Vorrei “sfatare” una leggenda metropolitana creduta da tanti decenni di disinformazione: Il Capo dello Stato non rappresenta la Costituzione. All’ articolo 87 e’ il primo comma a stabilirlo, ma e’ la Corte Costituzionale a tutelare i dettami costituzionali, detta anche Consulta, a cui tutti possono ricorrere sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge; ivi incluso il Capo dello Stato.( ogni qualvolta lo desideri anche sui decreti leggi) Il Capo dello Stato non ha poteri legislativi come il Primo Ministro esercita con i decreti leggi e questioni di fiducie. L’ unica volta che il Capo dello Stato puo’ intervenire sulla formazione delle leggi e’ che prima di promulgarle ne puo’ chiedere con messaggio motivato una nuova delibera, ma questo comporterebbe solo una perdita di tempo visto che il secondo comma dello stesso articolo (74 formazione delle leggi) stabilise che se le camera la riapprovano pur senza cambiare una virgola dovranno essere promulgate. Adesso io mi chiedo e chiedo, perche’ ogni qualvolta si elegge un nuovo Capo dello Stato, questi dovrebbe rappresentare le forze politiche, quando puo’ essere eletto ogni cittadino che abbia superato l’ eta’ di 50 anni (e non ancora deseduto) e goda di diritti civili e politici ?
L’ unica ombra sullle sue funzioni e’ l’ indire i referendum popolari. Adesso indire significa, stabilire e fissare, tutti sappiamo che i referendum popolare abrogativi a stabilirli sono i cittadini con la proposizione dei quesiti e la raccolte delle firme, la Corte Costituzionale ne stabilirne la costituzionalita’ e a fissarne le date e’ il Ministero degli Interni.
A questo punto e’ ora che noi “cultori” della Costituzione iniziamo a chiederci se il legislatore per l’ indire i referendum popolare da parte del Capo dello Stato, non faccia riferimento ai referendum consultivi ?
Carlo Zaga
