Premetto di non essere un fan di Grillo pur condividendone nella misura dell’80-90 % le sue esternazioni, prendendo però le debite distanze dagli insulti al capo dello stato, dalle sue idee spesso antieuropeistiche, dalla sua dialettica non sempre in linea con la dovuta etica. Però, mi par di poter dire che, nel subconscio degli Italiani, forse anche di quelli che non lo dicono – siano essi semplici cittadini che addetti ai lavori della politica – non si scostino da questa mia condivisione.
A volte cerco di capire perché Grillo si comporta così e la risposta mi sembra questa: egli adopera atteggiamenti scenici nella consapevolezza che soltanto da essi, così come sono concepiti dalla regia, ne può trarre giovamento politico, al contrario di quanto succede oggi a coloro che vogliono stare in sella cavalcando l’ipocrisia politica. Vorrei fare tanti nomi, ma mi par di sporcare la penna, anzi la tastiera del PC…
Egli si differenzia dal clan di Bossi, sia quello pregresso che attuale, in maniera sostanziale: i seguaci di quest’ultimo non erano e non sono delle aquile quanto ad intelligenza e preparazione anche agli apici istituzionali, mentre il M5S mostra spesso una certa competenza, sia pur condizionata da una certa inesperienza.
Il discorso del voto palese di cui si dibatte nel paese in questi giorni è senz’altro una vittoria di Grillo ed è inutile nascondercelo: chi si nasconde lo fa per convenienza. Penso però che, per ragioni di ipocrisia politica, neanche il voto palese servirà a qualcosa, stante l’ipotesi non del tutto scontata che anche questo voto non venga sacrificato alle cosiddette ragioni di stato, come mi sembra stia avvenendo. Letta continua a dire che le ragioni politiche sono cosa diversa rispetto alla questione giudiziaria, ma sono davvero curioso di vedere come si comporterà con il voto palese quando il suo vice Alfano voterà per la non decaduta del signor B. Per me, una situazione del genere, non può reggere se non sulla base di un’ipocrisia profonda, volta più a salvare gli scranni di Letta ed Alfano piuttosto che nell’interesse del popolo italiano. Ed anche per non far fare brutte figure a Napolitano.
Mi par già di assistere ad un governo con un signor B. decaduto, un signor Letta che vuol fare il primo ministro facendo finta di rispettare le larghe intese bocciando il signor B. ed un signor Alfano che, per tenersi stretta la posizione, vota per la non decaduta del signor B. per non venir meno alle larghe intese, che sono a mio avviso più convenienti al suo scranno di vice primo-ministro che a tutto il resto.
Insomma, ipotizzo una scena imminente di questo genere: vedo una politica come un colapasta, o altro attrezzo similare che, per dimostrare che non perdono, hanno bisogno in continuazione di essere riempiti d’acqua o altro liquido… per far vedere ipocritamente agli Italiani che non sono da buttare…
Ma se viene a mancare l’acqua ? E forse mancherà a breve ?
ARNALDO DE PORTI