FOCUS 30 – 31 MARZO 2013 1 – 2 APRILE 2013

Molise: sospeso Iorio da carica consigliere. Di Pietro, fatta giustizia =
– Roma, 2 apr – In seguito a un esposto presentato dall'Italia dei Valori, presso la prefettura di Campobasso, il Consiglio dei ministri ha disposto, con un decreto, la sospensione di Michele Iorio dalla carica di consigliere della Regione Molise, in seguito alla condanna a un anno e sei mesi per abuso d'ufficio. 'Le bugie hanno le gambe corte e oggi ne abbiamo avuto la conferma. L'Idv aveva segnalato piu' e piu' volte l'ineleggibilita' di Iorio e denunciato – ha detto Antonio Di Pietro – attraverso numerose interrogazioni ed esposti, la sua cattiva amministrazione, nonche' la dannosa gestione delle risorse della Sanita' pubblica in Molise, lasciando un buco disastroso che ricade sulle spalle dei cittadini'. 'Ma di fronte a tale scempio e allo sperpero dei fondi pubblici il governo Monti e i suoi ministri hanno risposto sempre con un silenzio complice. Nonostante questo, il 20 febbraio scorso, l'Idv ha presentato una nuova interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio e ai ministri competenti per chiedere l'applicazione del decreto legislativo n.235/2012 sull'incandidabilita' e sul divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo – ha aggiunto – in seguito a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. Lo stesso giorno, presso il Tribunale di Campobasso, abbiamo depositato un esposto con la stessa motivazione. Oggi, proprio grazie a quell'esposto, il Consiglio dei Ministri ha sospeso l'ex presidente del Molise dalla sua carica di consigliere regionale. Finalmente giustizia e' fatta. L'Italia dei Valori, pur non essendo in Parlamento, continua la sua battaglia sul territorio, sempre dalla parte dei cittadini'.

Governo/ Di Pietro: Rispettare Costituzione su fiducia Camere
“Anche i comitati dei saggi c'entrano poco con la democrazia”
Roma, 2 apr. – “Mi dispiace dirlo, ma l`idea di tenere in piedi, come se nulla fosse, un governo senza fargli chiedere la fiducia alle Camere non sta né in cielo né in terra. Sicuramente non sta nella Costituzione, che all`art. 94 non lascia nessun dubbio sul fatto che un governo debba ottenere la fiducia da parte delle Camere. Cioè del Parlamento di questa legislatura, non di quella precedente”. Lo ha scritto sul suo blog l'on Antonio Di Pietro. Secondo l'ex pm “mai come in questo caso bisogna dire che `Carta canta`. Tra l`altro, il governo Monti non aveva più la fiducia nemmeno del Parlamento precedente. Altrimenti perché mai si sarebbe dimesso e perché avremmo votato con due mesi di anticipo? E` vero, la fiducia gli era stata tolta non con il voto parlamentare, ma con un discorso in Parlamento, trasmesso in diretta tv, del segretario del Pdl Alfano. Non ci fu nessun voto di fiducia o sfiducia perché, dopo quel discorso di Alfano, il governo si dimise. Come si fa, quindi, a votare la sfiducia a un governo che se n`è già andato da solo?”. “Anche la convocazione dei comitati di saggi – ha proseguito Antonio Di Pietro – c`azzecca pochissimo con la Costituzione e anche con le regole della democrazia”.(Segue)

Governo/ Di Pietro: Rispettare Costituzione su fiducia Camere -2-
Roma, 2 apr. – Per Antonio Di Pietro “i vertici istituzionali, naturalmente, hanno tutto il diritto di chiedere un consiglio a chi vogliono, anche riunendo una decina di persone di cui si fidano. Ma non si capisce come questi comitati consultivi possano avere, di nome o di fatto, un ruolo ufficiale. Ancora meno si capisce, non essendo né carne né pesce, ed essendo composti dalle stesse persone che fino a ieri hanno creato il problema che oggi dovrebbero risolvere, cosa possano fare per chi ha bisogno di concretezza e rapidità. Come i giovani disoccupati, il cui numero è ormai stratosferico: il 37,8%. Conseguenza, questa, della disastrosa situazione in cui versa il nostro Paese e della mancata attuazione di qualsiasi misura per lo sviluppo e la ripresa economica”. “Infatti, la verità – ha sostenuto ancora il leader dell'Idv – è che i comitati servono solo a perdere tempo, in modo che sia il prossimo capo dello Stato a prendere l`unica decisione razionale e democratica possibile. Inviare alle Camere il segretario del primo partito, visto che non è possibile trovare formule magiche per mettere d`accordo il diavolo e l`acqua santa. Se Bersani prende la fiducia governa, se non la prende resta in carica fino alle elezioni che devono tenersi al più presto”.

STRAGE PIZZOLUNGO: DI PIETRO “NON CALI SILENZIO”
ROMA – “E' doveroso ricordare l'anniversario della strage di Pizzolungo, diretta a colpire il sostituto procuratore, Carlo Palermo, impegnato a combattere la mafia. Il nostro pensiero va a lui, agli uomini della sua scorta e alle tre vittime innocenti, cadute nell'attentato, e ai loro familiari. A ventotto anni di distanza non abbiamo saputo la verita', ne' abbiamo avuto giustizia. Continueremo a batterci affinche' queste terribili pagine della nostra storia non si ripetano, affinche' si faccia piena luce su quanto accaduto e non cali il silenzio su questo terribile episodio. In una democrazia e' inaccettabile che rimangano simili ombre”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Antonio Di Pietro.

Abruzzo: Costantini (IdV), tardivo grido d'allarme malagestione acqua =
– L'Aquila, 2 apr – 'E' tardivo il grido di allarme del Commissario Pierluigi Caputi sulla gestione del servizio idrico in Abruzzo'. E' il pensiero di Carlo Costantini, capogruppo IdV in Consiglio regionale d'Abruzzo, subito dopo il cahier de doleances reso noto da Caputi. 'E' vero, infatti – dice Costantini – che i Sindaci (ovviamente non tutti, ma la stragrande maggioranza) sono i principali protagonisti dello sfascio, avendo completamente abdicato dalla loro funzione di controllo, in cambio di contropartite di stampo esclusivamente clientelare. E' vero anche che, sempre i Sindaci, pure di recente, hanno premiato, confermando con votazioni quasi plebiscitarie, gli attuali consigli di amministrazione, a dimostrazione ulteriore di quanto siano ormai compromessi in questo scandalo. Ma e' altrettanto vero – obietta – che di fronte alle ripetute e macroscopiche violazioni di legge delle attuali gestioni (peraltro per anni stranamente ignorate sia dalla magistrature penale, anche in questo caso, in verita', non tutta, che da quella contabile) il Commissario Caputi avrebbe potuto fare molto di piu' e non limitarsi a richiamini e reprimende apparsi in molti casi solo un modo per prenderne le distanze e precostituirsi una linea difensiva'. 'Oggi – fa' notare il capogruppo IdV – non ci ritroveremo con un buco di centinaia di milioni di euro, che rappresenta in assoluto, per le modalita' con le quali si e' determinato, il piu' grande costo della politica della storia dell'Abruzzo'.

GOVERNO: DI PIETRO, COMITATO SAGGI E' PIUTTOSTO COMITATO SEGGI =
Roma, 31 mar. – “In Italia, quando non si vuol fare niente, si convoca un comitato di saggi. E' una delle poche leggi ferree della nostra politica e non si e' smentita nemmeno col governo Monti. In questo caso, poi, la composizione dei due comitati decisi dal Presidente della Repubblica si qualifica da sola. Piu' che di saggi bisognerebbe parlare di seggi, tanta e' la precisione con la quale si e' seguito il solito manuale Cencelli, tanto per avviare il cambiamento”. Lo scrive Antonio Di Pietro in un post sul suo blog.

GOVERNO: DI PIETRO, NAPOLITANO HA RIUNITO SEGGI, NON SAGGI
– ROMA, 30 MAR – “Napolitano non ha riunito i saggi ma i seggi. Ô il solito inciucio all'italiana, una spartizione alla vecchia maniera. Il popolo italiano voleva un governo politico, risultato emerso chiaramente dalle urne. Per questo, bisognava avere il coraggio di tornare a votare e non perdere tempo prezioso con i soliti, inutili e dannosi giochi di Palazzo che allontano i cittadini dalle istituzioni e aumentano il malcontento”. Lo afferma Antonio Di Pietro dell'Idv.

Governo: Di Pietro, restituire la parola al popolo sovrano =
Roma, 30 mar – 'La crisi economica e sociale che attanaglia il Paese e l'Europa non puo' essere affrontata con ricette di palazzo che calpestano la volonta' popolare. I cittadini hanno gia' detto un 'no' chiaro a Monti e alla sua politica economica. Di conseguenza, se non e' possibile dare al Paese, con un percorso trasparente, un governo politico che possa tranquillizzare i mercati e operare nell'interesse degli italiani, e' meglio restituire la parola al popolo sovrano'. E' quanto dichiara in una nota Antonio Di Pietro, che aggiunge: 'Occorre non perdere tempo, ogni manovra dilatoria accresce la sfiducia nelle istituzioni e aumenta la disperazione nella gente'.

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