Ormai il clan berlusconiano ci ha tristemente abituati a sentirci dire una cosa per poi sentirla smentire appena cinque minuti dopo (la recente fiducia al governo docet !).
Ora se questo clan berlusconiano rappresenta circa 9 milioni di elettori (che a mio avviso in questo momento sono meno della metà malgrado il bombardamento mediatico messo in atto dagli interessati per far vedere che non è così) farei davvero fatica ad immaginare che detti 9 milioni che il signor B. dovrebbe rappresentare siano tutte persone che cambiano pensiero da un momento all’altro, perché altrimenti l’Italia potrebbe essere definita un…porcellum due.
Ecco perché, in sede di votazione per confermare o meno la condanna del signor B. come ha sentenziato la giunta del senato, è necessario che il voto sia palese in difformità a quanto dice il regolamento in quanto, qui si tratta di soggetto già, ripeto già, condannato in terzo grado. E chi non approva questa condanna va contro le istituzioni dello stato e quindi è contro la democrazia.
Gli Italiani, al momento della votazione, devono mettersi di fronte alla tv, in diretta, allo scopo di sentir scandire, nome per nome, come voteranno i loro rappresentanti, i quali, come ahimè abbiamo ormai tutti tristemente constatato – se ne sono sin qui fregati dell’elettorato, del quale si sono serviti unicamente come strumento per ottenere il voto ed andare al potere per fare i cavoli propri.
Se non ci sarà il voto palese, io penso che l’Italia meriti ciò che ha avuto sinora.
Del resto, in questa fase, c’è anche il pericolo latente secondo cui, coloro che amano per strategia politica ancora il Porcellum, come certi grillini, possano votare contro la decadenza allo scopo di ottenere il gran premio di maggioranza in caso di vittoria. Ed i grillini, in questo momento, a mio avviso e malgrado certe pagliacciate di tipo dittatoriale (se, Paola De Pin docet !), sono in pool-position a questo proposito.
Stiamo attenti, perché, in questi giorni, c’è in ballo il destino dell’Italia.
ARNALDO DE PORTI