E’ permesso muovere una piccola critica al discorso del Papa ai giovani a San Pietro, oppure siccome è il papa che piace a tutti, guai a chi lo tocca? Ha detto, tra le altre cose: “Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo”. Anzi, le piccole critiche sono due. Non sarebbe stato meglio avesse nominato prima le donne e poi gli uomini? Così, tanto per cambiare ogni tanto. L'altra critica, più seria, è: come si fa a non essere tristi davanti al dolore immenso e alla ingiustizia immensa di questo mondo? E sia! Facciamo gl’incoscienti. Facciamo finta di non vedere e non sentire. Ma una madre, tanto per fare un esempio, che ha un figlio molto malato e molto sofferente, come fa a non essere triste? Un giovane che ha un genitore molto malato e molto sofferente, come fa a non essere triste? Un padre di famiglia che non ha lavoro e non ha la possibilità di provvedere ai bisogni della famiglia, ha il diritto d’essere triste, oppure deve cantare e ballare tutto il giorno? Non è saggio attribuire gioia o tristezza a Dio, però io credo che se somiglia un po’ alle sue creature, fatte a sua immagine e somiglianza, non può non essere triste ascoltando i pianti e i lamenti che da sempre si levano da tutta la terra. Se avesse orecchie, il buon Dio, sarebbe costretto a tapparsele per non sentire, a chiudere gli occhi per non vedere.
Veronica Tussi