Sen. Antonio Razzi (PDL). Presentato disegno di legge sulla ludopatia grave dipendenza moderna e semplice sistema di riciclaggio

Roma, 19 settembre 2013. Il gioco d'azzardo affligge giovani e meno giovani e l'emergenza di porvi un argine serio e definitivo si fa impellente. Le slot machine sono anche un “ottimo” sistema di riciclaggio di denaro sporco del quale non si conosce né provenienza né destinazione. La proposta di legge del Senatore Razzi tende a codificare un elenco dei malati cronici affetti da ludopadia che, costretti oppure spontaneamente, potrebbero farne parte per essere curati. Ma ancora più significativa è l'iniziativa di introdurre macchine dotate di lettori smart card il cui accesso al gioco deve essere condizionato all'introduzione del codice fiscale del giocatore. In questo modo, ha dichiarato il senatore Razzi, si ottengono più risultati in un solo provvedimento: il monitoraggio dei giocatori parossistici afflitti da ludopatie gravi in modo da poter essere individuati e curati ed il controllo delle quantità di denaro introdotte nelle slot permettendo di conoscerne i possessori e quindi di risalirne alla provenienza.

SENATO DELLA REPUBBLICA

DISEGNO DI LEGGE

Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico e del riciclaggio

Presentato dal Senatore Antonio Razzi

Onorevoli colleghi,

Il gioco d’azzardo in Italia, è divenuto una vera e propria emergenza. Ci riferiamo alle slot machine, ed al proliferare delle “slottery” ambienti malsani e fucine di dipendenze gravissime. Siamo al cospetto di un fenomeno che affligge un milione e mezzo di italiani e, prima ancora che sfugga di mano al controllo statale, ammesso di essere ancora in tempo per poteri porre argine, si rendono necessarie nuove regole. D’altronde, le “slottery” sono il luogo del riciclaggio facile di denaro frutto di illeciti, quello sporco che facilmente ivi si ripulisce. Il sistema è di una facilità operativa sconcertante. D’altronde, onorevoli colleghi, da tempo nei casinò viene adottato il sistema del riciclaggio. In principio i casinò che si contavano erano solo quattro: Venezia, Saint Vincent, Campione e Sanremo. Oggi il sistema è oramai diffuso a tantissime altre realtà per cui il controllo è divenuto improbo. Basta introdurre i soldi nella slot ed immediatamente dopo chiederne la restituzione con lo scontrino che la macchina provvede, a richiesta, a rilasciare. Con questo scontrino, alla cassa, viene consegnata una ricevuta di vincita. «Gli italiani giocano circa 80 miliardi all’anno, ma il 75% di questi soldi viene restituito in forma di vincite, quindi la spesa reale è di 17,3 miliardi. Il vero problema è il gioco illegale. E’ quello che va combattuto.» Parole del vicepresidente di Confindustria Sistema Gioco dott. Massimiliano Pucci. Il gioco è fatto. Quello che era denaro sporco, diviene pulito con un documento ufficiale che ne giustifica finanche la detenzione. Il presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano ha dichiarato: « Dedicheremo un mese alla lotta contro le sale-slot. Faremo dei controlli a tappeto per disincentivare le pratiche illecite. Purtroppo le singole amministrazioni locali hanno pochissimi poteri, non possono neanche decidere dove dislocare le sale.» Per la mania parossistica per il gioco d’azzardo, in particolare per le slot machine, è stata coniata una nuovissima parola dal Ministero della Sanità nel 2012: Ludopatia. Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze. Per continuare a dedicarsi al gioco d’azzardo e alle scommesse, chi è affetto da ludopatia trascura lo studio o il lavoro e può arrivare a commettere furti o frodi. Questa patologia condivide alcuni tratti del disturbo ossessivo compulsivo, ma rappresenta un’entità a sé. È una condizione molto seria che pu ò arrivare a distruggere la vita. Durante i periodi di stress o depressione, l’urgenza di dedicarsi al gioco d’azzardo per le persone che ne sono affette pu ò diventare completamente incontrollabile, esponendoli a gravi conseguenze, personali e sociali. La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio. Di recente, il DDL 13/9/2012 n. 158 (art. 5), ha inserito la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologiaLe cause di questo disturbo non sono note ma potrebbero consistere in un insieme di fattori genetici e ambientali. Tra i maschi in genere il disturbo inizia negli anni dell’adolescenza, mentre nelle donne inizia all’età di 20-40 anni. Secondo alcune stime americane la ludopatia può interessare il 2-4% della popolazione, rappresentando dunque anche un importante problema di salute pubblica.

