La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna e per la Scuola e l' Istruzione: “La ferocia è l' arma attraverso la quale zittire la voce dell' altro, imporgli il nostro pensiero, le nostre impellenti necessità. La storia di Fabiana è la storia di due vite tragicamente segnate, di due famiglie distrutte, in nome di un piano in cui il più bieco istinto ha avuto la meglio, guidando il giovane assassino ad infierire anche dopo le coltellate, a fermarsi soltanto di fronte all' evidenza di un corpo carbonizzato, quello stesso corpo che fino a poco prima aveva tentato di possedere con violenza, senza amore”
Bologna, 27 maggio 2013 – Ha colpito tutti la storia di Fabiana, la quindicenne di Corigliano Calabro, un paese della Calabria, uccisa in modo atroce dal fidanzatino non ancora diciottenne. E' una vicenda che ha scosso l' opinione pubblica e favorito nuovi spunti per una riflessione attenta sul delicato e drammatico tema dei femminicidi, dei quali purtroppo le pagine di cronaca riportano ogni giorno triste testimonianza. Da quanto si apprende, la morte della giovane è avvenuta al termine di un acceso litigio, originato dal rifiuto ad acconsentire ad un rapporto sessuale, e dopo che la vittima aveva tentato di allontanarsi da colui che sarebbe diventato il suo aguzzino, il quale si era presentato davanti all' uscita della scuola che Fabiana frequentava. Il ragazzo era conosciuto in paese come un tipo irascibile e violento, di fatto capace di azioni eclatanti. Maleauguratamente convinta a seguirlo in motorino per chiarire la questione, Fabiana è andata incontro alla propria impensabile fine, poichè condotta in una stradina isolata e sterrata, dove è stata colpita con alcune coltellate e lasciata agonizzante mentre l' assassino si prendeva il tempo di un paio di ore per procurarsi della benzina da versarle addosso, in modo da eliminare ogni traccia. Le notizie dell' ultim'ora, inoltre, paiono confermare il fatto che Fabiana avrebbe fatto di tutto per salvarsi, e con le poche forze che aveva in corpo, martoriato e sanguinante, si sarebbe avventata sul ragazzo perchè consapevole di quanto si apprestava a fare. Sopraffatta dalla debolezza causata dalle gravi ferite, è caduta esanime mentre il ragazzo portava a compimento il suo vergognoso piano. Il diabolico disegno si sarebbe concluso mentre la ragazza era ancora in vita. L' autopsia avrà il compito di stabilire con certezza tempi e modalià di quanto effettivamente successo. Intanto in onore di Fabiana e a testimonianza dell' affetto sincero degli abitanti del paese nei suoi confronti, è stato indetto il lutto cittadino, le scuole son rimaste chiuse ed è stato organizzato un corteo per le strade con la partecipazione di tanti giovani come lei, i quali hanno realizzato striscioni e rivolto pensieri di vicinanza anche alla madre della quindicenne, che piangeva disperata chiedendo giustizia sul balcone di casa.
Luana Cinti, esponente del movimento Italia Dei Diritti presieduto da Antonello De Pierro e vice responsabile per l' Emilia Romagna, in merito dichiara: ” Un' altra giovane donna barbaramente uccisa per mano di un uomo che non ha voluto e non ha saputo riconoscere in modo lucido un rifiuto, accettandolo con rispetto. Ancora una volta il tentativo di rappacificazione, la volontà e se non altro lo sforzo di intessere un dialogo di chiarimento sincero con l' altra persona, sono stati egoisticamente spezzati, travolti in maniera cieca dalla follia di ristabilire un equilibrio a proprio esclusivo vantaggio. Ciò che è emerso è senza dubbio l' incapacità di ascoltare, di comprendere il valore inestimabile dell' essere umano con la sua dignità e le sue esigenze, che devono poter essere diverse dalle nostre e in ogni contesto tutelate. La ferocia è l' arma attraverso la quale zittire la voce dell' altro, imporgli il nostro pensiero, le nostre impellenti necessità. La storia di Fabiana è la storia di due vite tragicamente segnate, di due famiglie distrutte, in nome di un piano in cui il più bieco istinto ha avuto la meglio, guidando il giovane assassino ad infierire anche dopo le coltellate, a fermarsi soltanto di fronte all' evidenza di un corpo carbonizzato, quello stesso corpo che fino a poco prima aveva tentato di possedere con violenza, senza amore. Fabiana, e insieme a lei tutte le donne che quotidianamente affrontano nel mondo, spesso in silenzio, ricatti psicologici più o meno diretti e conclamati e violenze fisiche da parte dei propri compagni, devono risvegliare concretamente in ciascuno di noi, nella società civile e a livello istituzionale, l' impegno a portare avanti un intervento serio sul tema del femminicidio, ed ancor prima sul rispetto delle donne e delle loro prerogative, attraverso interventi legislativi specifici ed opere continuative di sensibilizzazione che partono dalle scuole e per mezzo di esse proseguono con l' ingresso nella vita adulta. L' educazione e la cultura del rispetto della vita umana sono la base di un qualsiasi progetto che punti l' attenzione sul rispetto degli altri e sul loro incalcolabile valore”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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