L’ Emilia Romagna e la crescente difficoltà  nella vita delle famiglie, il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna:”Una spesa non prevista e salta l' equilibrio familiare, la non certezza di poter usufruire di regolari pasti per sè e per i propri figli e crolla d' improvviso la serenità di un nucleo, la nitida certezza di non potersi permettere neppure una breve vacanza o anche solo un elettrodomestico e tutto assume i colori scuri di una vita privata insiegabilmente del minimo indispensabile.Parole come “futuro”, “prospettive”, “cambiamento” si svuotano e allontanano creando un immane disagio”

Bologna, 2 aprile 2013 – Gli ultimi dati rilevati dall' Istat ci dicono che in Emilia Romagna sono più di 280 mila le famiglie in serie difficoltà economiche. A ciò si accompagna, non meno importante, una crescente insoddisfazione nei confronti della propria vita quotidiana nel suo complesso e nei confronti di politica ed istituzioni, per quanto in Regione circa il 73% delle persone sono state in tal senso più attive che in altre, ovvero occupandosene oppure parlandone con una certa frequenza. Famiglia e amici tendono a rimanere gli unici appigli cui aggrapparsi e da considerare come punti di riferimento. Il rapporto tracciato dal BES in Regione, che si occupa di benessere equo e sostenibile, traccia proprio un profilo di questo tipo. Secondo le intenzioni dell' Istat e del Cnel, tale indagine dovrebbe rappresentare un metro di giudizio alterativo nella misurazione della ricchezza del Paese rispetto al Pil, rivelando aspetti nuovi e diversi. Questo attraverso la selezione di 134 indicatori raggruppati in 12 sezioni che caratterizzano la qualità di una data popolazione. Da quanto emerge, in soli dodici mesi, tra il 2010 e il 2011, le persone che in Emilia Romagna devono affrontare deprivazioni di una certa rilevanza sono passate dal 3,9% al 6,4%, con un raddoppio effettivo nel corso di sette anni. I problemi più preoccupanti sono la possibilità o meno di poter consumare pasti adeguati e regolari, il riscaldamento nelle case, le spese impreviste, gli arretrati nei pagamenti e molto altro ancora. Nonostante in Regione la situazione non sia allarmante come in altre realtà nazionali, la percentuale è andata progressivamente aumentando. Le relazioni familiari e la rete delle amicizie costituiscono pertanto dei veri ammortizzatori. I partiti registrano i consensi più bassi, insieme al Parlamento e alla Giustizia, mentre maggiormente positivo è la considerazione nei riguardi dei governi locali. In generale, dunque, circa il 38% degli emiliani si dichiara soddisfatto della propria vita (35% nel resto d' Italia), purtroopo in un solo anno la percentuale è diminuita di dieci punti, risultando più bassa rispetto ad altre Regioni come Piemonte, Valle D' Aosta, Friuli, Trentino e Veneto.

Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per l' Emilia Romagna in merito dichiara: ” Non stiamo parlando semplicemente di problematiche connesse alla crisi, ma di difficoltà crescenti, di persone e intere famiglie che in questa, come in altre Regioni, si trovano nella condizione di di dover chiedere aiuto per sopravvivere, ovvero in una situazione che fino a qualche tempo fa e nei pensieri di ciascuno era impensabile. Stando ai sondaggi e quindi ai numeri, la nostra realtà emiliano-romagnola non è tra le più preoccupanti, ma la spia è già seriamente accesa, poichè i riflettori dei sondaggi e i dati che ogni giorno ci trasmettono informazioni in merito alle diverse e preziose attività delle associazioni di volontariato e non solo, disegnano un quadro da osservare con cura e per mezzo del quale focalizzare a pieno la portata di questi rapidi cambiamenti e la drammaticità di ciò che stiamo vivendo. Una spesa non prevista e salta l' equilibrio familiare, la non certezza di poter usufruire di regolari pasti per sè e per i propri figli e crolla d' improvviso la serenità di un nucleo, la nitida certezza di non potersi permettere neppure una breve vacanza o anche solo un elettrodomestico e tutto assume i colori scuri di una vita privata insiegabilmente del minimo indispensabile. Parole come “futuro”, “prospettive”, “cambiamento” si svuotano e allontanano creando un immane disagio. E' oltremodo sconfortante pensare alle priorità cui ancora non si riesce a dare spazio, alla nebbia che ancora le avvolge nella percezione di troppi, alla paura di perdere tutto, da soli o insieme ai propri figli, con la prospettiva di doversi dichiarare non più autonomi e al contrario costretti a rivolgersi ad amici e parenti per riuscire a tirare avanti. I diritti primari dei cittadini sono in pericolo e non è più possibile attendere dilatando i tempi della ricerca di soluzioni”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna

italiadeidiritti@yahoo.it

http:www.italiadeidiritti.it

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