Finalmente con il DL 104/2013, misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, approvato da uno dei due rami del Parlamento e che è già stato calendarizzato al Senato per il 6 ed il 7 novembre prossimi, si pone mano ad un percorso organico e virtuoso in un comparto importante e fondamentale quale quello della scuola, che per tanti anni è stato gestito, e male, attraverso una miriade di provvedimenti, sovente scollegati tra loro, che hanno creato nel tempo situazioni di estrema precarietà e difficoltà interpretative, specialmente per i lavoratori del settore. Va dato atto, in questa sede, della gran mole di proficuo lavoro svolto dalla commissione VII, in sede referente, e dall’assemblea della Camera dei Deputati, che hanno recepito le istanze che provenivano da quella fetta della società civile che più ha a cuore le sorti della scuola italiana, senza visioni di parte e senza pregiudizi. Un lavoro che attraverso gli emendamenti ha notevolmente migliorato la stesura iniziale, ponendo rimedio a quelle storture, alle quali si è fatto cenno, derivanti da situazioni pregresse, ed anche rafforzando il collegamento fra scuola e università con il mondo del lavoro. Non si può dunque che plaudire a questo significativo passo avanti nel mondo dell’istruzione, che rappresenta, nel suo iter, anche un esempio di quale positiva ricaduta possa derivare alla collettività tutta da momenti di intesa nei quali, superando le classiche dicotomie tra maggioranza ed opposizione e rispondendo alle giuste aspettative dei cittadini, l’organo legislativo opera in sinergia e con alacrità per il rilancio di un settore importante e vitale per la ripresa del Paese, qual è appunto la scuola.
Gennaro Capodanno