SUPPONIAMO

Ipotizziamo, tanto per non sembrare insensibili ai “dolori” d’Italia, che Il PD, per una serie d’alchimie politiche, possa trovare un accordo di massima con gli Uomini di Grillo. Supponiamo, di conseguenza, che Bersani sia nelle condizioni d’accettare un mandato esplorativo dal Capo dello Stato. Ammettiamo, sempre per eccesso d’ottimismo, che la XVII Legislatura sia varata con un Esecutivo di “transizione” nel quale i “Grillini”, alcuni nella veste di Guardasigilli (leggi Ministri), abbiano la “fiducia” parlamentare. In un’ottica fantascientifica ed è scrivere poco, Beresani potrebbe coprire il ruolo di Primo Ministro. Gli altri Dicasteri sarebbero ripartiti secondo competenze e ipotetiche capacità. Certo è che qualche Guardasigilli “Grillino” non dovrebbe, necessariamente, mancare. E, per tener più “su” l’accordo, non è detto che i Ministri siano di quelli “senza” Portafoglio. Scriviamo, sempre in via suppositiva perché Grillo, almeno per quanto c’è dato sapere ( che è sempre poco) non ha la pur minima intenzione d’allearsi o cobelligerare con i Partiti ma tutti i Partiti, del “vecchio” sistema. Durante la sua travolgente campagna elettorale, c’è sembrato sempre molto chiaro sul principio di non essere dalla parte di “nessuno”. Ora, sarebbe assai difficile un cambiamento di tendenze; anche perché andrebbe contro le promesse fatte “de visu”ed in Rete. Però, tanto per rimanere in tema, supponiamo nuovamente che uno spiraglio sia possibile. In ogni caso, meglio sarebbe chiamarlo”breccia” per i coinvolgimenti che andrebbero a portare nel Movimento 5 Stelle, anche con la possibilità della sua frantumazione in più di due tronconi. Le conseguenze, oltre al caos politico che ne deriverebbe, sarebbe sempre l’ingovernabilità d’Italia. Allora, perché Bersani, nonostante i segnali di scarsa disponibilità, tende ancora la mano? Forse ritiene che essendo pdiessini i Presidenti della Camera e del Senato, la cobelligeranza con il M5S è non impossibile? Di fatto, però, anche un Esecutivo, pur se di transizione, può vivere solo con la “fiducia” del Parlamento. Come ai tempi del PdL che aveva nel suo alleato il più instabile degli “amici”. Oggi, il fatto si ripete; ma con un’ottica ben diversa ed in un Paese che non può più permettersi di tirare avanti con i “moccoli” di un Governo Tecnico. Nessuno lo può immaginare; tanto meno il nostro Capo dello Stato che d’equilibri politici ben s’intende. Ancora, supponiamo in un mandato esplorativo a Bersani. A nostro avviso, non si farebbe che allungare i tempi della crisi. Sempre nell’ipotesi che il Movimento 5 Stelle non si frantumi ed un gruppo dei suoi “onorevoli” si ponga in antitesi col fondatore e con l’elettorato che ha consenti ai” Grillini” d’essere il terzo Partito d’Italia. Il buon senso, nonostante tutto, dovrebbe avere la meglio. Come a scrivere, governo istituzionale per tutto l’anno. Poi, nuove elezioni politiche nella prossima primavera. E’ vero che, così, nessun problema del Paese potrà essere affrontato. Ma il prossimo Potere Legislativo sarebbe in grado di gestire in modo più chiaro la questione perché sarebbe differente nel numero, nella composizione e nelle attribuzioni. Al punto in cui siamo, anche le congetture, non proprio ipotetiche, potrebbero avere un loro valore politico. Almeno, lo supponiamo!

Giorgio Brignola

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