IL PUNTO N. 468 del 23 novembre 2013 di MARCO ZACCHERA

SOMMARIO: IL CUORE E IL CERVELLO – CONCRETEZZA – IL LIBRO DI FINI –
IPOCRISIA – PRIMARIE A VERBANIA

CON IL CUORE E IL CERVELLO
La scorsa settimana – il giorno dopo la avvenuta scissione nell’ex PDL tra la
neo-Forza Italia e il Nuovo Centrodestra – trovandomi già a Roma ho partecipato
volentieri all’assemblea di “Officina per l’Italia” il tentativo di raccogliere
a destra più voci per creare una piattaforma programmatica comune nell’area
politica che fu di Alleanza Nazionale.
Tentativo riuscito visto il livello degli interventi e degli intervenuti con
due grosse problematiche ancora da sciogliere ovvero la difficoltà di poter
raccogliere in un unico contenitore le diverse anime della diaspora di AN e la
costituzione “vera” di una classe dirigente giovane e rinnovata che sappia
darne voce. E’ una strada tutta in salita perché chi come me è vecchio della
politica percepisce gli umori, i gruppi, le dinastie, i tappi a far emergere
qualcosa di veramente nuovo e capace di raccogliere e non di dividere, ma è l’
unica strada percorribile e con uno spazio futuro.
Da una parte, insomma, il “cervello” che spinge a non rendere ancora più
critica la situazione del governo che annaspa con molti limiti, ma è unica
alternativa al disastro almeno nel medio termine. Dall’ altra il “cuore” di
ritrovare amici, linguaggi, principi che non possono e non devono essere
dissolti nel vento e non perché sono sterili ricordi del passato ma perché sono
e saranno ingredienti necessari in ogni società anche del futuro. Proprio la
loro mancanza è drammaticamente specchio e causa della crisi nella società
italiana e della politica di oggi.
Su tutto incombe il voto sul Cavaliere che in settimana verrà allontanato dal
Senato e porterà Forza Italia allo scontro e alla opposizione dura. Posizione
sicuramente facile e redditizia dal punto di vista elettorale (sparare contro
Letta è come cannoneggiare i passeri) ma – io credo – poco seria nell’interesse
del paese. Facile la demagogia contro le tasse, ma si indichino coperture reali
o è demagogia alla Grillo che raccoglie la protesta ma non costruisce nulla.
Giochiamo al cerino di sospendere l’IMU e aumentare la benzina o di pareggiare
i conti vendendo il 3% di ENI: dov’è la strategia? Perché un governo di larga
coalizione ha senso se ha il coraggio di fare riforme vere e temo che dopo l’
arrivo di Renzi alla segreteria del PD saranno altri guai per Letta, perché il
dualismo nel partito lo logorerà ancora di più. Alfano dice che per far
maturare le nespole occorre un anno di governo ed è un ragionamento razionale,
ma le nespole per ora ancora neppure si vedono sui rami.
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CONCRETEZZE
Il caso di Genova è esemplare: il sindaco accerchiato perché deve tagliare le
spese per i trasporti urbani, Grillo agita i manifestanti, il prefetto dà le
multe ma l’Azienda municipalizzata è al collasso come in quasi tutta l’Italia.
Mettiamoci d’accordo: i comuni devono “tagliare” ma non possono licenziare, la
burocrazia deve ridursi ma si fanno comunque i concorsi (lo ricordavo la
settimana scorsa: perché 1.995 nuovi assunti al comune di Roma anziché fare
trasferimenti di personale nella stessa città da altri enti e ministeri?) e
andando avanti così non si ridurrà mai. A cosa serve il federalismo se poi non
si danno i mezzi anche legali di attuarlo? Se nessuno può essere licenziato –
indipendentemente da quanto lavori, a volte molto poco – come si può pensare di
creare nuovo lavoro domani o proporre privatizzazioni che funzionano solo se
possono rendere economiche aziende che – fino a quando se restano pubbliche –
sono una voragine senza fondo?
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IL LIBRO DI FINI
Ho letto il recente libro di Gianfranco Fini “Il ventennio, io e la destra
tradita”. So che solo a pronunciare questo nome c’è chi ha un attacco di
orticaria, ma credo che il libro vada letto perché ha l’indubbio pregio di
essere un utile “bigino” di 20 anni di storia, identifica e inquadra bene
alcuni episodi nel frattempo dimenticati – come le vicende della “Bicamerale”
di D’Alema – e delinea in modo convincente (senza grandi polemiche) la figura
di Berlusconi. I limiti? Sorvolare su altri aspetti delicati, magari proprio
quelli più compromettenti per il protagonista. Nel complesso, comunque, 18 euro
ben spesi.
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IPOCRISIA
Considero il gioco d’azzardo una vera e propria emergenza sociale ma non posso
che sottolineare l’ipocrisia o almeno la superficialità de “La Stampa” di oggi
che nelle pagine del novarese pubblica un bell’articolo sul pericolo delle
ludopatie e la necessità di combatterle e poi nella stessa pagina, proprio
appena sotto, annuncia con foto “Vinti 8.000 euro al lotto”. Se non riusciamo a
capire che la prima cosa da fare è non pubblicizzare le (poche) vincite
rispetto alle (tante, tantissime) perdite, a che cosa servono certi articoli e
sforzi educativi ?
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VERBANIA E LE “PRIMARIE”
Si affollano a sinistra i candidati a sindaco di Verbania in vista di
“primarie” che saranno sicuramente combattute, incerte ed interessanti dando
comunque spazio e visibilità al dibattito interno e quindi a tutto quello
schieramento. Sembra invece che il centro-destra non pensi a iniziative come
queste puntando, almeno per una certa area, su di un unico candidato. Quella di
non fare le “primarie” è una scelta che ritengo strategicamente sbagliata e
controproducente per lo stesso candidato-unico Parachini, nè una
giustificazione può essere sostenere che “tanto non c’è nessun altro
disponibile” perché mancano più di sette mesi alle elezioni e altri competitori
credibili forse si potrebbero almeno cercare. Nessuna polemica, ma credo che l’
esperienza conta qualcosa e magari dovrebbe essere quindi almeno ascoltata. Non
lo è, ma che il mio pensiero resti a verbale. Il tempo è comunque galantuomo,
auguri a tutti quanti e vedremo (vedrete) alla fine come sarà andata a
finire!

Un saluto a
tutti
MARCO ZACCHERA

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