IL PUNTO N. 455 del 14 agosto 2013 — di MARCO ZACCHERA

IL PUNTO N. 455 del 14 agosto 2013 – di MARCO ZACCHERA
SOMMARIO: BENVENUTI – RITORNA FORZA ITALIA – NUOVE CITTADINANZE – NUOVO CEM – FONDOTOCE – IL VERO SCANDALO
BENVENUTI IN ITALIA
Arrivando in Italia dalla Svizzera lungo la statale del Lago Maggiore – proprio messo all’esterno della pensilina della Guardia di Finanza che in mezzo alla strada dà il benvenuto nel nostro paese – non c’è un “welcome” in diverse lingue, ma la vistosa pubblicità luminosa di un “compro oro, pago contanti” che – per di più – pubblicizza un negozio di Brissago, l’ultimo paese svizzero prima del confine. Tre secondi e uno ha già capito in che strano Belpaese sia capitato…
RITORNA FORZA ITALIA
Le cronache informano che è rinata “Forza Italia”(si presume al posto del PDL), con relativa campagna estiva di affissioni e propaganda. Auguri al nuovo partito ma spiegatemi, perché altrimenti non capisco. Quando nasce una formazione politica dalle ceneri di un’altra – nella quale erano confluiti diversi soggetti politici e che si è presentata agli elettori chiedendo voti ancora solo pochi mesi fa – eletti ed elettori dovrebbero poter discutere seriamente su queste cose. Decisioni di questa importanza le si dovrebbero infatti prendere in un congresso o almeno in una assemblea degli eletti e comunque ascoltando il parere degli associati, dei quadri, dei simpatizzanti…nulla. Non parliamo di nomine e leadership perché sono già scontate, ma almeno un cenno, un coinvolgimento, ascoltare un parere, mandare una mail, una circolare informativa…nulla.
Vediamo e ironizziamo sul PD lacerato dalle polemiche ma almeno lì si parla, si discute, si propone, magari si litiga su primarie, leadership e congresso, si prova insomma a fare quello che qualcuno una volta chiamava “far politica” e cìoè comunque un dibattito mentre amaramente dobbiamo prendere atto che “di qua” questo non si usa più, neppure per salvare le forme.
Non mi pare un gran bel inizio ma staremo a vedere senza preconcetti, certo che il nuovo/vecchio simbolo di FI richiamerà, anche localmente, antiche amicizie con veloci ritorni alla casa-madre e conseguenti orfani lasciati soli sul campo. Ciò forse servirà di lezione a chi è corso dietro – forse con un po’ troppa fretta e poca esperienza – a chi, al netto delle chiacchiere, pensa e pensava soprattutto al proprio futuro.
DEMAGOGIA E CITTADINANZA
Che la ministra Cecile Kyenge sia bianca, nera o – come ora si usa orrendamente dire – “meticcia” a me francamente non interessa nulla. Mi interessa piuttosto che faccia il suo dovere, anche se fino ad ora non l’ ho vista risolvere problemi eclatanti in tema di immigrazione e non è che le cronache quotidiane, purtroppo, non ne darebbero spunto. Premesso che ritengo anche che il PD l’abbia nominata a quel ruolo non per particolari capacità ma per puro spirito demagogico-populista, quello che mi dà invece veramente fastidio è la superficialità di chi affronta la questione “cittadinanza”, per esempio volendola automaticamente concedere ai figli di immigrati solo perché nati nel nostro paese. E’ un caso tipico di come una legge non possa essere basata su un fatto casuale (o voluto) come il luogo di nascita senza tenere conto di un complesso di fattori che andrebbero affrontati seriamente e caso per caso. Ci sono infatti situazioni nelle quali concedere automaticamente la cittadinanza al figlio di straniero che nasce in Italia sarebbe logico, giusto e doveroso, altri in cui ne verrebbe una evidente forzatura perché nulla ha di italiano la famiglia d’origine del neonato, magari giunta solo da poche ore nel nostro paese.
E’ la stessa superficialità di giudizio che ho visto per un’altra questione che più volte ho invano sollecitato fosse riformata a livello di parlamento e di governo e che mi sembra una assurda forzatura delle norme attuali. Sono questioni serie ma che pochi conoscono, salvo agli uffici anagrafe dei comuni. Immaginate per esempio che un “vu compra” abbia faticosamente campato per dieci anni nel nostro paese e chieda quindi la cittadinanza italiana che – dopo un paio d’anni di attesa – legalmente otterrà. Automaticamente con la legge odierna diventano italiani tutti i suoi figli (anche se in Italia non ci sono mai stati né parlano italiano) ma solo che siano presenti sul patrio suolo al momento dell’ annunciato giuramento del padre: un volo solo andata da Casablanca ed è fatta. Non solo, anche la loro madre potrà chiedere il conseguente ricongiungimento e l’otterrà mentre – soprattutto per i paesi musulmani – presto si faranno avanti altre “mogli”chiedendo analogo ricongiungimento. In Italia si può legalmente avere solo una moglie? Non importa: ove i figli del neo-cittadino siano stati generati con altre persone diverse dalla moglie ufficiale un veloce esame del DNA proverà chi sia la vera madre che così questa potrà legittimamente chiedere il ricongiungimento con il figlio naturale ed ecco tutta la famiglia (padre, moglie ufficiale, figli e concubine) che diventerà italiana o dimorante legalmente, oltre magari all’ulteriore ricongiungimento dei suoceri anziani, il tutto a carico dei nostri servizi sociali.
