Dove trova Angelino Alfano il pudore di fare certe affermazioni in direzione del rispetto della legalità, della sicurezza del paese in relazione agli attuali scontri con i “forconi”, del non rispetto delle leggi che lo trovano anche come primo firmatario, quando tutto ciò che sta succedendo è frutto quasi esclusivo della politica del suo ex centro-destra con il signor B. (che ora, il vice primo ministro, per necessità di facciata, finge di pugnalare dimostrandogli contestualmente discutibile gratitudine) ?
Io non ho più fiato per dire che il connubio di Alfano con Letta, stante la sua ipocrita fondatezza, non giova al paese in quanto questa realtà non consente nessuna riforma elettorale. Ne oggi, né domani !
Che sia proprio vero che andare oggi alle urne significherebbe rallentare un fatiscente arresto della recessione o la destabilizzazione del Paese ?
Oggi la parola d’ordine è diventata : “cambiamento oppure fallimento” sia da parte di Letta che di Renzi.
Io trovo abbastanza sibillina questa tragica alternativa che lascia aperta la porta, purtroppo, anche della seconda opzione, quasi a sembrare una sorta di giustificazione a priori, volta a dare la colpa al popolo italiano ai problemi che verranno in futuro. Questa è la mia chiave di lettura.
Noto poi, e la cosa mi preoccupa non poco, che le tre principali istituzioni del nostro povero stato, sembrano non avere il coraggio di parlare a voce alta e di affrontare chi, come il signor B. sta sputando loro politicamente in faccia, senza riguardi anche nei confronti del Capo dello Stato che, a mio avviso, non ce la fa più. Con le conseguenze che avremmo modo di sperimentare. Penso a breve.
Di certo, la colpa è anche del popolo italiano il quale, come vediamo ogni giorno, cavalca il malessere non già per porre rimedio ad esso, ma per trovare una giustificazione al suo malessere, determinato ed alimentato da un ventennio di berlusconismo che ci ha ridotti alla carità. Il fatto che le Istituzioni, come detto dianzi, continuino ad asciugarsi gli sputi del signor B., senza fare una piega, tutto ciò sta a significare che la dignità istituzionale, anche ai supremi vertici, è diventata assai flebile. Per non dire assente.
E questo addolora fortemente ogni spirito democratico