Nel mondo si è celebrata il 31 maggio, la giornata senza tabacco, indetta dall'Organizzazione mondiale della sanità per sensibilizzare la popolazione riguardo ai danni causati dal fumo. Il tema di quest'anno è stato il divieto di pubblicità, promozione e sensibilizzazione. Nel mondo intero si è manifestato in vari modi per incoraggiare i fumatori ad abbandonare il loro vizio. Nonostante le campagne antifumo mondiali ogni anno vengono fumate sei mila miliardi di sigarette nel mondo, questa la cifra indicata da Robert Proctor, docente dell'università di Stanford e uno dei massimi esperti al mondo di questo tema. Quindi viene spontaneo chiedersi: a cosa servono le migliaia di campagne antifumo e l’introduzione di norme sempre più stringenti contro le sigarette e il tabacco se poi le cifre che si leggono sono queste?
Per, Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti, alla luce di questi impressionanti dati non bisogna demordere con tutti i mezzi consentiti nella lotta contro questo problema che è causa di costi sociali impressionanti, adottando rigorose strategie di carattere transnazionale come quelle che nel corso degli anni ha deciso di intraprendere l’UE, ma che sono applicate ancora in maniera difforme anche nel nostro continente.