Un esempio che la dice lunga su come in Italia si parli molto di “diritti” per i neo-immigrati e poco dei doveri favorendo situazioni al limite della legalità e dove spesso l’immigrato è piuttosto vittima di abusi, prepotenze e sfruttamento proprio da parte di italiani senza scrupoli che però non pagano quasi mai perché – come troppe volte avviene anche per gli scafisti – nessuno indaga seriamente su di essi. Prima di fare nuove leggi si guardi piuttosto allora a cosa non funziona di quelle attuali: è questo il modesto suggerimento che mi permetto dare alla ministro Kyenge, insieme ad un altro e ancora più sommesso a lei ed al premier Letta: ma se tutti, doverosamente, sono così interessati al destino degli immigrati in Italia, quanti si occupano e preoccupano degli emigrati italiani nel mondo per i quali si è nel frattempo tagliato tutto, dai fondi assistenziali all’istruzione in lingua italiana, dai consolati all’assistenza sanitaria? Sono italiani anche loro, ma spesso già retrocessi anche dalla serie B
VERBANIA: A PROPOSITO DI C.E.M.
Il commissario straordinario del comune di Verbania ha approvato il progetto esecutivo del nuovo Centro Eventi Multifunzionale dell’ “Arena” che verrà finanziato dai fondi PISU, dalla Fondazione Carialo, dal Comune ed altri Enti. Credo che sia stata la migliore e concreta risposta alle inutili polemiche sollevate da una parte del PD e della sinistra che solo un mese fa – volutamente stravolgendo il significato delle parole – avevano annunciato la “morte” di un progetto che secondo me è invece fondamentale per il rilancio della città. Una riflessione che vale anche per qualche ex assessore di centro-destra che recentemente non ha avuto neppure il coraggio di difendere le proprie scelte passate. E’ chiaro che ci saranno da superare altri problemi per concludere l’opera e fare in fretta, ma è ancora credibile chi per l’ennesima volta è stato sbugiardato dai fatti e da anni fa il peso morto frapponendo sola una quantità di ostacoli, ricorsi e preconcetti capaci solo di rallentare i lavori e aumentare i costi (tanto i danni non li pagano loro…) anziché partecipare a un serio dibattito sulle possibilità di utilizzo positivo di questa struttura che sarà il simbolo e la sfida di Verbania e del Lago Maggiore? Aggiungo che una visita e una verifica a quanto hanno fatto e stanno facendo altre città di lago per rilanciarsi (da Lucerna a Bregenz da Annecy a Friedrichshafen o anche solo a Lugano) sarebbe doverosa per certi critici, ma è evidentemente troppo faticosa per chi ha la mente bloccata e ristretta e sa solo riempire i vari “blog” con parole spesso – come di recente – clamorosamente smentite dai fatti.
FONDOTOCE
Mesi di polemiche per un possibile nuovo campo da golf nella piana di Fondotoce con ambientalisti sulle barricate per il possibile “scempio”. Nelle scorse settimane è stata tagliata l’alta siepe che divideva la SS34 dal campo da golf esistente e tutti possono giudicare – come benvenuto a Verbania – se sia più verde, gradevole ed accattivante il lato della strada verso il lago di Mergozzo (con il golf) rispetto alla decrepita fattoria verso il Toce con relativi silos abbandonati e capannoni cadenti.
IL VERO SCANDALO
Ha fatto scandalo che in Svizzera una commessa italiana, forse impreparata a parlare in inglese e poco fisionomista, avrebbe detto alla conduttrice televisiva americana di colore Oprah Winfrey “Ma questa borsa è troppo cara per lei!”, borsa che era in vendita a circa 30.000 euro. “Esempio di razzismo!” si è subito gridato, ed effettivamente immaginare che a seconda del colore della pelle una persona abbia più o meno possibilità economiche è davvero un assurdo. Ma lo scandalo vero – secondo me – è che una persona di qualunque razza decida di spendere 30.000 euro per comprare una borsa! Certo che lo stesso può valere per un qualsiasi altro acquisto più o meno utile o voluttuario: dai gioielli ad una fuoriserie c'è solo da sbizzarrirsi, ma di solito dietro a somme di questo tipo (o anche ben maggiori) c’è un bene “fisico”, con un proprio riscontro di mercato. Mi ha urtato il pensiero che si possano spendere 30.000 euro senza batter ciglio per un accessorio “minore” di abbigliamento, visto che di solito le borse hanno poco o nulla di valore intrinseco.
Può funzionare a lungo un mondo in cui una borsetta vale come il reddito di 300 famiglie del Burundi e del loro lavoro per un anno intero? Questi eccessi di disuguaglianze – che ci sono sempre stati, ma che nell’era della globalizzazione sono ora visibilmente sotto gli occhi di tutti – non dovrebbero essere un vero e proprio scandalo per la coscienza di ogni persona?
Un saluto , buone vacanze a chi le fa e buon ferragosto a tutti quanti!
MARCO ZACCHERA

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