LA MARCA: IL CORRIERE CANADESE DEVE CONTINUARE A VIVERE. RENDERE PIU’ FLESSIBILE LA NORMATIVA SUI GIORNALI ALL’ESTERO

“Non sono buoni segnali quelli che in questi giorni provengono dal mondo dell’editoria, in particolare da quella per gli italiani all’estero”. E’ questa l’affermazione con cui l’on. FrancescaLa Marca, eletta per il PD nella ripartizione Nord e Centro America, ha avviato la presentazione di una sua interpellanza al Presidente del Consiglio riguardante la sospensione delle pubblicazioni del quotidiano in italiano Il Corriere Canadese.

“Nel provvedimento sulla finanza locale, per reperire risorse da destinare ad altre urgenze – ha proseguito l’on. La Marca – è stato inserito un emendamento con il quale si dispone che dal 2015 le provvidenze per l’editoria diminuiscano di 17,35 milioni, proprio mentre le crisi aziendali nel settore si moltiplicano. Il gruppo del PD su questo ha presentato un ordine del giorno nel quale chiede al Governo di reintegrare le risorse nei prossimi provvedimenti.

Dall’Ontario, dove risiedo, un’altra preoccupante notizia. Il Corriere Canadese, a causa della costante erosione del contributo ricevuto dal Dipartimento per l’editoria e delle rigidità di applicazione della normativa esistente, ha sospeso le pubblicazioni e non si sa quando e se le potrà riprendere. Un vuoto grave per la consistente comunità italiana dell’Ontario, che per decenni è stata accompagnata nei suoi rapporti con l’Italia, ma anche nel suo percorso di integrazione nel nuovo Paese, da un giornale attento e professionale come il Corriere. Una brutta notizia, più in generale, per la comunità italiana nel mondo, dal momento che i quotidiani in italiano – in tutto cinque – sono anche una fonte preziosa di informazione sull’Italia, un tramite con il Paesed’origine e una quotidiana scuola di lingua. Uno degli strumenti pi ù concreti per aumentare il livello di consapevolezza degli elettori chiamati a concorrere alla vita politica e civile dell’Italia.

Per far fronte a questa evenienza – ha affermato La Marca – ho presentato al presidente del Consiglio, assieme ai colleghi del PD, un’interrogazione nella quale prima di tutto chiedo di intervenire presso il Dipartimento dell’editoria per adottare, in base alle norme vigenti, le misure più idonee per fare in modo che il Corriere riprenda prima possibile le pubblicazioni. Ma poiché per i quotidiani all’estero esiste un problema di fondo, che è quello di operare in condizioni molto diverse rispetto a quelle in cui operano i giornali italiani, ho sollecitato il Governo a promuovere le necessarie variazioni al decreto che richiama le condizioni di ordine contrattuale e societario per la concessione dei contributi. Ogni quotidiano all’estero ha a che fare con regimi particolari di lavoro e di diritto societario. Se li vogliamo far vivere – ha concluso l’on. La Marca – occorre che s’introduca una maggiore flessibilità, pur senza prescindere dai necessari controlli sulla loro attività”.

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