Partito Democratico ecco i democristiuani DOC

ESSERCI PER NON PARTECIPARE

Pur con un’esperienza maturata sul fronte politico da oltre cinquant’anni, non è facile mettere a fuoco le strategie del M5S dopo il varo del Governo Letta. Il XVII della nostra tribolata Repubblica. I “nemici” si sono trasformati in “cobelligeranti”. Il PD rischia una prima, definitiva, scissione ed il PdL dovrà mettere in campo un’anima tanto nuova da non poterla neppure immaginare. Gli altri partiti, di fronte ad un accordo storico ed imprevedibile, contano per quel che valgono, in pratica poco. Se l’Esecutivo sarà coeso pur con un programma definito ma denso d’impegni e novità costituzionali, l’opposizione si presenterà ridimensionata e soli i “Grillini” potranno fare udire la loro voce in un Parlamento che si è riconosciuto nelle raccomandazioni previdenziali e senza preamboli di “blocco”. In prima battuta, meglio così. Per quanto? Non crediamo possibile che il PD, ma anche il PdL, mantenga a lungo una posizione ibrida che potrebbe non essere condivisa dai suoi elettori. A febbraio, sono stati votati differenti schieramenti. Ora non basta la paternale del nostro illustre Capo dello Stato per mettere tutto a tacere. I due più grandi Partiti nazionali hanno anime ed origini diverse. Anche se, per molti, la radice potrebbe essere comune. Ora, però, ci si dovrà muovere per risanare l’economia nazionale e rivedere una politica fiscale che ha fatto più danni della crisi stessa. L’On.Letta, ha sciolto le riserve. Ha resa nota la lista dei Ministri. Dopo il giuramento, l’Esecutivo Letta sarà operativo. Con quest’atto, gli italiani sapranno che la “fiducia” parlamentare non è solo un atto dovuto, ma dovrà tener conto della blindata disciplina di partito. Dopo, s’inizierà a lavorare con la nomina dei Sottosegretari e dello staff che dovrà rendere operative le decisioni governative. Che, per quanto ci consta, saranno poche, ma ben focalizzate. Il Governo Letta rappresenta la volontà di quel cambiamento che abbiamo già ipotizzato all’inizio del nuovo secolo. Ora, dopo quasi tredici anni, i nodi sono venuti, finalmente, al pettine. Questa volta, senza “se” e senza”ma”, si dovrà andare avanti, Almeno per tutto il 2014. In diciotto mesi, se non di più, si dovranno cambiare le regole del gioco e varare una nuova legge elettorale. Ma non solo; si dovrà ridimensionare il Parlamento e, forse, anche l’iter per la nomina del Presidente della Repubblica. A ben osservare, sono provvedimenti titanici che impegneranno anche un’opposizione ridimensionata dalle “grida” di Grillo che rimarranno, ovviamente, fuori del coro. Peccato, perché con la partecipazione dei suoi Parlamentari, la “torta” avrebbe avuto anche la caratteristica “ciliegina”. Ovviamente, il Popolo Italiano ne farà a meno. L’importante è che non si porti via la “torta”. In passato, malauguratamente, è anche successo.

Giorgio Brignola

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