FOCUS IDV 4 APRILE

DEBITO P.A: DI PIETRO, GOVERNO MONTI CONTINUA A FARE DANNI – ROMA, 4 APR – 'Fino all'ultimo istante, persino adesso che e' diventato una specie di fantasma che fa leggi dall'oltretomba, il governo Monti non si smentisce e continua a non farne una buona. Rinviare la restituzione dei crediti contratti con le piccole e medie imprese dalla Pubblica amministrazione e' un segnale sconfortante, anche perche' dimostra che avevano davvero pensato di far pagare i loro debiti ai cittadini, aumentando l'addizionale Irpef'. Lo scrive Antonio Di Pietro in un post pubblicato sul sito dell'IdV. 'Il Parlamento aveva votato all'unanimita' a favore della restituzione dei crediti e questa e' una cosa sacrosanta, per cui l'Italia dei Valori si e' battuta per anni. Ma il Parlamento deve anche chiedere al governo di spiegare dove prendera' i soldi per fare il proprio dovere, pagando i debiti ed escludendo categoricamente qualsiasi nuova tassa, palese o camuffata che sia', aggiunge. 'Anche il rinvio della Tares, da giugno a dicembre, e' una misura molto al di sotto di quel che e' necessario fare. Qui il problema non e' rinviare l'esecuzione, e' evitarla. A giugno o a dicembre non cambia niente: in ogni caso, nuove tasse avrebbero il solo effetto di affondare ancora di piu' l'economia italiana', prosegue. Scrive ancora Di Pietro: 'Infine, non e' ancora stata presa nessuna misura concreta contro lo scatto di un punto di Iva. Sara' che sono diffidente, ma io, quando tutti dicono che una cosa bisogna farla pero' poi non la fanno, penso che 'gatta ci cova', e che stanno cercando di portarsi via quei soldi comunque'. 'Nessuno – conclude Di Pietro – ha ancora avuto il coraggio di dire forte e chiaro che la ricetta del governo Monti era sbagliata, che invece di guarirlo ha quasi ammazzato il malato e che dunque bisogna cambiare immediatamente strada e buttare via i veleni somministrati da quei medici incapaci. Qui invece siamo all'assurdo: il compito di rimettere in piedi un malato, reso quasi moribondo dalle cure sbagliate, e' stato affidato agli stessi dottori somari che avevano deciso quelle cure'.
STATO-MAFIA. DI PIETRO, SOLIDARIETA' A DI MATTEO. POLITICA HA PREFERITO VOLTARSI DALL'ALTRA PARTE – ROMA, 4 APR – “Oggi più che mai voglio esprimere tutta la mia solidarietà nei confronti del pm di Palermo, Nino Di Matteo, minacciato di morte dagli uomini di Cosa Nostra. Il silenzio su questa vicenda è inquietante e vergognoso. Ancora una volta, la politica ha preferito voltarsi dall'altra parte, fare finta di non vedere, piuttosto che schierarsi al fianco di quei magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità”. Lo scrive l'onorevole Antonio Di Pietro in un post sul suo blog. “È una storia che si ripete – prosegue – prima ti screditano, poi ti isolano e dopo ti uccidono. Proprio per questo, noi dell'Italia dei Valori abbiamo presentato, la scorsa legislatura, in Parlamento, un'interrogazione al ministro Severino. Un atto doveroso per non lasciare soli quei giudici che, rispettando il dettato costituzionale, hanno fatto e continuano a fare il loro dovere, cercando di fare luce sulla trattativa che c'è stata tra la mafia e parti dello Stato. In particolare, abbiamo chiesto al ministro della Giustizia se, in relazione alla vicenda, potesse chiarire se il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Gianfranco Ciani, avesse effettivamente chiesto all'allora Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, di dare un indirizzo alle investigazioni sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, avocando a sé le indagini. Inoltre, nell'atto ispettivo, abbiamo chiesto se sussistessero profili di responsabilità disciplinare di chi ha ricoperto e di chi ricopre l'alto incarico di Procuratore Generale presso la Suprema Corte. Domande che, come ribadisce oggi Marco Travaglio, nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano, sono state disattese dal ministro Severino, in parte, con bugie belle e buone”. “Di fronte a servitori dello Stato che hanno perso la vita per difendere la legalità e la giustizia – aggiunge Di Pietro – non c'è 'ragion di Stato' che tenga né silenzi da giustificare. Non ci arrendiamo e continuiamo a sostenere l'operato dei magistrati impegnati nella lotta alla mafia”. “Proseguiremo ad essere i partigiani di questa Repubblica – conclude Di Pietro – e porteremo nelle istituzioni e nelle piazze il grido di dolore dei familiari delle vittime che si sono sacrificate per l'Italia e che ancora aspettano giustizia”.
