Carissimi amici Beppe e Gianroberto,
ho appena letto il vostro post (addirittura a firma congiunta evidentemente proprio per sancirne la solennità) relativo alla posizione del Movimento 5 Stelle sul reato di immigrazione clandestina e, francamente, sono rimasto allibito.
Ve lo dico con tutto l’affetto e il rispetto che ho verso di Voi e nei confronti dei parlamentari del M5S che ora, volenti o nolenti, dovranno seguire le vostre indicazioni: è una posizione politica che contiene due enormi e ingiustificabili errori. Da una parte esprime una visione della vita egoista, cattiva, opportunista, violenta, xenofoba che certamente non rispecchia la vostra storia e la vostra vita personale per come io la conosco. Dall’altra non comporta alcun vantaggio ai cittadini italiani, che sono ridotti sì alla disperazione ma per colpa degli errori di chi, finora, a destra e a sinistra ci ha governato e non certo per colpa di quei poveri cristi, disperati che approdano sulle nostre spiagge per poi proseguire in altri paesi europei più accoglienti e più vivibili. Insomma, è una scelta che fa solo male agli altri ma che non arreca alcun beneficio reale a noi.
Siamo di fronte a un dramma mondiale, a una soluzione esplosiva davanti alla quale non si possono chiudere gli occhi per non vedere, e non si può continuare a vivere nel proprio egoismo. Bisogna rendersi conto che abbiamo tutti pari dignità e che non ha senso, in un Paese democratico e in uno Stato di diritto, cercare la propria felicità sulla morte e la disperazione degli altri.
Non potete rifugiarvi dietro al programma politico che il M5S si è dato e a cui, giustamente, deve attenersi. Occorre rispettare valori e principi superiori che devono stare a monte di tutti i programma politici, di qualsiasi colore essi siano.
A meno che non sia un programma nazi-fascista e certamente quello che si è dato il M5S non lo è. Mi riferisco, soprattutto, ai principi universali che distinguono e devono distinguere l’homo sapiens dall’animale della giungla: carità, accoglienza e solidarietà. Lo faceva anche il ‘buon samaritano’ ai tempi di Gesù Cristo.
Senza la consapevolezza di questa realtà e il rispetto di questi principi si diventa bestie. E’ nella giungla che il più forte mangia il più debole, non in uno Stato di diritto. Anche se, persino nella giungla, gli animali hanno imparato ad usare la violenza solo per soddisfare i propri istinti di sopravvivenza. L’uomo, invece, quando è violento, spesso lo è solo per ‘godimento’.
Insomma, non è con il reato di clandestinità che risolviamo il problema dei nostri conti economici o della nostra sicurezza interna. Né tanto meno risolviamo i problemi esistenziali di queste persone disperate che cercano di emigrare per evitare di morire di fame nel loro Paese. Al massimo, invece di morire nel tentativo di arrivare in Italia, moriranno per raggiungere altre coste. Ha un senso una società in cui si vive con la coscienza sporca, visto che siamo colpevoli di concorso morale di genocidio? Pensate davvero che basti lavarsi le mani, come fece Ponzio Pilato, per tentare di ripulire la propria coscienza?
Certamente quello dell’immigrazione è un problema europeo. Ma l’idea che per risolverlo si debba ricorrere alla carcerazione di chi entra in Italia senza permesso è del tutto inveritiera. Sono politiche inadeguate, ingiustificate e dall’amaro sapore medievale, quindi non degne di un Paese civile come l’Italia.
Sul piano tecnico giuridico, poi, lasciatemelo dire, il reato di immigrazione clandestina è un reato di per sé inesistente che non ha nessun riscontro con la realtà fattuale. Ogni persona – cittadino italiano o immigrato clandestino che sia – può essere un criminale o una brava persona a seconda di come si comporta e non in base al passaporto che possiede o meno. Quindi, l’idea di considerare delinquente l’immigrato perché non ha il passaporto mi sembra solo una furbata legislativa per non voler affrontare il problema vero: il dramma di milioni di persone che stanno morendo di fame nell’indifferenza dei paesi occidentali.
L’Italia è solo la prima frontiera più esposta e, come tale, è con gli altri paesi occidentali che deve far valere le proprie ragioni e non certo gettando in mare i clandestini o sbattendoli in galera!
Il diritto a vivere è di tutti, non possiamo decidere del destino dei profughi solo perché arrivano sulla nostra terra. Combattiamo i delinquenti, italiani o stranieri che siano, ma non facciamo diventare criminali coloro che non hanno un passaporto e che magari scappano da scenari di guerra e di ingiustizia. Questo sì che sarebbe un atto delinquenziale.
Per tutti questi motivi, mi appello a voi, popolo del Movimento 5 Stelle (a cui, ripeto, va tutto il mio rispetto): attenzione, rifletteteci bene prima di votare a scatola chiusa il cattivo suggerimento che vi è stato notificato. Un atteggiamento di questo genere non fa onore alle tante giuste battaglie che state facendo, non nobilita il vostro lavoro. Semplicemente lo squalifica: oggi agli occhi degli elettori, domani nei libri di storia.
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