse galline del parlamento per fecondarle, onde poter far a meno dell’ex (?) pagliaccio della comicità italiana, allora siamo davvero alla tragedia di una democrazia.

Che esprime davvero le regole di un pollaio… ARNALDO DE PORTI

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