IL CORAGGIO

E’ probabile che questa XVII Legislatura sia lasciata in “Vita” solo per poter garantire la nuova normativa elettorale. Per il resto, è una iattura che il Popolo italiano sopporta sempre più a denti stretti. Al punto in cui siamo, visto lo sfaldamento della compagine di centro/destra e dei nuovi vertici della Lega Nord e del PD, sarebbe improponibile azzardate un accordo per dare più “spazio” alle riforme che il Paese chiede già da tempo. “Maggioranza” ed “Opposizione” sono solo una parvenza di contrapposizione. Tra l’altro, Non è nato un Centro/Destra “allargato”, ma politicamente in antitesi. Ora la necessità si è fatta esigenza. Gli affari economici d’Italia non consentono stressanti attese in un’atmosfera di dubbi e d’incertezze. Quando, come ora accade, le incoerenze politiche vanno a scontrarsi con quelle economiche, gli accordi di “breve” programma si sono auto eliminati. La vicina Grecia lo ha insegnato. Dietro al Paese Ellenico, ci siamo noi. Il dialogo tra le parti è finito con l’autunno. Ora non rimane che il ricorso alle urne; sempre dopo il varo di un meccanismo elettorale costituzionalmente valido. Col nuovo anno, ove ancora non fosse stato chiaro, gli Esecutivi d’”emergenza” non esisteranno più. Mai più. Il gioco delle parti dovrà rivedere il suo copione e non è detto che gli “interpreti” della politica italiana, oggi sempre più farsa, non tornino al concetto, sacro ed inviolabile, della “Res Publica”. Già questo segnale, se veramente ci sarà, potrà ridare fiducia a chi l’ha smarrita. In pratica, alla maggioranza degli italiani. Con una rinnovata ubicazione tra Potere Legislativo ed Esecutivo, senza mediazione di nessun’Alta Carica dello Stato, la Penisola saprà riprendere la strada del rinnovamento. Il percorso, ancora tutto da tracciare e definire, potrebbe portarci alla Terza Repubblica. Nuova nei contenuti e concreta nelle finalità. Superate le sensazioni epidermiche ed i sussulti di un sistema in agonia, il Bel Paese potrà trovare le motivazioni per superare l’impopolarità che potrebbe presentarsi nel “traghettare” l’apparato dal vecchio al nuovo. Poi, tornerà il “sereno”. In altre parole quella normalità che tanto ci manca.

Giorgio Brignola

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