Raffaele Melis Italiano all’estero

Ill.mo Direttore del
Corriere della Sera

Gentile Direttore,

qualche tempo fa, in una Sua conferenza a Barcellona, Lei sostenne che estromettere Berlusconi dalla vita politica per via giudiziaria sarebbe stato un “errore grave”.
Posso assicurarLe che molti non berlusconiani, fuori dall'Italia, italiani e non, la pensano allo stesso modo.
La recente condanna, inflitta a Berlusconi in via definitiva, invece, ha dato la stura a commenti soddisfatti, vignette, esplosioni di gioia, sarcasmi, da parte della stampa e dei media internazionali.
E come ha scritto sul Corriere Beppe Severgnini il 4 Agosto scorso, conservatori, liberali, socialisti, tutti d'accordo nel ritenere la sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi ineccepibile e non criticabile.
Coro unanime, dunque, anche se espresso in modo scontato, ovvio, molto spesso già scritto da tempo o copiato.
Così il “Berlusconi come Al Capone”, annunciato dal giornale inglese “The Independent” è copiato di sana pianta da un articolo apparso sul “Daily Telegraph” nel Luglio del 2009.
E il “Suddeutsche Zeitung”, con il suo “Machiavelli di celluloide”, deve essere il ricordo di una conferenza del magistrato Roberto Scarpinato tenuta fuori dall'Italia.
“Liberatiòn” poi non deve fare molti sforzi: aveva già tutto preparato da tempo e il suo “Naufrage a l'Italienne” esprime il senso di sufficienza e disprezzo di certi ambienti francesi (e questo già da molto tempo prima di Berlusconi), nei confronti dei “ridiculs italiens”, i quali, tra l'altro, hanno insegnato ai francesi ad usare la forchetta.
La esplicita e gioiosa soddisfazione del “Financial Times” è comprensibilissima, e la Torre di Pisa, che viene demolita coinvolgendo Berlusconi è la realizzazione di un disegno perseguito da tempo. Quello di comprarsi l'Italia per quattro soldi.
Il '”Washington Post” e il “The Guardian”, sono sulla stessa linea. Il loro sarcasmo, molto ordinario, di mediocre immaginazione, è la conferma che è un qualcosa che “dovevano fare”, ordinato da altri.
Per quanto poi riguarda “El Pais” dovrebbe prendere buona nota che, a quel che sta emergendo, i “panni sporchi giudiziari” sono da attribuire a qualcun altro e che gli italiani hanno una buona percezione della verità.
E poi la condanna a Berlusconi, per i padroni della stampa estera, citata come sopra, è una valida occasione per rendere ancora più debole l’Italia e farne ciò che vogliono.
Comprendiamo anche la rivolta dei seguaci di Berlusconi nei confronti di una parte del variegato potere giudiziario italiano. E per chi ha avuto modo di ascoltare l'opinione del Senatore Francesco Cossiga, poco prima di morire, su una parte della Magistratura italiana, tale presa di posizione la comprende perfettamente.
All'opinione riportata a lungo dall'”Economist”, che “Berlusconi è inadatto a guidare l'Italia”, bisogna far seguire “perche non fa i nostri comodi”.
Basta leggere gli articoli dell'ex Direttore del prestigioso periodico britannico “Bill Emmott” su La Repubblica, per averne la conferma.
Un'ultima cosa: per un elettore di centro-destra (come me), leggere le opinioni sfavorevoli di certa stampa internazionale sui governanti italiani, a loro sgraditi, non lo sorprende più. Hanno solo lo scopo di screditare l'Italia e che poi alcuni ambienti italiani, spesso collusi oppure inconsapevoli, abbocchino, questo sì, è molto, molto triste.

Barcelona, 13 Agosto 2013
Raffaele Melis Italiano all'estero

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