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LA MORTE DEL CARD. ERSILIO TONINI

Il card. Ersilio Tonini con Arnaldo De Porti a Cortina d’Ampezzo

Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente il Card. Tonini durante un convegno culturale ferragostano di Cortina d’Ampezzo, presente anche Indro Montanelli, personaggi entrambi che non dimenticherò mai per la loro saggezza. Ricordo perfettamente una battuta intercorsa fra il Cardinale ed Indro Montanelli con riferimento all’ateismo di quest’ultimo: “La Sua razionalità altro non può essere se non uno strumento che Le permetterà di conoscere Dio più degli altri…” e Montanelli, compiaciuto sorrise, forse preso da qualche dubbio esistenziale-trascendentale.

Il Resto del Carlino oggi scrive :

'Ha pregato e ha detto 'voletevi bene, io devo tornare dal Padre mio''', ha riferito suor Virginia, che fino all'ultimo lo ha assistito nel suo alloggio assieme alle infermiere. ''L'amore e' la cosa piu' importante nella vita'', ha detto ancora il porporato. Negli ultimi due giorni ''era stato un po' agitato. Chiamava la mamma, morta quando lui era piccolo. E una sorella, Bianca, deceduta da pochi mesi e alla quale era molto legato. Mi diceva anche che l'unica cosa importante e' volersi bene''. Ieri il card.Tonini aveva passato una giornata agitata, ma la scorsa notte era calmo, sereno e consapevole – ha aggiunto suor Virginia – che la sua vita si stava spegnendo”. Giusto il 20 luglio scorso al Santa Teresa, che si trova nella centralissima via omonima a Ravenna, il cardinale aveva festeggiato i suoi 99 anni. ''Anche se da un mese non camminava più, in quel momento non si pensava che sarebbe morto a breve. Anzi, c'era stata una ripresa''.

Giornalista, scrittore, grande filosofo prediligeva tra tutti Socrate e Platone, che citava di continuo. Uomo coltissimo, di profondissima fede, era amato da credenti e non. La sua dialettica, il suo amore per la ricerca della verità e la sua profonda umiltà ne hanno fatto un personaggio unico, amato e stimato da tutti. Con i giovani, in particolare, aveva un rapporto affettuoso, sapeva dialogare con loro e comprenderne i problemi. Arrivava al cuore di tutti e pur cogliendone le debolezza sapeva esaltare e trovare gli aspetti positivi di ciascuno.:”Quel che il Signore vorrà da te, lo vorremo anche noi” era la frase che gli ripeteva l’amatissima mamma sin dal piccolo.

Pare di ieri l’incontro che ho avuto con lui a Cortina d’Ampezzo e devo dire con tutta franchezza che mai avevo sentito parole tanto profonde al punto da essere recepite positivamente anche dall’ateo, al quale provocava uno scossone interiore che non poteva non suscitare un qualche ripensamento. Sensazione che ho notato anche dalla faccia, verosimilmente scossa, di Indro Montanelli.

ARNALDO DE PORTI

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