News On. Luca Marconi

Care amiche, cari amici,

Trasmettiamo l’intervento dell’Assessore Luca Marconi alla Conferenza Regionale Socio-Sanitaria del 27 Aprile 2013 sul riassetto dei servizi ospedalieri e territoriali di base.

Cordialmente,

segr. Luca Marconi

Preoccupati per le necessità di bilancio non possiamo perdere di vista un dato virtuoso di questa grande riorganizzazione, i cui effetti benefici si potranno misurare e godere solo nel futuro: più disponibilità di risorse socio-sanitarie.

Cresce in modo significativo la spesa per la non autosufficienza, in buona parte ancora sulle spalle delle famiglie.

Cresce in modo preoccupante la spesa per le dipendenze patologiche.

La prima tocca gli anziani, la seconda i giovani.

Dentro la prima l’Alzheimer la fa da padrone, dentro la seconda droghe, alcool e gioco d’azzardo.

Non ci troviamo di fronte a due fenomeni ineluttabili.

Il primo è frutto proprio del maggior benessere sanitario e non ce ne possiamo lamentare, se vive più a lungo per l’appunto.

Il secondo è frutto del maggior benessere economico e di gravi carenze educative. Di questo ci dobbiamo lamentare e non possiamo rassegnarci ad esso, ma dobbiamo reagire.

Comunque per entrambe queste patologie l’Ospedale serve poco. Serve la prevenzione prima di tutto; poi cure appropriate secondo un percorso che, a partire dalla famiglia arrivi, nel suo ultimo stadio, alla struttura più appropriata. Un percorso che include l’azione di operatori socio-sanitari capaci di ritardare gli effetti della malattia (Alzheimer) o che riescano a ricondurre in binari di equilibrio mentale, fisico e spirituale chi è incorso in dipendenze.

Per l’uno e l’altro fenomeno abbiamo già maturato una spesa nel suo complesso di centinaia di milioni e quella regionale in senso stretto nel suo complesso, si avvia al primo centinaio, il resto è a carico dei singoli, delle famiglie, del volontariato e del terzo settore in genere che se ne fa carico oltre le disponibilità economiche fornite dagli enti pubblici.

Questo quadro sarà presto insostituibile e per questo bisogna attrezzarsi con una mentalità nuova non copiando necessariamente modelli altrui (lombardo ed emiliano per capirci che hanno mostrato punti di forza, ma anche di notevole debolezza), ma un nostro specifico modello senza comunque rifiutare un ragionevole ed intelligente confronto.

Penso all’immensa risorsa delle nostre piccole comunità municipali, soprattutto nell’area collinare e montana, che se hanno segnato dai secoli una diffusa presenza di presidi ospedalieri, oggi può rappresentare una formidabile rete di solidarietà sociale insieme al supporto della famiglia che resta il pilastro nell’assistenza agli anziani e a chi è incorso in gravi dipendenze patologiche.

Proprio in quest’ottica, per le dipendenze come per l’alzheimer, sono in corso di svolgimento innovativi progetti volti alla prevenzione, l’uptech o una grande campagna informativa per le dipendenze.

Prevenire è meglio che curare.

Lo sappiamo tutti, ma lo facciamo poco. Per fortuna stiamo iniziando a partire da due settori strategici.

Grazie e buona prosecuzione dei lavori di questo congresso.

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