Secondo alcuni autori, la ludopatia è la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani e gli adulti. Ludopatia e cioè né più e né meno, malattia patologica da gioco. Chi ne è affetto, diviene una specie di automa soggiogato dalle machine che lo porta a perdere ogni cognizione e limite nella certezza di dover vincere ad ogni costo. Una sorta di dipendenza grave alla stregua da quella di narcotici con l’aggravante che non propone segni visibili e neanche individuabili dal comportamento oppure dai compos sui. Il soggetto afflitto da ludopatia è alla costante ricerca di denaro per continuare a giocare ma non manifesta esteriormente nessuna caratteristica che faccia risalire al suo problema. Si tratta di veri e propri malati per i quali sono in fase di studio rimedi e cure. Anche l’opinione pubblica, allarmata socialmente dal fenomeno, si è fatta sentire protestando nelle piazze. Si pensi alle manifestazioni di Genova, Roma, Pavia e Toscana con le quali ci si opponeva fermamente alla apertura di nuove sale slot. Siamo alla emergenza più totale in tema. Economicamente le ludopatie costano circa cinque miliardi l’anno, una cifra pari all’intero incasso dell’erario. In Francia esistono delle “Black list” nelle quali figurano i soggetti schiavi del gioco. Le liste sono compilate in base a parametri oggettivi, su segnalazione dei centri di cura e di disintossicazione su provvedimento di un giudice oppure i soggetti affetti da ludopatia spontaneamente chiedono di essere annoverati. Tutti i facenti parte la Black list, non possono frequentare le slottery perché definiti “dipendenti” da gioco d’azzardo. Un altro provvedimento utile da adottare potrebbe essere quello di modificare tecnologicamente le macchine slot in maniera tale che, per giocarvi, i soggetti siano obbligati ad inserire, tramite una smart card, il proprio codice fiscale. Ciò permetterebbe di bloccare quei codici fiscali corrispondenti ad altrettanti giocatori risultati compulsivi ed evitare loro di continuare in quel gioco divenuto al massacro. Quest’ultimo accorgimento permetterebbe di segnalare, attraverso il codice fiscale, giocate e vincite anomale facendo da setaccio ai tentativi di riciclaggio che, allo stato, sono frequenti e di facilissima attuazione. Dal momento che, signori colleghi, il disturbo oramai grave rientri di diritto nel novero delle malattie invalidanti da dipendenza come i fumatori, i tossici, gli alcolisti, è d’obbligo porre rimedi efficaci e drastici affinché non proliferi la contaminazione ed i giocatori compulsivi aumentino di numero. Stiamo dunque attenti, colleghi, a sponsorizzare il gioco con l’avvertimento della moderazione. E’ un po’ come consigliare l’uso di una droga oppure di un alcolico e nello stesso tempo di avvisare a non abusarne. L’ossimoro sta nel messaggio. Anche in questo senso andrebbe rivisto l’atteggiamento delle istituzioni

Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico e del riciclaggio
Articolo 1

(Disposizioni per il contrasto del gioco d'azzardo patologico)

1. Presso il Ministero della Salute è istituito un registro in cui sono iscritti i nominativi dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico, cui è inibito l'accesso nelle sale da gioco e negli esercizi autorizzati alla pratica del gioco od all'installazione di apparecchi da intrattenimento, compresi i circoli privati autorizzati alla somministrazione e all'offerta complessiva di gioco tramite congegni di intrattenimento.

2. Su proposta dei soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico, ovvero dei centri di cura e di riabilitazione previo provvedimento motivato dell'autorità giudiziaria, i nominativi sono iscritti nel registro di cui al comma 1.

3. I gestori delle sale da gioco e degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco od all'installazione di apparecchi da intrattenimento, compresi i circoli privati autorizzati alla somministrazione e all'offerta complessiva di gioco tramite congegni da intrattenimento, sono obbligati ad impedire l'accesso ed il gioco agli iscritti al registro di cui al comma 1.

Articolo 2

(Disposizioni per il contrasto al riciclaggio)

Le slot machine e gli altri sistemi di gioco d'azzardo elettronico devono essere dotati di lettori di smart-card per il riconoscimento del giocatore, che consentano l'accesso al gioco a chi fornisce il proprio codice fiscale.

Sen. Antonio Razzi
Segretario Commissione Esteri
Piazza delle Cinque Lune, 113
00186 Roma
Tel.+39 06/67063227-+39 06/67064227- Fax + 39 06/67066227
E-mail: antonio.razzi@senato.it

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