FECONDAZIONE, PALAGIANO (IDV): RISCRIVERE LEGGE SULLA PMA Roma, 4 apr – “La decisione del Tribunale di Milano di rivolgersi alla Consulta contro la legge 40 non fa altro che rafforzare la tesi che da sempre sosteniamo: la legge italiana sulla Pma deve essere riscritta. Mi auguro che questo sia uno degli obiettivi di questo Parlamento, a tutela della salute delle donne e delle coppie italiane”. Lo dichiara Antonio Palagiano, responsabile nazionale sanità Idv e già Presidente della Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario. “Quello della fecondazione eterologa – prosegue Palagiano – è l'ultimo tassello che tiene in piedi una legge, la 40/2004, che sin dalla sua entrata in vigore, si è dimostrata obsoleta, oscurantista, ma soprattutto lesiva dei diritti fondamentali di quei cittadini che, a seguito di patologie congenite o acquisite che li ha privati del patrimonio gametico, desiderano avere un figlio. Sono convinto che presto la Corte Costituzionale boccerà la legge anche in questo punto, così che i legislatori italiani – conclude Palagiano – non potranno più tirarsi indietro e dovranno garantire ai cittadini italiani una normativa più giusta per l'accesso alla procreazione medicalmente assistita”.
REGIONALI: CORAZZA (IDV), 200 MLN FONDI UE INUTILIZZATI – TRIESTE, 4 APR – 'La giunta Tondo ha mentito ai cittadini e agli imprenditori confermando il suo governo fallimentare. Ci sono piu' di 200 milioni di euro di fondi destinati alla Regione inutilizzati, che verranno restituiti all'Unione europea con uno schiaffo all'economia locale'. Lo ha affermato oggi Alessandro Corazza, capogruppo uscente in consiglio regionale e capolista Idv a Udine, nel corso di una conferenza stampa. 'Lo stato di avanzamento della programmazione europea – ha proseguito Corazza – e' vergognoso. Al 28 febbraio risultano impegnati solo il 41% dei finanziamenti complessivi e pagati solo il 21,5%. Solo per quanto riguarda i fondi europei del Fesr, che sono 303 milioni, ad oggi, ultimo anno della programmazione, non abbiamo impegnato 68 milioni, che quindi torneranno indietro, e ci sono ancora 112 milioni di euro di pagamenti da effettuare'. Per quanto riguarda i fondi Interreg Italia-Slovenia, Corazza ha affermato che sono stati spesi dal 2007 a oggi 28 milioni di euro, 'una cifra ben al di sotto dell'obiettivo minimo che e' di 76 milioni, sotto il quale dovremmo restituire all'Unione europea tutta l'intera somma stanziata di 138 milioni. 'Entro il 31 dicembre – ha concluso – dovremmo quindi spendere 48 milioni di euro: una cifra impossibile da raggiungere. Dal 1994 a oggi sara' la prima volta che il Friuli Venezia Giulia si trovera' costretto a restituire i soldi all'Unione Europea aggiungendo oltre al danno la beffa'.
IMPRESE: PIPITONE (IDV), ITALIA E VENETO NON POSSONO ATTENDERE TEMPI POLITICA = LETTERA DEL CONSIGLIERE VENETO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Venezia, 4 apr. – 'Signor Presidente, ma lei da che parte sta?'. Dopo lo stop al decreto legge che sbloccava i pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese, il capogruppo regionale di Italia dei Valori in Veneto, Antonino Pipitone, si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, scrivendogli una lettera inviata oggi pomeriggio. 'Sta dalla parte – e' la domanda di Pipitone – delle imprese oneste, degli imprenditori che licenziano e chiudono perche' gli Enti pubblici non scuciono una lira, o da quella delle banche, che negano credito e liquidita' e della solita burocrazia, che tante volte ci ha promesso di eliminare? Chi Le scrive – scrive il capogruppo dipietrista – non e' uno dei 1.122 imprenditori veneti, che hanno chiuso i battenti e nemmeno uno dei 4.000 dipendenti, che hanno perso nel 2012 il posto di lavoro nella nostra regione. E' un medico diabetologo che, dal 2010, ha l'onore di rappresentare i suoi concittadini nel Consiglio regionale del Veneto'. 'L'Italia e il Veneto – continua Pipitone – non possono piu' attendere i tempi incerti e sempre piu' lunghi della politica, il cui scollamento dal mondo reale ha raggiunto livelli impensabili. Metta immediatamente a disposizione i 40 miliardi di euro previsti per i pagamenti della P.A., di cui 7 dovrebbero arrivare nella nostra regione, strangolata dal folle patto di stabilita''. 'Approvando in tempi rapidi il decreto legge – conclude Pipitone – dimostri di essere dalla parte di chi produce e lavora. Dalla parte di chi, per l'ingiusta attesa di vedersi pagato, il proprio lavoro lo sta perdendo. E, con esso, la propria sussistenza e la propria dignita''.

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