(ECPAT) Roma, 2 Dic. “ La schiavitù esiste ancora. Esseri umani, sia adulti che minorenni, sono ancora oggi “proprietà” di altri esseri umani”. Nella Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitù ECPAT Italia, organizzazione internazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori, ricorda che nel mondo ci sono 30 milioni di schiavi, 1 su 10 è un bambino. Piccoli schiavi che per sopravvivere sono costretti a vendere il loro corpo, la loro dignità, i loro diritti, schiavi delle proprie famiglie, di organizzazioni criminali, di singoli individui, schiavi per denaro, per visibilità e per successo, costretti ad esibirsi ad ogni costo. Schiavi di un mondo incapace di proteggerli.
Schiavitù moderne. Lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali, la prostituzione, il turismo sessuale a danno di minori, la pedopornografia sono tutte forme di schiavitù. Mercati proficui, dove la parola schiavo, che mai dovrebbe essere accostata ad un essere umano, ha un costo e un guadagno. ECPAT lavora contro queste forme di schiavitù con progetti internazionali che la vedono protagonista in oltre 70 diversi Paesi, aree del mondo, dove il rischio per i bambini di entrare nel mercato del sesso è altissimo, Cambogia, Brasile, Repubblica domenicana etc.
Dati: Nel mondo ci sono circa 30 milioni di schiavi, 1 su 10 è un minore; si stima che il 25-30% di minori-schiavi sia vittima di sfruttamento sessuale a fini commerciali, un mercato che annualmente“fattura” circa. 80/100.000.000.000$. Un mercato costituito per il 75% da femmine e per il 25% da maschi. Piccoli schiavi costretti dalle proprie famiglie o da organizzazioni criminali, ma anche da singoli individui che non hanno nessun interesse al guadagno.
Da schiavi a bambini. Piccoli schiavi del sud del mondo che per sopravvivere, per un pasto caldo, per un educazione, per un vaccino, per un gioco, per i loro diritti, sono costretti ad entrare nel mercato della prostituzione che li vuole adulti, desiderabili, e privi di sogni. Spesso abbandonati a loro stessi lungo le strade, dove turisti sessuali possono approfittare del loro bisogno di soldi per fare ciò che vogliono, schiavi di desideri altrui, schiavi del volere altrui.
Dal sud al nord del mondo. E poi ci sono i piccoli schiavi occidentali, schiavi di denaro, visibilità, successo: bambini pilotati dall'arrivismo delle proprie famiglie, condotti ai casting per cantare, ballare, raccontare barzellette, esibirsi ad ogni costo, sottoposti anche loro al regime che ci vorrebbe tutti nani e ballerine. Bambini non più liberi di essere bambini, di giocare, di studiare, ma attenti al proprio aspetto, alla moda. Schiavi di un immagine che li vorrebbe tutti uguali, tutti allo stesso livello, fatto di abiti griffati, oggetti di lusso ed alta tecnologia. Un livello a cui si aspira e a cui si cerca di arrivare in qualsiasi modo.
L’impegno di ECPAT e il Consiglio d’Europa. In che modo e quali le risposte che oggi le organizzazioni come ECPAT devono attuare per contrastare queste nuove forme di schiavitù? Maggiore impegno da parte dei Governi per la creazione di piani di azione specifici per queste problematiche, che prevedano azioni per la prevenzione, mezzi per contrastare il fenomeno, mezzi per una maggiore cooperazione giudiziaria – e promuovere le azioni in rete per il recupero e reintegrazione delle vittime. Di tutto questo ECPAT parlerà oggi ad una riunione congiunta organizzata da GRETA del Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta degli esseri umani del Consiglio d’Europa, in visita in Italia dal 2 al 6 Dicembre. La riunione vedrà la partecipazione di tutte le ONG altri rappresentanti della società civile attive nel campo della lotta contro la tratta di esseri umani.
Da sempre ECPAT-Italia si impegna per un approccio su più fronti e per un lavoro sul campo. Oltre ai suoi progetti di prevenzione e di recupero in Paesi come Cambogia e Brasile, da Ottobre, l’organizzazione ha attivato una stretta collaborazione anche con il mondo delle aziende, in particolare sul tema della tratta e del traffico di minori ha aderito alla Campagna Passport to Freedom di Sabre Holdings, l’iniziativa volta a unire l’industria dei viaggi e del turismo nella lotta contro la tratta degli esseri umani.
ECPAT è una rete internazionale di organizzazioni, presente in oltre 70 paesi, impegnata nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali: turismo sessuale a danno di minori; prostituzione minorile; tratta e traffico di minori a fini di sfruttamento sessuale; pedopornografia.
ECPAT-Italia è nata nel 1994 per combattere il turismo sessuale e far approvare la legge 269/98, che punisce gli italiani che commettono abusi sessuali su minori anche all'estero.
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