Lo “Sportello dei Diritti”, si occupa da anni di raccogliere le denunce dei cittadini su ciò che va male nel Nostro Paese. E per tali ragioni, che quotidianamente siamo costretti a segnalare miriadi di questioni che dimostrano il gap esistente tra il Belpaese e nazioni a noi vicine, anche al di qua dell’Europa.
Il digital divide è certamente una delle carenze delle quali ci siamo più volte occupati che sta rallentando in maniera ancor più grave lo sviluppo del Paese anche perché, nonostante le sollecitazioni che vengono da più parti e le promesse dei governi succedutisi negli ultimi anni, non è mai diventato operativo un “Piano Nazionale” per la Banda Larga Universale che consenta ad ogni cittadino di ogni angolo d’Italia di poter essere connesso a velocità “decente” al resto del mondo come avviene nella gran parte del Vecchio Continente dove in quasi tutti i Paesi, almeno nell’economie più avanzate, già da anni si sono attuate politiche statali per il superamento di questa potenziale disuguaglianza del terzo millennio.
Una delle prime cose da fare, per avviare un primo passo virtuoso, per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe quella di garantire su tutta la rete ferroviaria italiana e non solo nei treni dell’alta velocità o sulle prime classi o classi businnes che dir si voglia, internet gratis e con wifi, per consentire a chi viaggia di rimanere connesso alla rete, essendo oggi divenuta uno strumento indispensabile, anche di lavoro, per milioni di italiani.
Tali considerazioni, ci sono state segnalate da numerosi pendolari, amareggiati dal fatto che i tragitti di percorrenza sui treni nostrani, sono dei veri e propri periodi morti mentre potrebbero essere tempi produttivi e redditizi per tutta una economia.
In tal senso, ad un investimento infrastrutturale complessivo dello Stato di non ingentissimo valore corrisponderebbero benefici altrettanto globali per tutto il Paese.