Dedicato ai “signori” di Fiuggi:
(C. Malaparte)
dI Filippo Giannini
Sì, credevo; credevo che i delegati al Congresso del Msi di Fiuggi del gennaio 1995, dopo aver letto le “Tesi Programmatiche di A.N.” avrebbero preso a fischi “l’ideatore” di quella mascalzonata. Invece: che delusione!
Credevo che dopo la dichiarazione di quel Gianfranco Fini, di trascinare A.N. nel Partito Popolare Europeo (democristiano), ci sarebbe stata una sollevazione popolare. Invece…
Amico lettore che hai la pazienza di leggermi, dimmi se “quello” è un uomo. Mi correggo: “se quelli sono uomini”, e mi riferisco, oltre al moderno “Giuda” anche ai vari Alemanno, La Russa e altri immorali personaggi che costellano il firmamento dei futuri democristiani del P.P.E..
Giorgio Almirante, e lo voglio ancora ricordare, poco prima di morire lanciò questo ammonimento: <(…) e un’altra cosa voglio dirvi in questa specie di testamento politico, attenzione alla storicizzazione del Fascismo! (…). Perché questa non sarebbe storicizzazione: sarebbe la liquidazione del Fascismo! IL FASCISMO NON E’ DIETRO LE NOSTRE SPALLE: IL FASCISMO E’ DAVANTI A NOI!|>. Questo è il sunto del testamento politico lasciato da Giorgio Almirante nel 1987. Per “Noi” sono parole sacrosante.
Il 17 novembre 1986, due anni prima della sua morte, Giorgio Almirante scrisse una lettera all’on. Cristina Moscardini, dove fra l’altro si legge:
Il 22 maggio 1988 il “delfino” del vecchio Segretario del Msi, Gianfranco Fini, in occasione del funerale, poggiata la mano sul feretro del suo maestro, solennemente giurò con queste parole, riportate poi sul “Secolo d’Italia” del successivo 23 maggio:
Tratteggiamo ora il percorso del novello Segretario, di quello dei
Questo è, ovviamente, un breve sommario del tragitto di Gianfranco Fini il quale, come già accennato, porterà i signori di A.N. nel P.P.E.. E intanto “lui” siede sul più alto scranno del Parlamento italiano; ma è solo un passaggio, perché l’ambizione di questo personaggio non ha limiti. E nella corsa è sorretto da individui altrettanto immorali e privi di scrupoli.
Il bravissimo Pietro Cappellari mi ha inviato una mail nella quale riporta alcune parti di un’intervista rilasciata da Gianni Alemanno al “Sundey Times”. E’ un capolavoro di meschinità e ipocrisie degne del Gianfranco Fini.
A te lettore il giudizio. Al “Sundey Times” Gianni Alemanno, in occasione della vittoria nella corsa al Campidoglio, ha dichiarato:
Caro Cappellari, una volta le parole avevano un senso, una volta, non oggi. “Una volta” l’operazione Fiuggi sarebbe stata chiamata “tradimento”, oggi può essere definita: “operazione democratica”. Ma sempre “schifo” fa, almeno a chi scrive queste note e a Pietro Cappellari. E Cappellari continua:
Caro Pietro, vorrà dire che “Noi” non siamo italiani; d’altra parte aver per compatrioti simili personaggi non è una grande perdita.
Avrei voluto concludere con un “credevo”…, ma è troppo tardi, concludo, più appropriatamente, con un:“che schifo”!!!