EURO NECESSITA’

La questione resta la stessa: è stato utile per l’Italia aderire, da subito, alla moneta unica? Premesso che non abbiamo nessuna nostalgia per la Lira, ripetiamo che se è stato sbagliato entrare, immediatamente, in Euro Zona, uscirne apparirebbe, ora, disastroso ed oggettivamente assai improbabile.

Intanto, ci sarebbe da negoziare il cambio Euro/Lira; favorendo l’innesco di un procedimento inflazionistico drammatico. Con un aumento esponenziale dei debiti ed una rilevante riduzione dei nostri, pochi, crediti. Con evidenti difficoltà d’importare materie prime delle quali siamo, da sempre, carenti. Le esportazioni aumenterebbero ma, facendo i conti, non andrebbero a compensare i prodotti indispensabili per essere lavorati.

Neppure, poi, ipotizzare un corso legale di un Euro di classe”A” e “B”. I riscontri economici, dentro e fuori l’UE, sarebbero nefasti. Con la conseguente ghettizzazione degli scambi principalmente tra i Paesi con l’Euro inflazionato (tipo B) e condizionati all’economia di quelli con l’Euro”A”.

Non siamo, per la carità, economisti, ma, per evitare guai maggiori, sarebbe utile curare l’espansione economica versi i mercati extraeuropei; principalmente asiatici. In modo che la loro economia, in costante sviluppo, s’indirizzi verso l’Euro Zona, uscendo da quella del Dollaro USA che ancora resta, nonostante la sua “debolezza” verso l’Euro, la valuta più gradita per gli scambi internazionali.

Una strada possibile che, però, sembra non essere particolarmente gradita ai Paesi UE con un’economia già in espansione. Cominciando dalla Germania. In UE, solo la Gran Bretagna, pur se a pieno titolo nell’Unione, ha mantenuto unicamente la sterlina per i suoi scambi interni ed internazionali. Non solo. Il suo valore resta superiore a quello dell’Euro.

Del resto, non è neppure affidabile il raffronto dei prezzi di generi d’ampio consumo tra i vari Stati dell’Unione. Basta, infatti, ricordare che non è il valore dell’Euro che cambia tra Stato e Stato, ma la maggiore liquidità valutaria che da noi, purtroppo, resta limitata e determina la riduzione dei consumi ed un generale rincaro delle merci.

Giorgio Brignola

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