In Italia anche per una recensione occorre la raccomandazione

“In Italia, il pezzo di carta più utile non è un titolo di studio, ma una lettera di raccomandazione. La prevalenza della spintarella non è folklore o semplice malcostume: soffoca la meritocrazia, blocca la mobilità sociale e dà fuoco alle polveri della guerra tra generazioni. Tra inchiesta, denuncia e resoconto di vita vissuta (e lavorata)… “. Cito dalla quarta di copertina del libro di Giovanni Floris, “Mal di merito. L’epidemia di raccomandazioni che paralizza l’Italia”. Non l’ho letto, però immagino che sicuramente non avrà parlato del merito dei libri. Sicuramente non avrà osservato che anche per la pubblicazione e la recensione dei libri, a prescindere dal loro valore, molto spesso in Italia occorre la raccomandazione. Non avrà scritto, Floris, che un autore pubblicato da una piccola casa editrice, per avere una recensione deve conoscere un giornalista o l’amico di un giornalista. E, ci giurerei, sicuramente non avrà scritto che per i giornalisti che scrivono libri, il problema di pubblicare ed avere recensioni, non esiste, giacché si raccomandano a vicenda: tu fai la recensione a me e io faccio la recensione a te. Esempi? Sono troppi e sono sotto gli occhi di tutti.
Francesca Ribeiro

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy